13 dicembre 2022

L'Antitrust contro 7 aziende fornitrici di energia, fra cui A2a. Il Garante avvia i procedimenti in seguito ad abusi sugli aumenti di prezzo. Degli Angeli: "E se fosse solo la punta dell'iceberg?"

L'antitrust ha avviato 7 istruttorie nei confronti di Enel, Eni, Hera, A2a, Edison, Acea, Engie. L'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato- si legge in una nota dell'Antitrust - ha avviato sette procedimenti istruttori - e deciso di adottare altrettanti provvedimenti cautelari - nei confronti delle principali società fornitrici di energia elettrica e di gas naturale sul mercato libero, che rappresentano circa l'80% del mercato.

Alle sette società- spiega la nota dell'Antitrust- viene contestata la mancata sospensione delle comunicazioni di proposta di modifica unilaterale delle condizioni economiche, inviate prima del 10 agosto 2022 e, in seguito, le proposte di aggiornamento o di rinnovo dei prezzi di fornitura, di carattere peggiorativo, giustificate sulla base della asserita scadenza delle offerte a prezzo fisso.

Il Consigliere Regionale Marco Degli Angeli, eletto tra le file del Movimento 5 Stelle, si domanda quali siano le responsabilità dell'accaduto.

"L’attività istruttoria contro il caro bollette è solo la punta dell’iceberg dell’arroganza delle utility nei confronti dei cittadini. Questi soggetti si credono al di sopra della legge e pensano al profitto incuranti dei diritti dei cittadini e delle necessità delle comunità locali. Non ci sorprende affatto l’attività dell’antitrust, visto che abbiamo denunciato più volte come i processi di privatizzazione di questi soggetti si sono svolti in violazione di legge. Per questo diciamo che solo adesso AGCM apre gli occhi sugli abusi delle multi utility, mentre ha sempre ignorato i nostri appelli pur suffragati dalle decisioni ANAC contro LGH e del Consiglio di Stato contro A2A. Sarebbe il caso che aprissero gli occhi anche le Procure, a Monza c’è un’inchiesta ancora in corso, e la Corte dei Conti circa un anno fa a raccolto con la guardia di finanza la documentazione nei comuni di Cremona, Lodi, Pavia e nelle partecipate del Comune di Crema.

Ora i cittadini dovrebbero bussare alla porta  di quei sindaci, amministratori pubblici, consiglieri, dirigenti politici che negli anni hanno voluto fare credere che cedere il controllo dei servizi di pubblica utilità a multiutility private fosse la scelta migliore  e una grande opportunità di sviluppo dei nostri territori.

Dal 2016 da soli abbiamo contrastato queste operazioni, investendo fondi propri per sostenere le spese legali, mentre tutti gli altri gruppi politici hanno preferito andare tutti a braccetto a tagli di nastro, conferenze e convention con lustrini .

Ora che è  evidente che il pubblico non controlla più nulla e che anche l'energia è diventato un mero oggetto di speculazione, con buona pace dei diritti basilari di cittadinanza, ci auguriamo che i cittadini abbiano preso coscienza di quello che è stato fatto negli scorsi anni da una classe politica inadatta e che  dovrebbe avere la decenza di non candidarsi più per ricoprire un ruolo pubblico."


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