L'esclusiva immagine di un lupo nella golena del Po, catturata dalle fototrappole del "Nibbio". La diffusione sul territorio e le sue abitudini; se vede l'uomo, fugge
La presenza di lupi non è una novità per il nostro territorio e spesso si riesce anche a fotografarli, ma in genere sono immagini riprese da lontano, spesso mosse e poco chiare proprio perchè non è possibile avvicinarsi troppo a questi animali senza farli scappare. Le immagini migliori sono quelle catturate dalle fototrappole, posizionate nei territori golenali o della campagna cremonese e casalasca: tra le più belle troviamo quelle catturate dalle fototrappole dell'associazione "Il Nibbio".
Una foto che mostra chiaramente un bellissimo esemplare di "Canis Lupus Italicus" che cammina nella vegetazione della golena, durante la notte e sembra guardare proprio la camera; si distingue bene la fisionomia dell'animale solitario, che potrebbe essere un individuo 'in dispersione', ossia un animale che, raggiunta la maturità sessuale, abbandona il branco di origine e si disperde appunto alla ricerca di un partner e quindi di un nuovo territorio.
"Il branco di un lupo copre una zona molto ampia e di solito è composto da una coppia dominante, che è l'unica che si riproduce, a cui si aggiungono individui più giovani o anche più anziani, non riproduttivi -spiega Marco Sperzaga, già responsabile del nucleo ittico-venatorio della Provincia di Cremona ed oggi volontario del 'Nibbio'- Essendo un animale cosiddetto 'opportunista', tende a nutrirsi di piccole prede facili da catturare o di carcasse di animali, per le quali lo sforzo è minimo. Questo proprio perchè è un animale che si muove molto e quindi disperde una grande quantità di energia". Per procurarsi da mangiare, di solito una volta ogni due o tre giorni, la regola del lupo è dunque quella del 'minimo sforzo e massima resa'.
Una presenza consolidata nel territorio tra cremonese e piacentino, dove sono già stati individuati dei branchi che si riproducono, la cui presenza è stata certificata dalle immagini delle fototrappole oppure riscontrata dalle tracce lasciate sul terreno, "anche se in questo caso può risultare meno facile definirne l'origine perchè possono essere scambiate con impronte di cani di grossa taglia. Un altro indizio della presenza di lupi -spiega ancora Sperzaga- si può riscontrare nella diminuzione del numero di nutrie per esempio, che per il lupo sono prede facili. Un po' meno invece i cinghiali, più difficili da cacciare anche se sono cuccioli perchè insieme a loro si trovano anche le madri, che sono molto aggressive. Oggi poi anche i cinghiali hanno cambiato abitudini e se prima si muovevano in solitaria, oggi se riscontrano la presenza di lupi, tendono a muoversi in branco come arma di difesa".
Insomma, un interessante spaccato di etologia che riguarda le nostre golene e aree non fortemente antropizzate. Ma la domanda dei lettori però arriva sempre al punto: ma questi lupi sono pericolosi per le persone? Se giriamo tra campi e aree golenali, siamo in pericolo? La risposta è rassicurante: "I lupi si muovono principalmente nelle ore serali o notturne; inoltre se percepiscono la presenza di esseri umani, tendono a scappare. Come abbiamo detto, cercano principalmente prede di piccola taglia e facili da catturare. Se siamo a passeggio col cane, è sempre bene tenerlo al guinzaglio: il lupo scappa, ma se il cane lo insegue a quel punto il lupo lo può attaccare ed avere la meglio, dal momento che i nostri cani ormai non sono in grado di gestire lo scontro con un predatore. Diverso il discorso con i cani per esempio da pastore, che sono addestrati per tenere lontani i lupi dalle greggi e che sanno fare il loro 'lavoro'". Ed in effetti non risulta che sia mai stata fatta segnalazione di greggi aggredite da lupi in zona.
Discorso diverso per alcune aggressioni a vitelli o animali da cortile. "Questo potrebbe derivare dalla presenza di carcasse di animali morti che per un motivo o per un altro si trovano nelle vicinanze delle cascine: se il lupo le trova, tenderà a tornare ancora perchè sa che lì c'è del cibo facile. Ma se poi non trova più la carcassa, cercherà comunque di procurarsi da mangiare e quindi può arrivare ad aggredire vitelli o anche mucche. In questo caso magari non le riesce ad uccidere, ma ne può dilaniare le carni. Per questo è fondamentale che vicino a cascine o allevamenti non si trovino mai carcasse abbandonate perchè diventerebbero un invito per i predatori. Regione Lombardia comunque mette in campo risarcimenti per allevamenti in caso di danni".
Intanto, non ci resta che ammirare le suggestive ed uniche immagini di questo esemplare in giro a perlustrare la nostra golena alla ricerca di un territorio in cui creare il proprio branco.
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commenti
Stefano
2 aprile 2025 13:50
In montagna fanno strage di animali domestici. Dai cani ai vitelli. Persino un cavallo di un personaggio famoso, la Ursula d'Europa, fu ucciso e da allora si è arrivati a declassare il lupo in quanto a specie protetta. Lasciamo perdere per ora gli attacchi all' uomo,salvo quello a un bambino sulle colline di Finale Ligure. Per il resto ci aggiorneremo cammin facendo.
Anna
2 aprile 2025 14:38
Verrebbe da dire che, come sempre, quando ci sono problemi di convivenza con gli altri animali dipende dai comportamenti dell'animale umano.....che magari, prima di estinguersi a causa delle proprie azioni, si renderà conto che non è padrone esclusivo di questo pianeta e che con gli altri (di qualunque specie siano) si deve imparare a convivere e condividere il territorio....
Stefano
3 aprile 2025 04:25
Non si può convivere coi predatori. È una banale tremenda legge della natura. Si può solamente cercare di tenersi a distanza. Quando si aumenta la confidenza che fa' il paio con convivenza, aumentano i problemi, perché aumenta il rischio degli attacchi. Questo vale per gli orsi, per gli squali e ahimè anche per i lupi. La sa' la storiella della rana e dello scorpione? Lo scorpione chiese alla rana se lo portava in groppa per attraversare il torrente. La rana accettò ad una condizione e cioè che non lo pungesse se no sarebbero morti entrambi. Lo scorpione accettò ma durante il guado, lo scorpione punse la rana. Questa gli chiese " ma perché l'hai fatto? Avevi promesso di non farlo " . " L 'ho fatto, rispose lo scorpione , " perché è nella mia natura. "
Anna
3 aprile 2025 10:14
In pratica si è fatto una domanda e si è dato la risposta...Effettivamente "convivere" con i predatori vuol dire tenersi (reciprocamente) a distanza. Rileggendo l'articolo può trovare anche la risposta alle osservazioni del suo primo commento (se è lo stesso Stefano), riguardo le "stragi" di animali domestici fatte dai lupi. Un articolo su un quotidiano toscano sulla presenza del lupo nella tenuta di san Rossore, vicino a Pisa, parlava addirittura di "desertificazione dei daini della tenuta ad opera dei lupi" che, stando all'articolo, sono arrivati ad essere una trentina di esemplari. Forse il giornalista aveva bevuto e vedeva doppio o triplo, 30 lupi in meno di 5000 ettari? mah...ce ne sono circa 7, sono monitorati costantemente e non ci sono mai stati problemi con gli allevamenti presenti all'interno della tenuta. Ribadisco, i problemi con tutte le altre specie dipendono quasi totalmente dal comportamento degli umani. Le altre specie (vedi i cinghiali che per contrastare la predazione da parte del lupo verso i loro cuccioli inziano a muoversi in branco anzichè da soli, come ben spiegato nell'articolo) si adattano, evolvono, modificano i loro comportamenti ed abitudini per continuare ad esistere. I cani rinselvatichiti, che diversamente dal lupo hanno "confidenza" con l'uomo, sono molto più pericolosi del lupo stesso appunto perchè, in genere, non hanno paura dell'uomo. Vogliamo fare il conto di quanti umani sono stati azzannati o uccisi da cani e quanti da lupi? E, anche in questo caso, dipende da un comportamento umano, ad esempio l'abbandono del cane quando diventa "ingombrante"....il cane, come è nella sua natura, fa il cane....
Stefano
3 aprile 2025 11:52
Sul tenersi a distanza mi pare siamo d'accordo. Se per lei questo è convivere che letteralmente significa vivere in comune, per me è l'esatto contrario. Altro che in comune, infatti, ma il più lontano possibile. Caso San rossore a parte, di attacchi di lupi ad allevamenti pecore nonostante i cani...ne sono documentati tantissimi,ed è ovvio che sia così. Se un predatore carnivoro non trova cibo, è evidente che si attacca a tutto pur di sfamarsi. Ed anche l'uomo è stato inequivocabilmente attaccato. In merito hanno fatto persino un film. Riguardo alle responsabilità umane ma non saprei dire se c'entra sempre l'uomo e tuttavia anche per motivi diversi rispetto a quelli, suppongo, che potrebbero essere i suoi. E cioè un eccesso di bonario animalismo, ossia di tutela della specie che così protetta avanza sempre più con i danni che ne derivano. È il motivo per cui l'Europa ha declassato il lupo come specie protetta. Si informi di questo declassamento se non ne era al corrente e comprenderà che una sorta di tutela dal lupo, può diventare un obbligo e un dovere. Riguardo ai cani inselvatichiti cosa vuole che le dica. Anch'essi sono predatori ed anche da essi bisogna tutelarsi. È evidente che quelle persone che li hanno abbandonati sono degli emeriti.....
Anna
3 aprile 2025 15:31
Non sono affetta da "animalismo buonista", semplicemente cerco informazioni da fonti attendibili (e, sì, sapevo già del declassamento del lupo come specie protetta). Se volesse avere informazioni più scientifiche su questi argomenti le posso consigliare la lettura degli scritti del naturalista Ferdinando Boero: ha pubblicato articoli e libri su biodiversità, ecosistemi, sostenibilità. Non ha che l'imbarazzo della scelta...
Stefano
3 aprile 2025 16:42
Grazie ma l'imbarazzo della scelta ce l'ho già. Comunque terrò presente.