La festa dell'Assunta nelle diocesi di Cremona e Crema e la processione sulle acque fino a Brancere per la Patrona e Regina del Po. Ecco il programma
La festa dell’Assunta che si celebra il 15 agosto unisce, attraverso il filo della storia, della tradizione e della fede, il Cremonese, il Cremasco, il Casalasco e le terre del Po. Una festa che, quest’anno, assume ancora più rilevanza dal momento che fu papa Pio XII, il 1° novembre di 75 anni fa, (era l’Anno Santo del 1950), a proclamare solennemente per la Chiesa cattolica come dogma di fede l’Assunzione della Vergine Maria al cielo con la Costituzione apostolica Munificentissimus Deus: «Pertanto, dopo avere innalzato ancora a Dio supplici istanze, e avere invocato la luce dello Spirito di Verità, a gloria di Dio onnipotente, che ha riversato in Maria vergine la sua speciale benevolenza a onore del suo Figlio, Re immortale dei secoli e vincitore del peccato e della morte, a maggior gloria della sua augusta Madre e a gioia ed esultanza di tutta la chiesa, per l'autorità di nostro Signore Gesù Cristo, dei santi apostoli Pietro e Paolo e Nostra, pronunziamo, dichiariamo e definiamo essere dogma da Dio rivelato che: l'immacolata Madre di Dio sempre vergine Maria, terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo. Perciò, se alcuno, che Dio non voglia, osasse negare o porre in dubbio volontariamente ciò che da Noi è stato definito, sappia che è venuto meno alla fede divina e cattolica». La Chiesa ortodossa e la Chiesa apostolica armena celebrano invece, il 15 agosto, la festa della Dormizione di Maria. Per quanto riguarda la solennità dell’Assunzione di Maria Vergine, va detto che l'Immacolata Vergine, preservata immune da ogni colpa originale, finito il corso della sua vita, fu assunta, cioè accolta, alla celeste gloria in anima e corpo e dal Signore esaltata quale regina dell'universo, perché fosse più pienamente conforme al Figlio suo, Signore dei dominanti e vincitore del peccato e della morte. (Conc. Vat. II, Lumen gentium, 59). La Vergine Assunta, recita il Messale romano, è primizia della Chiesa celeste e segno di consolazione e di sicura speranza per la chiesa pellegrina.
Questo perché l'Assunzione di Maria è un'anticipazione della resurrezione della carne, che per tutti gli altri uomini avverrà soltanto alla fine dei tempi, con il Giudizio universale. È una solennità che, corrispondendo al natalis (morte) degli altri santi, è considerata la festa principale della Vergine.
Il 15 agosto ricorda con probabilità la dedicazione di una grande chiesa a Maria in Gerusalemme.
La differenza principale tra Dormizione e Assunzione, invece, sta nel fatto che la seconda non implica necessariamente la morte, ma neppure la esclude.
Il primo scritto attendibile che narra dell’Assunzione di Maria Vergine in Cielo, come la tradizione fino ad allora aveva tramandato oralmente, reca la firma del Vescovo san Gregorio di Tours ( 538 ca.- 594), storico e agiografo gallo-romano: «Infine, quando la beata Vergine, avendo completato il corso della sua esistenza terrena, stava per essere chiamata da questo mondo, tutti gli apostoli, provenienti dalle loro differenti regioni, si riunirono nella sua casa. Quando sentirono che essa stava per lasciare il mondo, vegliarono insieme con lei. Ma ecco che il Signore Gesù venne con i suoi angeli e, presa la sua anima, la consegnò all’arcangelo Michele e si allontanò. All’alba gli apostoli sollevarono il suo corpo su un giaciglio, lo deposero su un sepolcro e lo custodirono, in attesa della venuta del Signore. Ed ecco che per la seconda volta il Signore si presentò a loro, ordinò che il sacro corpo fosse preso e portato in Paradiso». Il Dottore della Chiesa san Giovanni Damasceno (676 ca.- 749) scriverà: «Era conveniente che colei che nel parto aveva conservato integra la sua verginità conservasse integro da corruzione il suo corpo dopo la morte. Era conveniente che colei che aveva portato nel seno il Creatore fatto bambino abitasse nella dimora divina. Era conveniente che la Sposa di Dio entrasse nella casa celeste. Era conveniente che colei che aveva visto il proprio figlio sulla Croce, ricevendo nel corpo il dolore che le era stato risparmiato nel parto, lo contemplasse seduto alla destra del Padre. Era conveniente che la Madre di Dio possedesse ciò che le era dovuto a motivo di suo figlio e che fosse onorata da tutte le creature quale Madre e schiava di Dio».
La Madre di Dio, che era stata risparmiata dalla corruzione del peccato originale, fu risparmiata dalla corruzione del suo corpo immacolato, Colei che aveva ospitato il Verbo doveva entrare nel Regno dei Cieli con il suo corpo glorioso. San Germano di Costantinopoli (635 ca.-733), considerato il vertice della mariologia patristica, è in favore dell’Assunzione e per tre principali ragioni: pone sulla bocca di Gesù queste parole: «Vieni di buon grado presso colui che è stato da te generato. Con dovere di figlio io voglio rallegrarti; voglio ripagare la dimora nel seno materno, il soldo dell’allattamento, il compenso dell’educazione; voglio dare la certezza al tuo cuore. O Madre, tu che mi hai avuto come figlio unigenito, scegli piuttosto di abitare con me». Altra ragione è data dalla totale purezza e integrità di Maria. Terzo: il ruolo di intercessione e di mediazione che la Vergine è chiamata a svolgere davanti al Figlio in favore degli uomini.
Leggiamo ancora nel suo scritto dell’Omelia I sulla Dormizione, che attinge a sua volta da San Giovanni Arcivescovo di Tessalonica ( tra il 610 e il 649 ca.) e da un testo di quest’ultimo, che descrive dettagliatamente le origini della festa dell’Assunzione, dato certo nella Chiesa Orientale dei primi secoli: «Essendo umano (il tuo corpo) si è trasformato per adattarsi alla suprema vita dell’immortalità; tuttavia è rimasto integro e gloriosissimo, dotato di perfetta vitalità e non soggetto al sonno (della morte), proprio perché non era possibile che fosse posseduto da un sepolcro, compagno della morte, quel vaso che conteneva Dio e quel tempio vivente della divinità santissima dell’Unigenito». Poi prosegue: «Tu, secondo ciò che è stato scritto, sei bella e il tuo corpo verginale è tutto santo, tutto casto, tutto abitazione di Dio: perciò è anche estraneo al dissolvimento in polvere. Infatti, come un figlio cerca e desidera la propria madre, e la madre ama vivere con il figlio, così fu giusto che anche tu, che possedevi un cuore colmo di amore materno verso il Figlio tuo e Dio, ritornassi a lui; e fu anche del tutto conveniente che a sua volta Dio, il quale nei tuoi riguardi aveva quel sentimento d’amore che si prova per una madre, ti rendesse partecipe della sua comunanza di vita con se stesso». Invece il termine Ferragosto deriva dalla locuzione latina feriae Augusti (riposo di Augusto) indicante una festività istituita dall'imperatore Augusto nel 18 a.C. che si aggiungeva alle esistenti e antichissime festività cadenti nello stesso mese, come i Vinalia rustica o i Consualia, per celebrare i raccolti e la fine dei principali lavori agricoli.
L'antico Ferragosto, oltre agli evidenti fini di auto-promozione politica, aveva lo scopo di collegare le principali festività agostane per fornire un adeguato periodo di riposo, anche detto Augustali, necessario dopo le grandi fatiche profuse durante le settimane precedenti.
A Cremona e provincia numerosi sono i luoghi dedicati all’Assunta, a partire dalle due cattedrali, quella di Cremona e di Crema (dove il vescovo monsignor Daniele Gianotti, venerdì 15, celebrerà la messa alle 11). Ma sarà festa anche a Brignano Gera d’Adda, Santa Maria in Campagna, Soncino (nella parrocchia di SS. Maria e Giacomo), a Casalmaggiore, al Boschetto, a Piadena, a Scandolara Ravara, a Vicobellignano e ad Ombriano oltre che nelle parrocchie mantovane (ma appartenenti alla diocesi di Cremona) di Correggioverde, San Martino dell’Argine, Sabbioneta e Viadana.
Tanti gli appuntamenti in programma. Al santuario di Santa Maria del Fonte in Caravaggio (diocesi di Cremona) si apriranno le celebrazioni con la messa vespertina della vigilia della solennità alle ore 16 di giovedì 14 Agosto cui seguirà la recita del Rosario. Alle 21 la solenne veglia di preghiera nella quale, dopo il rito del lucernario, ci sarà la recita del Rosario lungo i portici e si concluderà in Basilica con una meditazione e il canto del Magnificat. L’intera celebrazione sarà presieduta da monsignor Luciano Capra, Prevosto di Cernusco sul Naviglio. Nella giornata di Venerdì 15 Agosto le messe seguiranno l’orario festivo (7 – 8.30- 10 – 11.30, 16 e 17. Alle 15.00 la Celebrazione Mariana con la recita del Rosario e alle 17 il canto dei Secondi Vespri. Le benedizioni di persone e automezzi e il Venerdì della Penitenza sono sospesi.
A Casalmaggiore, al santuario della Madonna della Fontana, le celebrazioni eucaristiche saranno alle 7.30, 9, 10.30 e 18 mentre alle 21 si terrà la tradizionale processione mariana con partenza dalla chiesa di San Francesco.
In terra di Po, infine, ecco la tradizionale Festa dell’Assunta, Regina e Patrona del Po, organizzata dalla Diocesi di Cremona e dalle Parrocchie di Brancere e Stagno Lombardo (col patrocinio della Provincia di Cremona, dei Comuni di Cremona e Stagno Lombardo e la collaborazione di Protezione civole e Società Canottieri) che prevede, giovedì 14 agosto, alle 20.45, il rosario aux flambeaux dalla Canottieri Flora e Largo Marinai d’Italia. Venerdì 15, invece, alle 11, la messa in cattedrale e , alle 15, la processione fluviale sul Grande fiume con partenza dalla Canottieri Flora, benedizione delle società canottieri e omaggio ai defunti delle alluvioni del Po. Alle 16.30, quindi, la messa presieduta dal vescovo monsignor Antonio Napolioni a Brancere, in località Isola Provaglio. Un evento, questo, che affonda le proprie radici al 1978 quando l’allora parroco di Brancere don Aldo Grechi insieme al pescatore Paolino Foglia (che con altri amici pescatori avevano costruito il loro “baracchino” sull'argine del fiume in località Isola Provaglio) lanciò l’idea di una Festa per i pescatori del Po, pensando, in un primo tempo, alla ricorrenza di S. Pietro, patrono dei pescatori. L’idea piacque molto ma, per evitare la concomitanza con la già tradizionale “Festa di S. Pietro” di Cremona, si scelse la data del Ferragosto, festa di Maria Assunta, e alla Madonna si decise di affidare la protezione di chi sul grande fiume padano lavorava e di chi sulle sue sponde risiedeva. Si pensò allora a una peregrinazione sul fiume della statua venerata nella chiesa di Brancere (dedicata alla Madonna del Carmine) e se ne celebrò la prima edizione lo stesso Ferragosto del 1978. Ma il pensiero corse anche a chi in quel grande fiume aveva perso la vita, vuoi a causa delle alluvioni o a causa degli insidiosi mulinelli che minacciavano pescatori e bagnanti.
“Venne quindi spontaneo - evidenzia l’attuale parroco di Stagno Lombardo e Brancere don Pedro Vei - unire alla preghiera che invocava da Maria protezione e soccorso, l’omaggio alle vittime del fiume con due corone di fiori, una delle quali dedicata alla memoria della chiesa, con annesso cimitero (come si usava prima delle leggi napoleoniche), che aveva preceduto l’attuale e che il fiume nelle sue bizzose alternanze di letto aveva inghiottito in una delle sue piene, nella seconda metà del 1700. La partenza dalla Cattedrale di Cremona, dedicata a Maria Assunta in cielo, sottolinea il legame con la Chiesa Madre, nella fede e nell'invocazione alla Madre Maria, la cui immagine, là venerata come “Madonna del Popolo”, venne portata in processione fino alle acque del Po che, in una delle sue più disastrose alluvioni, nel 1705, erano giunte minacciose fino a via Platina, dietro il Duomo. Anche noi, qui riuniti oggi sulla riva del grande fiume, vogliamo, con questa preghiera mariana, invocare benedizione e protezione perché le sue acque ci portino vita e prosperità e, nello stesso tempo, rendere memoria ai defunti che ne hanno invece subito la forza distruttiva e il castigo”. Negli anni il successo è andato consolidandosi, coinvolgendo sempre più persone e parrocchie (soprattutto in città). “A partire dall'agosto 2001 – spiega ancora don Pedro Vei - un ulteriore significato ha arricchito la Festa: nel mese di maggio di quell'anno le Associazioni di Volontariato della Protezione Civile, che avevano prestato la loro preziosa opera ai paesi rivieraschi colpiti dalla imponente e devastante alluvione dell’ottobre 2000, furono insignite del riconoscimento “Il Cremonese dell’Anno”. Non potendo suddividere la Targa tra tutte le Associazioni di Protezione Civile premiate, si ritenne che non potessero esserci mani più idonee a cui affidarla che quelle della Madonna e da qui la “Madonna di Brancere”, “Patrona e Regina del Po”, venne conclamata “Patrona delle Associazioni di Volontariato della Protezione Civile”, che il 15 di agosto si ritrovano sulla riva del fiume per la Messa al campo, rendendo omaggio alla loro Patrona che “con affetto di madre tiene d’occhio i suoi ragazzi, i suoi angeli del Po”. "Nel 2003 – prosegue - viene varato e benedetto dall'allora vescovo di Fidenza, monsignor Maurizio Galli, il motoscafo del Gruppo di Protezione Civile “La Golena” di San Daniele Po e da allora è proprio su questo motoscafo che viene ospitata la statua della Madonna, dalla sua uscita dalla “Canottieri Flora” fino all'attracco dell’Isola Provaglio a Brancere. Il lancio di corone di fiori nelle acque del Po in prossimità dell’attracco di Brancere vuole ricordare l’antico borgo di Brancere, con la sua chiesa e il suo cimitero, travolti e sommersi dal Po (si fa riferimento a una piena del 1756 pur non essendo così certo e documentato il dato storico) ma anche tutti coloro che hanno perso la vita nel fiume o a causa delle sue inondazioni. La benedizione delle acque provvidenziali ma anche minacciose del Po, diventa preghiera per scongiurare le calamità delle alluvioni, sempre in agguato nella nostra pianura, affidandone l’intercessione alle mani materne e premurose di Maria”.
Passando quindi a quel filo nemmeno tanto sottile, che lega leggenda e verità e alla necessità quindi di distinguere tra fede e folclore don Pedro aggiunge: “Data per assodata (perchè ripetuta ogni anno), si tramanda come "storia" quella che in realtà è una "pia leggenda", secondo la quale la statua lignea della Madonna conservata nella chiesa di Brancere sarebbe miracolosamente riemersa, galleggiando sulle acque del Po che avevano appena inghiottito la chiesa (e quindi l'intero paese) di Brancere, in una impressionante alluvione dell'anno 1756. Ora, nell'archivio parrocchiale non c'è menzione dell’alluvione del 1756 e stupirebbe che un avvenimento così tragico non abbia meritato commento da parte dell'allora Parroco. Il quale ci riferisce piuttosto che nell’altalena di inondazioni e di cambi del corso del fiume territori vengono erosi, cascine vengono sommerse, case e chiesa compresa vengono abbandonate e ricostruite più lontano. Don Remo Caraffini (parroco di Brancere negli anni del fascismo), che, pur non essendo storico di professione si documenta però nell'archivio parrocchiale che a volte cita testualmente e a volte semplicemente menziona, per riscrivere nei suoi quaderni la storia della parrocchia, in nessun momento accenna a quella fatidica data, a quel tragico avvenimento e a quel prodigioso evento della statua della Madonna ripescata dal fiume. Per onestà storica, meglio mantenere sfumati fatti e circostanze, riconoscendo come certa, invece, una devozione che, alimentata dai giustificati timori legati al "grande fiume", trovava sbocco in novene e processioni che proprio questa "protezione dal cielo" invocavano. Con dovizia di particolari e con tono enfatico a sottolinearne l'importanza, viene invece riportato un fatto risalente all'inondazione del 1833 e al "voto" di uno dei proprietari di terre da questa parte del fiume che, vedendo risparmiata la sua proprietà, dona alla chiesa un quadro di "Gesù Nazareno" al quale si consacra una devozione che, corroborata da miracoli (riportati nelle cronache parrocchiali), deborda ben presto i confini parrocchiali e confluisce in una processione annuale con il quadro portato sull'argine del Po a scongiurarne i pericoli. Tra le “storie popolari” (non documentate) quella che il quadro sia stato portato miracolosamente dalla corrente del Po sulle rive di Brancere (il quadro quindi non la Madonna!): ipotesi comunque insostenibile e inconciliabile con le notizie storiche di “donazione” del quadro da parte del ricco possidente “miracolato”. Una “Festa della Madonna del Po” – ricorda il parroco - già era celebrata a partire dall'inondazione del 1951, quando il vescovo Cazzani aveva concesso il titolo di “Regina del Po” all'effige della Madonna venerata nella chiesa di Isola Pescaroli, che, nel mese di maggio viene portata sull'acqua del Po per affidarne la tutela all' "intercessione della Vergine Maria".
Anche a Brancere c’è una statua della Madonna (dedicata alla Madonna del Carmine), ed è con questa immagine lignea del sec. XVIII che l'allora Parroco don Aldo Grechi dà inizio a una "processione sul fiume" nel giorno di Ferragosto (Festa liturgica della Madonna Assunta) divenuta ormai tradizionale e il cui successo popolare è li da vedere. E' bene però ricordare a chi "dogmatizza" tradizioni e devozioni popolari, che anche loro sono soggette ad evoluzione e, a volte, si rendono necessari ritocchi... per recuperarne l'intuizione originale e ripulirne l'essenza. La “fede” (quella vera) – conclude con grande saggezza e profonda intelligenza don Pedro - non indugia a ridimensionare l'accessorio perchè non si perda mai di vista l'essenziale”.
Eremita del Po
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commenti
cLaudio
14 agosto 2025 20:00
... Un grato e riconoscente pensiero per Mons. Maurizio Galli e per Don Pietro Samarini che per anni onorarono con la loro partecipazione all' Eucarestia la manifestazione.