La festa dell’oratorio di Spinadesco è nel ricordo di don Pietro Samarini: a Genivolta, i corridori del “Cicloturismo San Martino” hanno lasciato fiori sulla sua tomba, durante la preghiera
Nella settimana a cavallo tra la fine di Agosto e l’inizio di Settembre, la festa dell’oratorio San Giovanni Bosco di Spinadesco si è aperta nel commosso ricordo di don Pietro Samarini, il sacerdote sessantottenne scomparso un paio di mesi fa, a causa del malore fatale, che l’ha sorpreso, senza lasciargli scampo, durante una gita sulle Alpi Orobie. L’omaggio è stato voluto, con spirito fraterno e con profonda determinazione, dall’attuale parroco don Fabio Sozzi, al quale il compianto don Pietro ha passato il testimone nel 2019, dopo aver guidato la comunità spinadeschese per quindici anni, con fede, entusiasmo e dedizione eccezionali. Non è un caso che la commemorazione di don Pietro abbia segnato l’avvio di una delle iniziative da lui più amate e valorizzate. Lo stesso discorso vale per il ruolo di primo piano assegnato al gruppo parrocchiale “Cicloturismo San Martino”, fondato da don Samarini, in seguito al suo ingresso nella parrocchia al confine con Cremona. Oggi, la squadra conta una quindicina di amanti delle due ruote, uomini e donne, di età alquanto diverse: se il più giovane è infatti poco più che ventenne, il più anziano ha invece già spento settantacinque candeline. Domenica scorsa, a metà pomeriggio, i corridori sono arrivati presso il cimitero di Genivolta – il paese natale di don Pietro, in cui riposano le sue spoglie mortali –, per presenziare al momento di preghiera condotto da don Fabio. Alcuni parrocchiani hanno raggiunto il ritrovo in auto. Alla toccante cerimonia ha partecipato anche qualche genivoltese, tra cui Alberto Samarini, fratello del defunto. Sulla lapide, su cui sono incisi un profilo montuoso e delle stelle alpine, sono stati lasciati dei fiori colorati, per rievocare l’amore di don Pietro nei confronti del paesaggio alpestre e della natura. Con uno dei lumini disposti a croce davanti alla sepoltura, è stato acceso il cero che, riportato indietro dai ciclisti, ha illuminato la lanterna rimasta sempre in funzione, per rischiarare idealmente ciascuno dei sette giorni dedicati ai bambini, ai giovani ed alle loro famiglie, con giochi, tornei a squadre, proiezioni di film d’animazione, celebrazioni religiose, riflessioni, dibattiti (venerdì sera, con il giornalista Cristiano Guarneri), musica dal vivo (sabato, con la 5Live Coverband) e cene nostrane (con salumi e gnocco fritto), preparate e servite dagli infaticabili volontari locali. Il 7 è previsto il gran finale, con l’estrazione della lotteria, che mette in palio dieci premi, tra cui un breve soggiorno per due persone in una QC Terme.
Foto: don Pietro Samarini con il gruppo parrocchiale “Cicloturismo San Martino” e con alcuni bambini; il programma della festa; l’oratorio e la chiesa di Spinadesco.
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