27 aprile 2022

La forza della musica: dopo aver sconfitto la leucemia, Diletta si è laureata oggi con 110 e lode alla facoltà di Musicologia e Beni culturali

Un'altra battaglia vinta. Diletta Domenichini, 24 anni, di Tavernella Val di Pesa (Firenze), la studentessa della facoltà di Musicologia e Beni culturali di Cremona che ha sconfitto la leucemia grazie al trapianto di midollo osseo e alla sua passione per la musica, ha conseguito questa mattina (mercoledì 27), la laurea magistrale con il massimo dei voti: 110 e lode. “Ringrazio, a nome della mia famiglia e dei miei amici, il Dipartimento di Musicologia che mi ha seguito al meglio”, ha detto, emozionata, alla commissione giudicatrice riferendosi al sostegno avuto dai docenti e da tutto il personale di Palazzo Raimondi in questi mesi difficili.

Il “viaggio” di Diletta, come lo chiama, è cominciato alla fine del 2019. “Ero stanca. Alla spossatezza si è aggiunta una grossa infezione alla gola - aveva raccontato a Cremona Sera (qui l'articolo) -. Sono andata dal mio medico, che mi ha prescritto le analisi del sangue. Il giorno stesso mi hanno chiamato il mio dottore e l'ospedale Careggi di Firenze dicendo che c'erano dei valori sballati e che non bisognava perdere tempo”.

La diagnosi (leucemia linfoblastica acuta), il ricovero d'urgenza, i cicli di chemioterapia. Ma anche la musica, che non l'ha mai lasciata. Diletta ha una voce splendida, dolcissima: canta sin da quando era piccola, suona la chitarra e il pianoforte. “Cantavo anche quando ero in ospedale, non ho smesso nemmeno durante una brutta polmonite. Cantare è anche sentire che il tuo corpo ce la può fare nonostante sia debole, in uno stato di precarietà. Il canto mi tirava fuori ogni cosa, le preoccupazioni, le ansie”. Il Covid ha ridotto ancora di più la possibilità di visite, praticamente azzerate. “La musica mi ha aiutato anche a sentirmi meno sola, mi ha consolato negli istanti più bui, di paura”.

Il primo giugno 2020, il trapianto, grazie a un trentacinquenne donatore tedesco, e dopo quasi 6 settimane, le dimissioni. “Tornata a casa, ho ripreso dalle piccole cose. Gli inizi sono stati difficili, il tumore ti cambia, l'operazione ti butta giù, è come rinascere”.

In questi mesi la coraggiosa ragazza toscana non ha mai smesso di studiare. Sino ad oggi, il grande giorno. Completo verde e scarpe rosa, ha atteso la discussione della tesi nell'atrio di Palazzo Raimondi in compagnia dei parenti e di una ventina di amici festanti, tutti giovani come lei. Alle 11 e qualche minuto il via libera per salire lo scalone ed entrare nell'Aula magna. Sottobraccio la tesi, con la copertina verde anch'essa, intitolata: 'La divulgazione scientifica nella scena contemporanea: il caso di Bepi Colombo. Il pescatore di stelle'.

Il relatore, professor Leonardo Mancini, ha spiegato di cosa si tratta: “Il lavoro presenta l'interessante connubio tra teatro e scienza. Una ricerca accurata non solo dal punto di vista bibliografico ma anche archivistico”. Poi è toccato a lei, la laureanda, e ai cinque capitoli in cui si parla, ad esempio, dei 'Fisici', la commedia di Friedrich Durrenmatt, o di Bertolt Brecht e della sua 'Vita di Galileo': “Per Brecht la musica aveva un vero e proprio ruolo drammaturgico”.

Toni calorosi anche dal correlatore, la professoressa Maria Pia Pagani: “La scena teatrale diventa opportunità di divulgazione scientifica. La studentessa ha lavorato con disciplina, impegno ed entusiasmo affrontando un tema originale”.

Un binomio, ha detto Diletta rispondendo alla domanda di una docente, “a cui nemmeno io avevo pensato inizialmente”. Poi tutti fuori e, una decina di minuti dopo, nuovamente dentro per il giudizio finale: un meritato, e applauditissimo, 110 e lode.

Solitamente la cerimonia finisce qui, ma Diletta è abituata a stupire. Lo ha fatto anche stavolta con quelle parole e quel sorriso che sembrano racchiudere tutto (la malattia, minacciosa ma sconfitta; la musica, compagna inseparabile; gli studi, completati con tenacia; i progetti): “Ringrazio, a nome della mia famiglia e dei miei amici, il Dipartimento di Cremona che mi ha seguito al meglio”.

Nelle foto in alto a scorrimento, la cerimonia di laurea di Diletta questa mattina.

Gilberto Bazoli


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