22 giugno 2022

La spettacolare proiezione di strumenti antichi dipinti nelle chiese sui muri di via Robolotti, ormai isola di liutai e artisti. Guarda il video

La grande meraviglia di Cremona che unisce la musica con la grande arte, la scultura e soprattutto la pittura. E' quanto hanno potuto ammirare i tanti arrivati martedì sera in via Robolotti, un tempo strada commerciale del centro e oggi autentica via degli artisti con le botteghe dei liutai e quelle di artisti e restauratori e, sul fondo, persino la casa di Claudio Monteverdi. L'idea degli autori del libro  "Io la Musica son- Strumenti musicali nelle chiese di Cremona"  (Roberto Fiorentini, Roberto Codazzi e il fotografo Danilo Codazzi) in collaborazione con @robolotti_big_family ha prodotto il miracolo: un virtual tour con le immagini degli strumenti musicali dipinte nelle chiese della città. Sicuramente un modo diverso per 2La Notte Europea della Muscia" che tiene conto della storia, del presente e del futuro di Cremona. E l'equinozio d'estate festeggiato in questo modo è stato davvero una sorpresa e un modo per far conoscere i tesori artistici delle chiese coniugati con la grande musica che ha reso famosa Cremona nel mondo. Sui muri delle case sono state proiettate molte immaginidi Danilo Codazzi per il volume scritto da Fiorentini e Codazzi. L'emozione è stata grande vedendo apparire sui muri liuti, ribeche, vielle, viole da braccio, viole da gamba, lironi, ghironde, viole da mano; ma anche ciaramelle, canne di bordone, bombarde, flauti dritti, flauti traversi, tromboni, trombe, trombe ‘chiarine’, cornetti, serpentoni e oboi in un incontro con i nostri grandi artisti (Antelami, Bembo, i Campi, Pordenone e il Malosso. 


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commenti


michele de crecchio

24 giugno 2022 00:42

Già una trentina di anni or sono, l'ottimo Giuseppe Ghizzoni, aveva intuito la vocazione di via Robolotti a diventare, come era avvenuto in passato per la piazza della purtroppo demolita basilica di San Domenico, il sito urbano di eccellenza dove favorire la collocazione dei laboratori dei liutai. Allora non condividevo molto la sua proposta alle quale preferivo il tratto di corso Garibaldi interessato dagli interventi promossi dalla fondazione Stauffer (palazzo Raimondi, palazzo Stradiotti) dalla casa nuziale di Stradivari e dalla casa ex Lazzaro Chiappari che oggi ospita, in un una ambientazione straordinariamente suggestiva, il laboratorio del liutaio Conia, le fotografie del quale ambiente sono certamente tra le più diffuse nel mondo. Entrambi i due siti si stanno da tempo consolidando, con grande beneficio per le tradizioni che danno alla nostra città un fama unica nel mondo. Un importante raggio di ottimismo per una città che, per molti altri aspetti, soffre purtroppo da tempo di una grave crisi di identità!