La tangenziale rischia la paralisi. Infelici alcune uscite dai centri commerciali. Altri insediamenti. Traffico doppio rispetto alla capacità
Le avvisaglie le abbiamo avute nel week end prima di Natale. Code infinite in tangenziale intorno alle 18. Uscita bloccata dal centro commerciale i Navigli (Md, Rossetto e c. con sbocchi non adeguati in via Sauro), problemi anche in uscita dal Cremona Po. Via Eridano completamente ferma. Lunghe code, macchine e camion fermi. Inquinamento che cresce. La tangenziale urbana di Cremona non regge più. Quest'anno, con l'apertura, del centro commerciale ex Armaguerra e gli altri insediamenti che si stanno infittendo lungo la tangenziale (l'ultimo store cinese nell'ex Fiat o il Banco Fresco in via Castelleone), il blocco potrebbe diventare la consuetudine. Purtroppo l'uragano sulla nostra tangenziale urbana, già in difficoltà per il traffico accumulatosi in questi anni, pur largamente prevedibile non ha conosciuto studi che potessero pensare a soluzioni alternative. Le rilevazioni per il Pums indicano passaggi giornalieri di oltre 40mila auto, il doppio di quanto ipotizzato al momento della costruzione della tangenizale. In futuro altri insediamenti potrebbero portare altro traffico nuovi centri commerciali, come quello ipotizzato sull'area ex Feraboli-Maschio Gaspardo (con gli ipotizzati Obi e Ikea per ora congelato dopo il "no" del Comune) o quello dell'ex Scac, naturale sbocco con l'esaurimento dei terreni attorno al CremonaPo. E ancora quanto potrebbe essere realizzato sull'ex centrale del latte in vendita o su altre aree della zona. E poi quanto peserà per il traffico verso Milano (quindi raccordato con la tangenziale e poi la Paullese) il nuovo centro logistico di via Mantova?
Ricordiamo che la tangenziale urbana di Cremona è lunga otto chilometri che sono costati complessivamente 7 miliardi e 250 milioni di lire, tutti a carico del Comune di Cremona (che non aveva voluto affidarla all'Anas come hanno fatto altri capoluoghi) attraverso mutui bancari. La tangenziale completava parte della circonvallazione urbana costruita negli anni Settanta caratterizzata dal sovrappasso di via Brescia e andava a coprire i buchi neri della viabilità come le strade che raggiungevano il ponte di Po, la via Mantova o la via Bergamo strade con un alto indice di incidentalità. Due furono le ditte che realizzarono la tangenziale: la “Recchia” di Verona per il settore nord e il raggruppamento di imprese che faceva capo alla “Canzani”. La tangenziale è stata ideata, progettata e avviata dall'amministrazione di sinistra con a capo Zaffanella (la delibera è del 1980) e completata nel 1986 da quella quadripartita successiva (sempre con lo stesso sindaco).
Certo il Pums ipotizza una gronda a nord della strada attuale tutta in territorio comunale ma possiamo permetterci l'ennesimo consumo di suolo?
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commenti
Gianluigi Stagnati
2 gennaio 2022 17:58
A suo tempo, realizzazione della rotatoria, venne interrato un manufatto per permettere la realizzazione di un sottopasso stradale nella direttrice via Mantova _ via Eridano.
Venne deciso di realizzare il sottopasso solo dopo aver analizzato i dati del traffico, ovvero dopo l'apertura del vicino centro commerciale nell'area Masonite Feltrinelli.
Il manufatto è ancora li e potrebbero tirare fuori il progetto e metterlo in opera rapidamente.
Probabilmente gli attuali amministratori e dirigenti del Comune, poi confluiti in AEM, non ne sono al corrente o manca la volontà di affrontare e risolvere il problema, già previsto allora nei progetti.