24 marzo 2025

Los Limpiadores des Estrellas, gettate le basi per una sinergia con il Comune per la gestione di raccolta e smaltimento dei rifiuti abbandonati. Pasquali: "Grazie per il vostro prezioso servizio!"

Un lavoro davvero importante e prezioso quello che oltre un anno stanno portando avanti a titolo volontario il gruppo dei Los Limpiadores des Estrellas, volonterosi che si occupano della pulizia e del decoro di intere aree cittadine dove un numero sempre crescente di incivili e maleducati si ostina ad abbandonare rifiuti di ogni tipo. Una piaga che non accenna a calare quella dell'abbandono dei rifiuti e che, oltre ad avere un impatto sul decoro della città e sulla salute dei cittadini, comporta anche un notevole aggravio dei costi di gestione che poi ricadono su tutta la cittadinanza.

"Il vostro è un servizio di cui vi siamo davvero grati. Sono molto contenta di questo primo incontro" ha commentato l'assessore Simona Pasquali, che stamattina ha incontrato una delegazione dei Limpiadores allo scopo di coordinare al meglio l'attività e di gestire nel modo corretto e sicuro la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti. Insieme all'assessore, anche Elena Uggeri di Aprica, la geometra Elisabetta Soldani e la dirigente del settore ambiente Marina Venturi.

Da un lato una grande volontà dei Limpiadores di agire nel più breve tempo possibile e un notevole entusiasmo nel risolvere il problema dei rifiuti abbandonati, dall'altro la macchina della burocrazia che, con le sue mille pieghe e bizantinismi, dilata i tempi in procedure che spesso al cittadino risultano incomprensibili. Ci sono questioni di pertinenza delle aree in cui vengono raccolti i rifiuti da smaltire, ci sono compentenze dei diversi enti chiamati in causa (Aprica, Comune, AEM,...), non mancano poi gli aspetti legati alla tipologia di materiali raccolti, molti dei quali hanno un percorso di gestione e smaltimento specifico (si pensi ad esempio all'eternit o agli inerti, per fare un esempio). 

"In campagna per esempio i fossi sono devastati, lungo la via Giuseppina. Se non si riesce a recuperare i rifiuti prima che passino con le frese a tagliare l'erba, la spazzatura viene macinata e dispersa e non sarà più possibile riuscire a bonificare. -commentano i Limpiadores- Come si può fare se chi di competenza non si occupa di recuperare questi rifiuti? Il tempo passa e il problema peggiora purtroppo". E spesso la difficoltà è proprio questa, ossia mettere a sistema enti e realtà differenti, con tempi, modi e referenti diversi. Per esempio, un rifiuto come fibrocemento, copertoni, rifiuti pericolosi non possono essere smaltiti direttamente da Aprica: serve fare una segnalazione al Comune, il quale ne individua la zona, se privata o comunale e in questo secondo caso, se ne fa carico, stanzia i fondi necessari, deve indire poi un bando per assegnare lo smaltimento specifico alla ditta specializzata ed autorizzata che infine interverrà al recupero del materiale. Una burocrazia che appare incomprensibile e che mortifica e disincentiva l'iniziativa privata di un gruppo di volontari che hanno a cuore la pulizia della città.

"La gente ci segnala situazioni che anche da anni vanno avanti così, con cumuli di rifiuti mai rimossi e noi ci impegnamo ad intervenire, mettendo a disposizione tempo e risorse. Per noi è difficile pianificare con i tempi della burocrazia: siamo un gruppetto informale. Non possiamo pianificare più di tanto, ci si trova quando si può: c'è chi lavoro, chi è in pensione, chi ha i propri impegni. ".

Un gruppo eterogeneo accomunato dalla buona volontà, che l'assessore Pasquali riconosce e loda, ma che però non può prescindere dalle regole: "Come detto, questi volontari ci stanno dando una grande mano ad arrivare là dove non riusciamo come Comune e a loro va il nostro plauso. Sono contenta dell'incontro di oggi, credo possa nascere una bella sinergia. Purtroppo però ci sono delle regole, che non detta il Comune, e delle modalità di recupero che devono essere prese in considerazione. In particolare sul tema delle aree che non sono pubbliche e comunali e sulla tipologia di rifiuto, in particolare per quelli definiti 'speciali', per i quali vanno applicate altre azioni".

Prossimo appuntamento sarà una riunione con Dunas (Consorzio Di Bonifica Dugali Naviglio Adda Serio), l'ente che ha in carico la gestione di fossi e canali e che quindi, secondo la burocrazia, dovrebbe farsi carico del recupero e smaltimento dei rifiuti gettati nei fossi e nei corsi d'acqua.

La soluzione come sempre sta nel mezzo, ossia nella proposta di provare a creare una minima pianificazione, segnalando a Comune ed Aprica gli interventi in programma, anche a breve termine, in modo da permettere agli enti di individuare il problema e capire come gestirlo in sinergia, fornendo anche quel minimo di attrezzatura, dai sacchi ai carretti, per agevolare il lavoro di recupero laddove è consentito.

Nel frattempo resta sempre però la dilagante piaga della maleducazione e dell'ignoranza di tante, troppe persone che non hanno la benchè minima idea nè volontà di smaltire i rifiuiti in modo corretto, differenziando e conferendoli negli appositi spazi, informandosi su come smaltire certi tipi di materiale e rispettando gli spazi comuni e pubblici.

E invece, come ci hanno purtroppo dimostrato i Limpiadores nell'ultimo anno, di lavoro ce n'è ancora tanto da fare. 

Michela Garatti


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commenti


Gianluca

24 marzo 2025 17:13

Grazie, così noi del comune e della società incaricata della raccolta possiamo beatamente starcene con le mani in mano e voi continuate a lavorare per noi. Almeno facessero lo sconto sulla Tari, visto che il lavoro grosso è fatto dai volontari.

Stefano

24 marzo 2025 18:37

È il mondo alla rovescia. Chi fa il lavoro che altri dovrebbero fare per legge ma non fanno, non becca un euro, gli altri invece che non fanno o non fanno fare quello che dovrebbero fare per cui sono pagati, si prendono una barca di soldi.

Alessandra

24 marzo 2025 19:11

Sarebbe un idea farsi aiutare da chi manteniamo che abitano alla casa dell'accoglienza credo che sarebbe il minimo

Stefano

24 marzo 2025 19:42

No. Non sarebbe il mondo alla rovescia per cui chi si trova alla casa dell'accoglienza ospitato dalla chiesa coi soldi degli italiani, e non ha voglia di fare un..deve poter continuare a farlo e noi anziani di tutte le età malandati disabili stanchi oppressi continuare a lavorare per loro giovani forti e nullafacenti. Quindi mantenuti gratis. Io penso che se un extraterrestre sbarcasse per caso da noi e vedesse questa situazione, ci direbbe che qua siamo in un manicomio.

PierPiero

25 marzo 2025 05:09

In una città normale, ben amministrata, queste fantastiche persone non dovrebbero nemmeno esistere come associazione.

Gino

25 marzo 2025 06:32

Troppo facile avere manodopera (e iniziativa) a costo zero...

François

25 marzo 2025 13:31

Questi angeli del paesaggio rischiano di essere fagocitati, adesso che i pubblici amministratori li hanno intercettati, nelle sabbie mobili costituite da regolamenti, protocolli, consuetudini inveterate, cerimoniali e liturgie messe in piedi per sfinire chi, animato dalle migliori intenzioni, prima o poi getterà la spugna...