Lunedì 19 giugno alle 18 in Cattedrale la Messa nel 22° della morte del vescovo Giulio Nicolini
Lunedì 19 giugno la Chiesa cremonese si raccoglierà in preghiera nel 22esimo anniversario della morte del vescovo Giulio Nicolini, avvenuta nello stesso giorno del 2001. Alle 18 in Cattedrale il vescovo Antonio Napolioni presiederà la Messa di suffragio, concelebrata dal vescovo emerito Dante Lafranconi e dai canonici del Capitolo della Cattedrale. Non mancherà un momento di preghiera alla tomba del vescovo di origine bresciana, situata nella cripta della Cattedrale, proprio di fronte all’urna del patrono sant’Omobono.
Nato a San Vigilio di Concesio nel 1926, mons. Nicolini è stato vescovo di Cremona dal 1993 fino al giorno della suo improvviso decesso.
Ordinato sacerdote nel 1952, esercitò il suo primo apostolato tra i migranti in Svizzera, nell’Azione Cattolica e come insegnante. L’attività che meglio lo contraddistinse, però, fu sicuramente il suo impegno nel campo della comunicazione sociale. Dal 1972 ricoprì diversi incarichi a Roma: nella Pontificia commissione per la pastorale delle migrazioni, nella Congregazione per i vescovi, e nella sala stampa della Santa Sede con il ruolo di vicedirettore.
Il 25 luglio 1987 Giovanni Paolo II lo nominò vescovo di Alba. Consacrato dallo stesso Pontefice nella basilica di San Pietro il 5 settembre, entrò nella diocesi piemontese domenica 27 settembre 1987.
Il 16 febbraio 1993 fu nominato vescovo di Cremona e fece il suo solenne ingresso il 4 aprile 1993, domenica delle Palme.
Negli otto anni di episcopato cremonese mons. Nicolini si adoperò su molti fronti: dall’attenzione della storia locale con l’anno di sant’Omobono e i restauri della Cattedrale all’animazione del grande Giubileo del 2000, fino alla nascita della Casa della Comunicazione, ancora oggi sede dei media diocesani, e della Casa della Speranza, luogo di ospitalità e cura per malati di Aids.
La conclusione del Sinodo diocesano, sancito da un importante pellegrinaggio alla Sede di Pietro, fu uno dei traguardi più importanti del suo episcopato.
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commenti
michele de crecchio
18 giugno 2023 20:31
Aveva il simpatico aspetto di un mio parente saggio ed umile parroco di un paesello piacentino. Lo ricordo quando, per puro caso, lo vidi, a bordo di una utilitaria, preannunciato solo a pochi, compiere la sua prima visita informale al nostro palazzo vescovile. Lo ricordo anche quando, consacrando la nuova splendida chiesa al quartiere Cambonino, mi pregò di spostarmi quel tanto che gli consentì di disegnare con l'olio benedetto la rituale crocetta su di un pilastro davanti al quale mi ero inopportunamente collocato.