Nei Laghi di Mantova dopo 45 anni si tornerà a fare il bagno. Il Ministero della Salute inserisce il Lago Superiore fra i siti balneabili
Lo aveva già annunciato tre anni fa il Sindaco di Mantova Mattia Palazzi, ora è realtà: il Lago Superiore è balneabile. Il primo cittadino nel 2020 aveva dichiarato: "Per i mantovani la balneabilità dei laghi è un sogno da cinquant'anni: vogliamo che diventi realtà, almeno per il lago Superiore, entro 4-5 anni". Il Ministero della Salute, nel portale dedicato alla balneazione, ha già inserito il sito lacustre mantovano fra i luoghi in cui si può nuotare in sicurezza nei due punti dove sono stati effettuati i prelievi, ovvero nella Darsena Vela della Canottieri Mincio e nelle acque davanti al Chiosco La Zanzara. A brevissimo, non appena verrà comunicato ufficialmente, il Sindaco potrà quindi revocare l’ordinanza del 1978 emessa dall'allora sindaco Gianni Usvardi con la quale aveva vietato la balneazione sul Lago Superiore. Tra poco, pochissimo tempo si potrà fare il bagno uscendo da Palazzo Ducale. La città dei Gonzaga sta collezionando diversi successi negli ultimi anni. Il porto di Mantova è ormai il più importante centro intermodale della Lombardia orientale e in Europa viene definito come il raccordo tra il Po e l'Adriatico. Dunque Cremona ha da tempo abdicato e ceduto lo scettro di Capitale del Po (tanto cara a Fiorino Soldi) alla vicina Mantova che evidentemente sa cogliere al volo (a differenza di Cremona) tutte le occasioni che le capitano: dalla sede della Ats a quella della Camera di Commercio, da sede della Sovrintendenza a centro portuale, da Capitale della cultura nel 2021 al peso politico dei virgiliani (che in Giunta lombarda contano due importanti assessorati: quello al Turismo e quello all'Agricoltura). La provincia virgiliana è attraversata dal Po e dall’Idrovia Mantova – Adriatico, già canale Fissero-Tartaro-Canalbianco Po Levante ed ospita sul suo territorio sei porti pubblici e sei privati per un totale di 2,2 Km di banchine di accosto con circa 360.000 metri quadrati di aree portuali esistenti ed altrettante già previste e circa 4,6 milioni di metri quadrati di nuove aree industriali da insediare a ridosso dei porti con attrezzature portuali qualificate, pipeline e allacciamenti ferroviari in diverse aree intermodali per un volume di traffico che nel 2022 si è attestato attorno a 2 milioni di tonnellate.
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