Nel cuore di Cremona non ci resta altro che mangiare e bere. Nuova hamburgeria in via Cerasa, pizzerie e cibo di strada
Ormai solo food a Cremona. Apre oggi alle 18.00 "081 Burger - Il panino che non c'era". Nella luce di bottega in via Cerasa da tempo si notava un andirivieni laborioso. Finalmente svelato il mistero: un nuovo punto ristoro in città.
L'esercizio riporta subito in vetrina i propri prodotti di punta che passano dal Burger di carne farcito in tante varianti, al burger vegetale passando per le insalatone, i fritti e gli sfizi.
La piccola via mette in comunicazione via Beltrami con Piazza Marconi e, fino ad ora le uniche attività affacciavano direttamente sulla piazza del Museo del Violino. Risalente a tempi antichi, il nome Cerasa era conosciuto come una delle famiglie appartenenti alla contrada Basolarii.
Come scrive Gianfranco Taglietti nel suo volume "Le Strade di Cremona": "Nel comparto del 1788 è segnato come contrada Cerasa il secondo tratto dell'attuale via Claudio Monteverdi, da piazza della Pace a piazza Marconi (il primo tratto si chiamava contrada Santa sofia) piazza della Pace era piazza del Lino; piazza Marconi non esisteva e la contrada Cerasa sboccava in contrada Bella Regina (la attuale via Gaetano Tibaldi, che si prolungava, allora, fino in contrada Ripa d'Adda, quella che oggi è via Beltrami).
La via Cerasa restò immutata per circa un secolo e mezzo e nessun cambiamento intervenne ai suoi sbocchi per tutto questo periodo. Poi, nel corso di quattro, cinque anni, dal 1936 al 1940, tutto il quartiere a sud venne abbattuto: la chiesa, il convento di Sant'Angelo e le vecchie case all'intorno; «il piccone demolitore» aperse davanti alla nostra strada una vastissima piazza, la piazza Marconi, mentre tutto il suo fianco destro, dalla via Ala Ponzone alla Piazza, venne sventrato per consentire il sorgere del nuovo palazzo de «Il Regime fascista», il quotidiano di Farinacci. Superò senza traumi gravi le vicende della guerra e del dopoguerra finché, nell'ottobre del 1951, il Consiglio comunale deliberò «di denominare via Claudio Monteverdi anche la attuale via Cerasa» e «di denominare invece via Cerasa la strada a destra di via Bel-trami» (che non aveva nome).
Certo la famiglia de Cerasiis, da cui deriva il nome, e della quale un Giuliano è ricordato dall'Astegiano addirittura nel 1308, è stata un po' declassata ma, considerando la sua non elevatissima nobiltà, si può dire che le sia andata ancora bene. Piuttosto che andare a finire in periferia o, peggio, nel dimenticatoio...".
Il piccolo locale si aggiunge a quello di prossima apertura di via Beltrami, alla nuova pizzeria in via Solferino ed alla nuova apertura della Bottiglieria che fanno pensare ad una Cremona un po' strana dove il commercio tanto fatica ad ingranare per alcune categorie merceologiche ed invece appare terra fertile per il comparto della ristorazione.
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commenti
ennio serventi
3 marzo 2023 15:22
superato il vicolo Cerasa un altra stretta strada, sbarrata alle macchine da un paracarro messo al centro della stessa, scendeva da via Beltrami a piazza Marconi: era il vicolo Basolaro. Il passaggio scomparve a seguito della ristrutturazione della casa che penso fu del dott. Reggiani ( ma qui potrei sbagliarmi) e ne divenne l'attuale passo carraio. Lo stradario del 1977 di Taglietti non lo riporta, evidentemente l'intervento edilizio avvenne prima. Del vicolo rimane una scarsa memoria ed un bel quadro opera di Bertazzoli padre custodito chissà dove.