Quando è lì, nel salone, parla poco, risponde a monosillabi, sembra distante. Ma, ogni volta che muove le dita sulla tastiera del pianoforte, è come se tornasse indietro nel tempo e, anche se solo per alcuni minuti, prova piacere, pare finalmente serena, sta bene. Potenza della musica. Quella musica che Nivia, 88 anni, diplomata al Conservatorio, ospite di Cremona solidale, ha insegnato a generazioni di studenti.
“Nivia è arrivata nella nostra struttura dopo la morte della sorella: probabilmente della due era la seconda la testa”, dice Simona Gentile, dal luglio 2021 direttore sanitario dell'istituto, medico specializzato in Geriatria. Da quel momento l'ex professoressa si è lasciata andare poco alla volta, ha cominciato a rifiutare di alimentarsi, è poi diventata nervosa e irritabile. Sono subentrati anche gravi problemi fisici. Una situazione ingestibile per i nipoti. A un primo ricovero, interrotto dal ritorno a casa, ne è seguito un altro, che invece si sta protraendo e che probabilmente non finirà, in una stanza della palazzina Somenzi, al pianoterra. E' su una carrozzina. Riesce invece a mangiare da sola, anche se unicamente cibi morbidi., “Da subito si è evidenziato che aveva un certo ricordo delle sua capacità di suonare. La musica è la sua valvola di sfogo”, aggiunge la dottoressa Gentile. Il personale ha regalato alla paziente una pianola, che però lei ha disdegnato, e un flauto, che invece suona in reparto ogni tanto.
Ma è quando, due o tre volte la settimana, viene accompagnata, con l'aiuto dei volontari, nella biblioteca della palazzina, al primo piano, che tutto cambia. “In genere la portiamo là il mattino, la parte della giornata in cui è meno stanca e più vigile”, racconta Ilaria Canna, educatrice premurosa e attenta. Dietro la porta, sormontato da una lampada e un vaso di fiori, ecco il pianoforte bianco, lasciato in eredità a Cremona solidale da una paziente che non c'è più. La signora Nivia esegue pezzi semplici in do maggiore. “Lo fa sia quando è sola sia davanti al piccolo pubblico degli altri ospiti, che apprezzano l'esibizione e applaudono. E' un'altra persona, si tranquillizza, non ha più crisi, si riesce anche a parlarle. Purtroppo questi istanti durano poco”, racconta ancora l'educatrice. E aggiunge. “Nivia sa pure leggere la musica. Lo scorso anno le abbiamo dato gli spartiti e ha suonato spezzoni di motivi natalizi”. Un 'miracolo', spiegato dalla medicina e dalla direttrice sanitaria della RSA, che di recente ha tenuto una relazione al convegno nazionale 'Musicoterapia e gli ambiti di applicazione', in questo modo: “Il caso di Nivia non è insolito, lo è per chi non si occupa di questi malati. Perché sembra non ricordare tutto il resto mentre ricorda come si fa a suonare il pianoforte? Per due motivi. Il primo: la cosiddetta 'memoria procedurale'. Il secondo: la musica è molto legata a quelle emozioni che sono arcaiche e che perdiamo più tardi”. Com'è per lei, la pianista di via Brescia.
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