Nuova macelleria Halal in centro: preoccupazione e sconcerto tra residenti e commercianti. "Il DUP non prevede limitazioni: questo è un precedente pesante. Una raccolta firme? Per ora solo una voce"
All'indomani della notizia dell'apertura di una nuova macelleria islamica Halal in pieno centro, tra corso Mazzini e via Mercatello, seguita subito dall'interrogazione presentata dai consiglieri di opposizione Alessandro Portesani e Marco Olzi, oggi la notizia è argomento comune nel centro della città, tra commercianti e residenti, che non negano una certa preoccupazione. "Questa nuova apertura pone un problema serio per quanto riguarda il commercio nel centro: il DUP infatti non prevede limitazioni alle attività e il fatto che qui si apra una macelleria proprio a due passi dal Duomo e dal cuore della città rappresenta un precedente molto pesante perchè se non ci sono regole che limitano le attività commerciali, vuol dire che vale tutto e questo porta ad un grosso problema per chi ha negozi o chi vive qui" spiega Maria Rita La Fata, presidente del Comitato Quartiere Centro.
La notizia ha colto tutti di sorpresa, non solo chi vive o lavora in via Mercatello, in quanto da sempre questa zona è stata considerata la zona dove l'identità della città si è sempre espressa nella sua forma più tradizionale, con botteghe storiche e negozi caratteristici. "I commercianti non si sentono tutelati se anche attività come una macelleria islamica apre i battenti, sapendo che in città già altre macellerie di questo tipo vengono attenzionate perchè spesso attirano un certo tipo di utenza. E sappiamo che il tema sicurezza è molto caro ai cremonesi negli ultimi tempi. Non sappiamo poi se l'attività si limiterà a macelleria -e qui ci piacerebbe capire come verrà gestita la macellazione- o anche a market, con relativi orari di chiusura, per i quali non ci sono indicazioni particolari nel DUP. Capite che qui passano i turisti che vanno o tornano da piazza del Comune: se invece che passare da via Mercatello le persone poi tendono a passare da altre strade, è chiaro che le attività esistenti non si sentono più tutelate".
Non si tratta di pregiudizi legati all'etnia della clientela, ci tiene a precisare La Fata, nè di una questione politica tout court "Ci sono altre città a guida centro-sinistra che hanno posto limiti e divieti chiari alla tipologia di attività in centro, come ad esempio Firenze. Anche Cremona dovrebbe iniziare a muoversi in questa direzione, ponendo dei vincoli in grado di tutelare i commercianti ed i residenti che hanno deciso di investire sul centro. La notizia è stata un fulmine a ciel sereno proprio perchè non si pensava che a cento passi dal Torrazzo sarebbe arrivata un'attività come questa. E invece ci siamo. Nessuno vuole creare allarmismo o esasperare i toni, ma sicuramente servono regole chiare e limitazioni più efficaci".
Nelle ultime ore poi ha iniziato a girare la voce di una raccolta firme, ma ancora La Fata in questo senso spiega meglio: "Ad oggi non c'è nessuna iniziativa ancora definita. Se ne è parlato perchè, come ho detto, c'è preoccupazione e tutti siamo rimasti spiazzati. Ci tengo però a precisare che, se decideremo di muoverci in questo senso, l'eventuale raccolta firme non sarà ad personam contro questa macelleria o contro i loro titolari. Si tratterà piuttosto di una richiesta al Comune di porre delle limitazioni chiare e definite alle tipologie di attività da autorizzare in pieno centro, nella tutela dell'identità della centro cittadino e delle attività già presenti".
Insomma, un tema che ha senz'altro riscaldato questi primi giorni freschini dell'autunno e che ha acceso gli animi dei cremonesi che, nonostante i dati ufficiali, spesso si sentono sempre meno a loro agio nella propria città che vedono cambiare fisionomia sempre più velocemente, anche nei luoghi simbolo della città, quelli della tradizione e della storia.
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