29 settembre 2025

Nuova macelleria islamica Halal in centro storico, tra corso Mazzini e via Mercatello nelle 4 vetrine dell'ex Kammi. Ed è subito caso politico: Portesani e Olzi, "La Giunta verifichi la compatibilità"

Nel cuore del centro storico, all'incrocio tra corso Mazzini e via Mercatello, nei locali che fino a pochi mesi fa ospitavano il negozio di calzature di qualità "Kammi", sta per aprire un nuovo esercizio commerciale, che però ancora prima di prendere forma è già un caso politico: parliamo della nuova macelleria Halal (quindi che lavora carni macellate secondo il rito islamico), che aprirà nelle quattro vetrine all'incrocio tra le due principali strade del salotto buono di Cremona, da sempre vocate allo shopping di qualità all'ombra del Torrazzo.

Certo, Cremona non è la prima città ad affrontare il tema del commercio etnico e minimarket nel cuore della città, tra tutela della tradizione e tensioni identitarie; ad esempio ricordare i divieti imposti dal sindaco Dario Nardella a Firenze che ha posto limiti all’apertura di nuovi kebab e minimarket nel centro storico per "preservarne il decoro e l’identità".

Ora anche Cremona si trova ora al centro di un acceso dibattito politico in merito all'opportunità di autorizzare la nuova apertura della macelleria halal nel cuore della città, tra negozi di abbigliamento e librerie, in una zona dove il commercio già sta soffrendo, diventando sempre meno attrattivo per negozi e attività commerciali. Ecco dunque le parole di Alessandro Portesani, capogruppo della lista civica ‘Novità a Cremona’ e Marco Olzi, capogruppo di Fratelli d’Italia, che hanno depositato un’interrogazione con risposta in aula e successiva trasmissione scritta al sindaco Andrea Virgilio e agli assessori competenti, in merito alle segnalazioni arrivate sul nuovo esercizio commerciale in Corso Mazzini n. 57 e sulle preoccupazioni per l’evoluzione del mix commerciale dell’asse Corso Mazzini-vie limitrofe e, più in generale, del centro storico.

Nel testo dell’interrogazione, appunta Portesani, chiediamo all’amministrazione quali siano la visione e la strategia della Giunta Virgiglio per lo sviluppo della rete commerciale nel centro storico e, in particolare, lungo le vie di pregio e ad alta vocazione turistica (tra cui Corso Mazzini), con riferimento a mix merceologico, qualità dell’offerta, decoro e attrattività. Vogliamo sapere se l’amministrazione abbia approntato o intenda farlo una mappatura/monitoraggio periodico di: tassi di turnover, locali sfitti, concentrazione per tipologie e criticità/opportunità delle principali vie. E se la Giunta  intenda aggiornare o integrare gli strumenti regolamentari rilevanti, indicando tempi e percorsi che si intendono attivare”.

Nel testo della nostra interrogazione, aggiunge Marco Olzi, domandiamo all’esecutivo comunale quale misure di tutela e valorizzazione delle attività tradizionali e di prossimità si intendano rafforzare per il comparto commerciale come, ad esempio, il riconoscimento e il sostegno alle botteghe storiche, la promozione di bandi, le leve fiscali/ tariffarie compatibili, patti di via e progettualità con il Distretto Urbano del Commercio. E non ultimo, conclude il capogruppo di FDI, se l’Amministrazione intenda valutare, nel rispetto delle liberalizzazioni e della concorrenza, misure per evitare eccessive concentrazioni di singole tipologie in tratti sensibili del centro storico, definendo eventualmente parametri e soglie coerenti con la normativa vigente”.

Tra le varie richieste dell’opposizione c’è anche quella di attivare, da parte dell’amministrazione, un percorso strutturato di ascolto con residenti, associazioni di categoria e portatori d’interesse, nonché un passaggio in Commissione competente per l’illustrazione degli indirizzi e degli aggiornamenti regolamentari. Nonché un passaggio della Giunta in Commissione in Consiglio Comunale di documento di indirizzo o proposte regolamentari sul commercio nel centro storico".

Fotoservizio di Francesco Sessa 


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commenti


Gianluca

29 settembre 2025 10:03

Manco a Marrakesh.

Andrea

29 settembre 2025 12:15

Aveva ragione da vendere la Fallaci….eccome se aveva visto lungo…nuova linfa nel salotto buono del paesone Cremona….

marco

29 settembre 2025 13:38

Che dire...... Il decoro è già finito nei tombini.
Cominciate con il proibire il commercio ambulante ,tranne quello settimanali, nelle vie del centro.
Eclatante è l'esempio di via Solferino, dove ieri il pianoforte ieri è stato spostato molto indietro perché la mercanzia a terra dell'ambulante occupava tutto lo spazio disponibile dei portici del palazzo dov'è posizionata l'entrata per visitare la strada basolata romana,tanto che i turisti non la trovavano.
Poi come la metteremo con le e-bike.che come sempre accade andranno ad intasare i marciapiedi.
Già accade dove sono posizionati i negozi multietnici o in galleria

Il Pontormo

29 settembre 2025 18:44

Tappresenta il livello culturale e sociale della giunta che governa la città, dunque dei suoi elettori. Punto

marco

29 settembre 2025 19:09

Offendere gratuitamente è il suo sport preferito.
Non mi metto mai al livello di chi e' arrogante e non lo faccio adesso.
Con che criterio qualifica chi non la pensa come lei qualificandolo come aculturato e di un basso livello sociale non lo so'.
Penso solo che debba vergognarsene ( sempre che ne sia capace).
Punto.

PierPiero

30 settembre 2025 04:24

Trovo ci sia in tutto questo qualche controsenso.
Da una parte ci si lamenta della scomparsa di tanti negozi e della morte del centro storico, dall'altra si continuano a aprire i supermercati che ovviamente sono più attrattivi del singolo negozio.
Ovvio che se qualcuno può e ci crede, quegli spazi vuoti cerca di riempirli, magari con un tipo di offerta nuova che soddisfi un differente target rispetto a quello che ha già dimostrato di preferire andare ad acquistare nei centri commerciali.
Sono ampiamente convinto che tutti i negozi che sono scomparsi in centro non lo avrebbero fatto se ci fossero state le condizioni per continuare. E le condizioni per continuare sono tante, alcune sono ascrivibili a questa piccola amministrazione comunale, troppo simile alle precedenti, quali la facilità di trovare parcheggio, la capacità di fare sistema fra i vari negozi e il rendere attrattiva la città con iniziative varie.
Ma altre sono ascrivibili anche a noi, singoli cittadini, che preferiamo la comodità del centro commerciale con la sua vastità d'offerta, con le sue gallerie climatizzate, con la facilità di parcheggio.
E così il centro muore.
Però prima di stracciarsi le vesti e impedire che qualcuno di poco gradito ne riempia qgli spazi, facciamo un po' di autocritica e al prossimo negoziante che vi dirà che fa fatica, non dategli solo una pacca sulla spalla ma cercate di continuare a comprare da lui anche se appena fuori dalla cerchia cittadina, e neanche tanto fuori, ci sono offerte interessanti.

stefano ETN

30 settembre 2025 09:02

Si si, daremo volentieri una pacca sulla spalla ai commercianti del centro, soprattutto ai venditori di borsette da duemila euro, incoraggiandoli a venderle ai venditori di scarpe da milleduecento. Questi ultimi, poi, potrebbero rifarsi vendendo le loro scarpe ai venditori di pullover da trecentocinquanta euro. E così via.

Walter

30 settembre 2025 06:08

Il decoro è già finito nel cesso da una vita grazie al PD e. soci.........

Manuel

30 settembre 2025 17:47

Pecunia non olet.
Ascolteremo cosa risponderà la giunta, ma se la stessa, dovesse impedire il subentro dei macellai halal, sicuramente ci sarà un giramento di c... da parte dei proprietari (cremonesi?), nonché degli stessi macellai.
Se l’amministrazione dovesse optare per il diniego, mi auguro non si esponga a ritorsioni legali, costringendo la comunità a rifondere gli ipotetici danneggiati, oltre che restituire il punto vendita.
Del resto, Olzi e Portesani mai citano esplicitamente la futura attività in oggetto, divagano piuttosto su organizzazione, ricerca e regolamenti.
Ben si guardano, giustamente, dal condannare la pratica halal (o kosher), sulla quale ci sarebbe parecchio da dissertare, poiché l’argomento sarebbe di competenza governativa o parlamentare.
In effetti gli stili halal e kosher sono proibiti per la maggior parte i cittadini italiani, fatta eccezione per quelli di credo islamico o ebraico.
Vado a spanne, ma mi sembra di ricordare la legge (con deroga) fosse del 1980.
In più c’è sempre il problema di non mettere in difficoltà le aziende che si adeguano al nuovo “business” ed anche in provincia di Cremona si registrano autorizzazioni.