Maxi controlli di Polizia, Finanza e Carabinieri nelle imprese edili: lavoratori in nero ed evasione per oltre 1 milione di euro
L’operazione è stata coordinata dalla Questura, in collaborazione con le altre forze di polizia (Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza) e coadiuvata da autorevoli componenti istituzionali (Ispettorato del Lavoro, A.T.S. Valpadana, Polizia Locale).
Il servizio, avente come obiettivo la capillare intensificazione degli accertamenti realizzati all’interno dei siti edili, si intreccia in un filone di precedenti controlli, che avevano già evidenziato una situazione critica dell’imprenditoria edile circa il rispetto delle norme in tema di igiene e sicurezza dei luoghi di lavoro.
Al fine di pervenire ad un’analisi sulle attività imprenditoriali della provincia, è stata predisposta una meticolosa pianificazione dell’articolato intervento nell’ambito di una recentissima seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica (C.P.O.S.P.), presieduto dal Sig. Prefetto.
La definizione degli aspetti operativi afferenti al servizio, invece, è stata delineata in occasione dei successivi Tavoli Tecnici, organizzati dalla Questura.
Le irregolarità riscontrate in sede di precedente controllo, infatti, avevano denotato una crescente inosservanza delle norme a tutela della sicurezza, tali da rendere necessario un successivo e più incisivo intervento, ampliando il numero delle imprese coinvolte.
Mediante un’accurata attività investigativa sono stati selezionati nuovi target edilizi, identificati anche utilizzando un indicatore di selezione economico di tipo medio-alto, nonché dando preferenza a cantieri incardinati all’interno di superfici estese e con la possibile compresenza di più aziende operanti all’interno del medesimo sito edile.
L’operazione nel suo complesso ha visto, inoltre, il coinvolgimento di figure di elevata professionalità, la Polizia di Stato, infatti, ha impiegato gli investigatori della Squadra Mobile, gli operatori della Squadra Volanti, una task force con competenze in materia di immigrazione, un nucleo della Polizia Amministrativa e di Sicurezza e la Polizia Scientifica, peraltro avvalendosi anche del contributo del personale del Commissariato di P.S. di Crema. Allo stesso modo, le altre realtà istituzionali hanno previsto la partecipazione dei propri esperti, ovvero i tecnici dell’A.T.S. Valpadana e gli ispettori e mediatori culturali dell’Ispettorato del Lavoro.
In attuazione, la mattina del 15 marzo 2023, le varie unità hanno garantito una sinergica e puntuale esecuzione durata fino al primo pomeriggio, che ha interessato sia la città di Cremona, in cui hanno operato la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri, sia la circoscrizione di Soresina, le cui attività sono state coordinate dalla Guardia di Finanza.
Complessivamente, state controllate una decina di imprese e identificati numerosi lavoratori.
Gli accertamenti hanno consentito di riscontrare irregolarità considerevoli, tali da giustificare, per una delle imprese operanti a Cremona, la sospensione dell’attività professionale. Tale sanzione è stata irrogata nei confronti dell’impresa a seguito del rinvenimento di un lavoratore in nero (peraltro percettore di reddito di cittadinanza).
Fondamentale si è rivelato l’apporto del pool dell’Ufficio Immigrazione della Questura, le cui competenze specifiche hanno permesso di riscontrare su uno dei cantieri controllati la presenza di due lavoratori stranieri i quali, seppur regolari sul territorio nazionale, non erano in possesso dei requisiti per l’espletamento dell’attività lavorativa.
Particolarmente incisive sono state le sanzioni irrogate in Soresina, che hanno portato all’emersione di illecite evenienze anche di rilevanza penale.
La Guardia di Finanza ha infatti riscontrato, per una delle imprese controllate, un’evasione fiscale per un totale di € 1.176.761,32, con conseguente interessamento anche dell’Agenzia delle Entrate.
Ulteriori sanzioni sono state comminate anche dall’A.T.S. Valpadana, dall’Ispettorato del Lavoro e dalla Polizia Locale, per violazione delle norme in materia di igiene e sicurezza del lavoro, nonché per violazione di norme in materia giuslaburistica. Nella specie, è stata contestata l’omessa redazione del piano operativo di sicurezza e inadeguatezza del ponteggio con riferimento allo stato di costituzione e di conservazione del medesimo, nonché irregolarità afferenti alle procedure di lavoro e inidoneità del piano operativo di sicurezza, l’omessa verifica del datore di lavoro dell'impresa affidataria delle condizioni di sicurezza dei lavori affidati in relazione al rispetto delle prescrizioni contenute nel piano di sicurezza e coordinamento.
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