Nuovo ospedale, primo atto concreto con la firma del protocollo in Regione. La vecchia struttura verrà abbattuta. Commenti positivi da Forza Italia
“Oggi abbiamo firmato il primo atto ufficiale con Regione, Provincia, Asst e Ats. Nei prossimi giorni partirà un tavolo di lavoro per coinvolgere anche altri attori del territorio e della città in questo progetto”. A dare l'annuncio del primo passo concreto verso la realizzazione del nuovo ospedale di Cremona è il sindaco Gianluca Galimberti attreverso la sua pagina Facebook. “Il percorso è lungo (l'obiettivo è il 2026) – annota il sindaco -, ma non infinito. E soprattutto irripetibile e necessario”.
“L’attuale struttura dell’ospedale di Cremona – osserva Galimberti - è vecchia e inadeguata. È emerso da un’analisi recente della Asst oltre che dall’esperienza quotidiana di pazienti e professionisti, durante la pandemia e oltre. Serve un nuovo edificio innovativo e sostenibile. Aggiustare quello attuale costerebbe di più e non riuscirebbe comunque ad avere certe caratteristiche strutturali e ambientali. La nuova struttura sarà costruita nell’attuale area ospedaliera con un investimento di 330 milioni di Regione provenienti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza. Quella vecchia verrà abbattuta”.
Prosegue il sindaco: “Il nuovo ospedale deve essere il “pretesto” per ripensare ai servizi sanitari e socio-sanitari in città e nel territorio, a partire dalla nuova casa di comunità che sorgerà all’ex Inam in viale Trento Trieste e che si affiancherà a quella in via San Sebastiano. Insisteremo perché siano punti di accesso alle diverse prestazioni sanitarie multispecialistiche per i pazienti non critici e punti di riferimento per i malati cronici. Deve essere concretamente un ponte tra i cittadini e gli ospedali, una casa della medicina territoriale che è così preziosa. Dentro una interazione con medici e infermieri e un legame tra il sociale e il sanitario. Un punto fondamentale è e sarà il personale, la formazione, e anche per questo il rapporto con l’Universita è cruciale".
FORZA ITALIA - Positiva la reazione di Forza Italia, intervenuta con una nota a firma dei consiglieri Carlo Malvezzi, Federico Fasani e Saverio Simi. “La firma del protocollo d’intesa per la realizzazione del nuovo Ospedale e delle Case di Comunità a Cremona – scrivono gli azzurri – rappresenta una tappa impostante verso la costruzione della sanità del futuro. Ne eravamo convinti già nell’aprile del 2020 quando, nel pieno della pandemia, abbiamo coraggiosamente lanciato l’idea di dotare il nostro territorio di una nuova struttura sanitaria che potesse superare i limiti strutturali dell’attuale complesso, realizzato nel 1970, e accompagnare nel migliore dei modi l’evoluzione del sistema sanitario regionale”.
“L’appuntamento di oggi -proseguono – conferma il raggiungimento di questo primo importante obbiettivo di cui siamo fieri. Per questo vogliamo ringraziare sinceramente il Presidente della Regione Attilio Fontana, l’Assessore alla Sanità Letizia Moratti che, con la sua visita di qualche giorno fa all’Ospedale di Cremona, ha voluto anticipare la firma di questo importante documento, e che ha seguito questo percorso in ogni dettaglio, e tutti coloro, a partire dai tecnici e i direttori di ASST di Cremona e ATS Valpadana, che hanno dato il loro contributo al successo dell’iniziativa. Apprezziamo anche la conversione dei tanti scettici, a partire dai rappresentanti del Comune di Cremona, che con ironia e dileggio accolsero la nostra proposta e che oggi, a stanziamenti certi (330 milioni di euro), manifestano entusiasmo per il raggiungimento di un risultato che ritenevano velleitario, irrealizzabile e addirittura inutile. Ricordiamo chiaramente le dichiarazioni critiche del segretario provinciale e di diversi consiglieri comunali del Partito democratico e delle liste civiche collegate al Sindaco di Cremona. Siamo felici che anche loro oggi festeggino insieme a noi e ai tanti che hanno voluto guardare il futuro quando ancora la nostra popolazione si trovava nel pieno della pandemia”.
Aggiungono Malvezzi, Fasani e Simi: “Cremona sarà la prima città italiana a dotarsi di una nuova struttura ospedaliera concepita e progettata tenendo conto di quanto tragicamente accaduto nel mondo e nel nostro territorio, un LEA di secondo livello. Si tratterà di una struttura moderna, funzionale, flessibile, tecnologicamente all’avanguardia in grado assicurare un supporto diagnostico rapido ed efficace ai medici di medicina generale e di fornire prestazioni sanitarie anche a distanza, attraverso le diverse articolazioni della telemedicina. Una struttura realizzata con materiali innovativi, concepita per contenere i consumi energetici, collocata all’interno del parco che verrà ottenuto in seguito alla demolizione dell’attuale monoblocco, al temine della costruzione del nuovo ospedale. La scelta di costruire il nuovo ospedale all’interno dell’area consentirà di garantire la continuità delle cure per i pazienti e di evitare nuovo consumo di suolo”.
Il nuovo modello sanitario voluto da Regione Lombardia, concludono “comprende anche il potenziamento della medicina territoriale tramite la realizzazione di un Ospedale di Comunità, a bassa intensità di cura, e di due nuove Case della Comunità che ospiteranno i medici di medicina generale, all’interno dei quali potrà avvenire quella integrazione tra servizi sanitari e sociali di cui tutti colgono la necessità. Queste strutture, che verranno finanziate con i fondi del PNNR, saranno comunque integrate da altri ambulatori medici per poter garantire la massima capillarità delle cure anche ai cittadini che risiedono nei centri abitati più piccoli. La Lombardia è anche la prima regione italiana ad aver adeguato il proprio sistema sanitario alle nuove esigenze e bisogni, investendo su strutture a capitale umano, nella consapevolezza che i principali attori che meritano il massimo supporto sono proprio i medici (ospedalieri e di base) e tutto il personale sanitario, e che i protagonisti devono continuare ad essere i cittadini che hanno il diritto di accedere alle migliori cure, scegliendo liberamente il professionista o la struttura sanitaria che ritengono più adeguati al proprio bisogno, indipendentemente dal proprio reddito e dalla proprie condizioni economiche”.
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commenti
Clara Rossini
15 dicembre 2021 23:55
Abbattere una struttura che potrebbe ospitare case per anziani , diverse facoltà universitarie che potrebbero essere supportate dal nuovo ospedale … struttura che inevitabilmente sarà oggetto di speculazioni edilizie , appalti e subappalti …il passato insegna !!! SVEGLIATEVI !!!!
enzo rangognini
16 dicembre 2021 09:55
Che la figlia dell'indomito socialista primo sindaco eletto dal popolo di Cremona nel 1946 giudichi così la nuova follia sottoscritta dalla quasi totalità del presente Consiglio comunale dice meglio di lunghi discorsi lo sprezzante stupore che la cittadinanza riserva ad essa.
michele de crecchio
16 dicembre 2021 17:12
Decisamente inquietante l'apparente concordia con la quale quasi tutte le forze politiche locali sembrano accettare l'ipotesi di costruire a Cremona un nuovo "ospedalino" (un precedente "ospedalino" vi fu già costruito agli inizi del secolo scorso) come "panacea" di tutti i gravi e urgenti problemi che gravano sulla sanità locale e in particolare senza seriamente valutare i costi e i benefici che potrebbero derivare dalla semplice riqualificazione dell'imponente costruzione realizzata solo cinquant'anni or sono.