Oggi esce "1963-1967, Mina" con le canzoni più amate degli anni Sessanta. A RadioCremona 30mila brani di Mina in 17 anni. Mille telefonate per "E se dumàan". Il ricordo di Sperangelo Bandera
E' la vigilia della Festa del Torrone, manifestazione di richiamo per decine di migliaia di persone sotto il Torrazzo e che quest'anno sarà all'insegna della musica. Ed esce "1963-1967, Mina" un nuovo progetto discografico che raccoglie le canzoni della grande cantante più amate degli anni Sessanta, restaurate con cura a partire dalle fonti sonore originali. Un doppio vinile – disponibile anche in CD – che riassume l’energia, la voce e la modernità della più grande interprete della musica italiana. E alla Festa del Torrone, Mina sarà premiata con il Torrone d'oro. Da sempre la cantante è stata battezzata "la tigre di Cremona" e, grazie a Mina e in virtù di questo la nostra città ha acquistato un valore in più in Italia e nel mondo. Tra i brani contenuti nel nuovo progetto discografico "Un anno d'amore", "E se domani", "Brava", "Sono come tu mi vuoi", "Se tu non fossi qui", "Mi sei scoppiato dentro al cuore". Un pezzo di storia di diverse generazioni di italiani.
Esce anche un cofanetto a tiratura limitata, composto da 4 cd e intitolato “1963-1967 Mina - Rarità e versioni alternative”, con 102 canzoni. Per la gioia dei collezionisti, contiene versioni inedite e brani in giapponese, turco, inglese, spagnolo, tedesco e francese. Ad accompagnare le due pubblicazioni immagini del fotografo che da sempre cura l'immagine di Mina, Mauro Balletti.
Per celebrare l'evento riproponiamo un articolo di 25 anni fa di Sperangelo Bandera, giornalista fondatore e direttore di RadioCremona l'emittente che è stata la colonna sonora di noi cremonesi per tanti anni. Lo scrisse per il giornale "La Cronaca" nel 2000 in occasione dei sessant'anni di Mina. Sperangelo nell'articolo ricorda i 30mila brani di Mina trasmessi da RadioCremona in 17 anni, la coda dei cremonesi da Desidera o alla Cartomusica per ogni uscita di un disco della cantante.
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E' stato fin dagli inizi un rapporto di emozione, di ammirazione, di amore. Di fronte all'esplosione a livello nazionale della stella canora di casa, i cremonesi hanno espresso e continuano a mostrare un gradimento incondizionato per vecchie e nuove canzoni interpretate da Mina. Nella piccola Cremona in cui tutti si conoscono, si è fatta eccezione al detto secondo cui "si continua a ritenere piccolo colui che si è conosciuto da piccolo".
Qui, Mina ha anche infranto il proverbio latino secondo cui "nessuno è profeta in patria". Baby Gate (questo lo pseudonimo degli esordi discografici) aveva abbattuto le barriere dello scetticismo che contrassegna, a Cremona, ogni nuovo evento. Era riuscita a "piegare" la scarsa inclinazione dei cremonesi ad apprezzare la novità. E nella panorama della musica leggera italiana, Mina ha introdotto un nuovo modo di interpretare la canzone.
Correvano gli anni cinquanta e i cremonesi avevano metabolizzato le voci (alla radio) e stavano assimilando i volti (davanti ai primi apparecchi Tv) dei loro idoli canori. Claudio Villa, Nilla Pizzi, Carla Boni, Natalino Otto, Luciano Tajoli, Giorgio Consolini, Jula De Palma (censurata per l'interpretazione definita troppo sensuale di "Tua"), Wilma De Angelis, Arturo Testa, Tullio Pane, Aurelio Fierro. Le canzoni in testa alla classifica dei consensi del pubblico (la Hit Parade ufficiale stentava a decollare) avevano titoli come "Campanaro", "Buongiorno Tristezza", "Papaveri e Papere", "Tutte le Mamme", "Acque Amare”, "Viale d'Autunno", "Papà Pacifico" e tante altre, sostenute da una serie di testi improntati alla retorica e da linee melodiche allineate con la tradizione della canzone all'italiana. I cremonesi, che in quel decennio calcavano le balere, ricantavano per strada i celebri ritornelli, ascoltando rapiti i brani strappalacrime.
Era impensabile, in un clima fatto di brani tanto sdolcinati, immaginare che proprio a Cremona stava per scatenarsi la più radicale trasformazione del modo di cantare e di arrangiare canzoni che si è mai registrata in tutto il secolo XX.
A far scattare la rivoluzione canora nazionale è Mina, quando la cantante ebbe la geniale intuizione interpretativa di proporre l'arrangiamento della canzone intitolata "Nessuno", scritta su ritmi lenti e basata su ampie melodie, accelerandone il tempo e dando al testo veloci roccheggianti cadenze: un pugno nello stomaco a tutto il mondo musicale di allora. Il suo esempio, improntato a una spregiudicata interpretazione che non teneva in alcun conto la melodia italiana "strapazzando" famose canzoni melodiche, è stata seguito da Peppino di Capri ("Nun E' Peccato" e "Parlami d'Amore Mariù"), da Tony Dallara (Brivido Blu" e "Come Prima") e da Marino Barreto ("La Più Bella del Mondo") e da molti altri interpreti. La frattura tra i gusti dei giovani e quelli della tradizione musicale non si è più ricomposta.
La sua voce, di grande estensione musicale, sempre perfettamente intonata anche cantando "a freddo", ha costituito in quegli anni la colonna sonora delle feste in casa degli studenti in blue jeans, i quali mostravano l'entusiasmo alle stelle per ogni nuova incisione. Ricordo che, quando usciva un nuovo disco, c'era la coda al negozio di dischi da Desidera sul corso o all'interno della Cartomusica, il negozio di Corso Monteverdi sulle cui pareti ancora oggi si possono vedere decine e decine di copertine che contenevano i 33 giri Mina. Una linfa ispiratrice sempre fresca ha fatto si che le canzoni, che nel corso degli anni ha inciso, sono oggi dei successi destinati a durare nel tempo, brani "sempreverdi". "Tintarella di Luna" oppure "Chihuahua" (scritta da una compositrice cremonese) o "Folle Banderuola", per ricordarne un campione significativo.
Ma il polso del consenso tributato dai cremonesi a Mina si è potuto sentire più tardi, verso la fine degli anni settanta, quando sono state autorizzate a trasmettere, in ambito locale, le radio private, e gli ascoltatori rivelavano i loro gusti musicali attraverso richieste di canzoni. Dai microfoni di RadioCremona, che ha trasmesso dal 1977 al 1994 e che ho diretto dal 1982 fino alla chiusura, sono state mandate in onda qualcosa come 30 000 brani con la voce di Mina, in gran parte richiesti dal pubblico.
Un numero che sarebbe potuto essere maggiore, se dei limiti non fossero stati imposti alle scelte musicali degli ascoltatori. Sono stati trasmessi programmi con musica a richiesta, soprattutto durante la mattina, composti quasi esclusivamente dalla voce della "Tigre", tanto alto era alto il consenso.
E bisogna aggiungere che, delle migliaia di telefonate ricevute in 17 anni di trasmissioni, mai nessuna voce negativa si è alzata contro una sola canzone di Mina. Gli appassionati cremonesi hanno espresso comprensione per la cantante per il suo ritiro dalle scene. Soltanto alcuni autori hanno mosso critiche a Mina per il fatto che non abbia continuato la sua attività all'estero, negli Stati Uniti, per avvalersi di arrangiatori famosi. Sarebbe diventata, grazie alle sue qualità vocali e interpretative sostengono ancora oggi gli esperti una stella internazionale del calibro della celeberrima Ella Fitzgerald.
E quando la Star cremonese ha preferito coltivare le doti musicali del figlio Massimiliano (come arrangiatore e compositore), l'indice di gradimento espresso da Cremona per i nuovi album incisi dai silenzi di Lugano negli anni '80 e '90 è rimasto sempre altissimo.
Del resto, col trascorrere degli anni, la sua voce non ha subito cedimenti e continua a trasmettere emozioni in chi l'ascolta. E Mina, dall'esilio (qui la si vede di rado, qualche apparizione nei negozi per acquistare prodotti nostrani) ha voluto rispondere all'affetto tributato dalla sua città, anche nei periodi più difficili della sua vita, dedicando un album a Cremona.
Un amore per la sua città sempre corrisposto.
Fin dal passato, quando aveva accettato di cantare - con la modestia che contraddistingue gli artisti autentici - in dialetto cremonese alcuni dei suoi successi, come "E Se Domani" diventato "E Se Dumàan", in un celebre duetto televisivo con Gino Bramieri, che risale agli anni sessanta. Negli anni '80 venne riproposto in TV.
L'indomani, il centralino di RadioCremona venne sommerso da mille telefonate di ascoltatori.
Sperangelo Bandera
Mina firma gli autografi nella sua casa di Cremona (foto di Sandro Rizzi) e un autografo di Mina del 1967
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