Ore 18,10 ecco il magico effetto del raggio solare sul catino dell'abside della Cattedrale che esalta il Cristo del Boccaccino
Un po' più flebile rispetto al suggestivo effetto dello scorso 1° marzo e dell'autunno 2021 (leggi qui), comunque sempre di grande fascino è stato il tradizionale magico effetto di luce che questa sera alle 18,10 (un'ora avanti rispetto all'orario classico segnalato storicamente nei quaderni della Cattedrale e riportato nella guida dei monsignori Zanoni e Tantardini) si è verificato in Cattedrale con l'ingresso dei raggi del sole tramontante dal rosone che sono finiti sulla maestosa tazza absidale dopo aver attraversato tutta la navata. Una situazione simile si verifica due sole volte l'anno: alle 17,40 del 1° marzo e alle 17,10 (18,10 con l'ora legale) del 15 ottobre e lo spettacolo è davvero straordinario. Il sole che tramonta sul Po, cala su via Gonfalonieri e la luce filtra dal rosone sull'affresco di Boccaccio Boccaccino realizzato nel 1506 è unica ed esalta il Cristo Pantocratore al centro della volta dell'abside che irradia una luce brillantissima che esplode nel fondo celeste con i simboli dei quattro evangelisti e i quattro Santi protettori di Cremona: da sinistra verso destra San Marcellino, Sant'Imerio, Sant'Omobono e San Pietro esorcista. Sotto la pala d'altare di Bernardino Gatti (il Sojaro) con la Vergine e la monumentale ancona in legno dorato è stata esaltata dalla luce naturale. Il quadro non fu mai completato per la morte dell'artista, così che ai piedi di Maria sono presenti solo sei dei dodici apostoli in contemplazione della Vergine.
All'ora del prodigio della natura e dell'arte (monsignor Tantardini sosteneva che l'effetto non era causale ma studiato e cercato), in Duomo si celebrava la Messa prefestiva nella navata in quanto nel presbiterio è stato allestito il cantiere per il nuovo altare e per l'adeguamento liturgico che, ricordiamolo sarà inaugurato domenica 6 novembre alle 16 con la concelebrazione eucaristica per la dedicazione dell'altare. Ma in tanti hanno avuto un sussulto quando il raggio di sole è arrivato sull'abside direttamente dal rosone. Così, seppure flebile in quanto il sole per la foschia non era brillante, l'effetto che la natura e l'arte della Cattedrale ci regalano due volte l'anno è stato rispettato anche questa volta.
Fotoservizio Gianpaolo Guarneri (fotoStudioB12)
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