Padania Acque, intervista a tutto campo con l'A.D. Alessandro Lanfranchi. Investimenti ed accordi di rete, capitale umano e nuove sfide. Ma anche un nuovo regolamento per il rinnovo delle cariche
Acqua come bene comune da tutelare e da gestire. Per questo la missione e la vision di Padania Acque partono da alcuni capisaldi imprescindibili, che rispondono al nome di qualità, sostenibilità e nuove sfide. Ne parliamo oggi con Alessandro Lanfranchi, amministratore delegato della società che gestisce il servizio idrico integrato della provincia di Cremona. Ma prima ci soffermiamo su un'importante novità sul piano politico, inteso sia in senso locale che in senso più ampio, ossia la stesura e la successiva adozione di un regolamento per il rinnovo delle cariche direttive. Partiamo proprio da qui:
"Alla nostra società manca un documento condiviso con tutti i soci che definisca nero su bianco i meccanismi che regolano i rinnovi delle cariche. Questo è un momento fondamentale per la società, che restituisce anche la sua immagine e la sua reputazione a livelli che vanno oltre il locale e il regionale. Pertanto sevono regole chiare e stabili, ma soprattutto condivise, che indichino chiaramente come vanno gestite le quote politiche all'interno degli organismi di governo. In sostanza, le parti politiche rappresentate dovranno arrivare in assemblea avendone già discusso prima. La maggioranza che emergerà avrà tutto il diritto di governare, ma anche le minoranze dovranno avere il diritto di essere rappresentate. I nostri uffici legali hanno elaborato una bozza del regolamento che ora è in consultazione ai sindaci in modo che possano dare i loro appunti e osservazioni per poi procedere con la stesura definitiva e quindi l'adozione".
Dopo questa anticipazione, che rappresenta un'importante novità e un passo in avanti sul piano politico per la società, torniamo ad approfondire alcune delle ultime notizie già riportate nei giorni scorsi, come ad esempio i riconoscimento da parte di ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente), che ha confermato Cremona (e dunque Padania Acque) ai vertici del sistema idrico italiano.
"Sul piano del bilancio economico, siamo molto sereni, anche dopo il riconoscimento di ARERA. Dal 2011 la nostra azienda porta avanti un'importante campagna di investimenti strutturali, in particolare negli ultimi anni: i cambiamenti climatici ma anche l'applicazione delle direttive europee in tema di qualità dell'acqua prelevata dai rubinetti e di acqua restituita dopo la depurazione, hanno portato la necessità di investire in opere, ma anche e soprattutto in competenze e processi. Vale a dire che abbiamo un focus molto importante sul capitale umano, sull'innovazione e sulla ricerca e sviluppo. Di pochi giorni fa per esempio è l'ottenimento della certificazione UNI EN ISO 14001:2015, lo standard internazionale che attesta l’efficacia dei sistemi di gestione ambientale. Anche sul piano degli investimenti finanziati dal PNRR siamo a buon punto, i progetti proseguono nei tempi stabiliti e quindi i finanziamenti sono tutti ok, così come il resto degli investimenti al di fuori del PNRR".
Le ultime notizie parlano anche della neo-nata rete di imprese "leAcque", che mette in rete appunto i gestori dei sistemi idrici integrati delle province di Cremona, Brescia e Mantova (Padania Acque, Acque Bresciane e AqA gruppo Tea).
"Si tratta di un accordo di rete che ci permette di fare massa critica ed affrontare al meglio le sfide, ma anche in termini di ricerce e sviluppo e di accesso ai contributi europei, oltre a svolgere attività di finanza. Abbiamo presentato questo progetto in Regione Lombardia all'assessore Massimo Sertori, (delega agli Enti locali, Montagna, Risorse energetiche e Utilizzo della risorsa idrica, ndr), che aveva sollecitato progettualità che partissero dai territori e che non fossero dunque calate dall'alto. Così è stato ed abbiamo presentato questo accordo di rete che ci permette di mettere a sistema i serivizi idrici integrati di territori confinanti e con le stesse caratteristiche. Ciò porterà vantaggi su tutta la gestione dei servizi, dalla R&D e analisi di laboratorio per esempio: ricordo che lo scorso ottobre abbiamo inaugurato i nuovi laboratori in via al Depuratore. Ma anche sul piano interno per i dipendenti, dandoci per esempio la possibilità di incrementare il welfare aziendale, ma anche di implementare attività come le academy. Tutto ciò naturalmente mantenendo l'autonomia delle singole aziende, ma offrendo loro al contempo grandi opportunità".
Quindi ora parliamo ora di sfide e di futuro.
"Le sfide sono tante, partendo sempre dalla qualità delle acque, degli acquedotti e del Water Safety Plan, che impone certificazioni sugli acquedotti sia in ambito di sicurezza alimentare che di continuità del servizio. E questo è un tema; poi dobbiamo parlare dell'altra parte del ciclo integrato delle acque, ossia il sistema di fognatura e depurazione. Qui si apre un altro grande ambito di cui stiamo iniziando a discutere con Regione Lombardia ed Arera, ossia le acque meteoriche. E questo è un tema complesso perchè da un lato i cambiamenti climatici portano sempre più spesso a temporali ed acquazzoni violenti, che mettono in evidenza ed esasperano i limiti del sistema di collettazione delle acque meteoriche -che per inciso non fa capo alla nostra società, ma è a carico dei Comuni. A questo punto però ci scontriamo con le realtà dei più piccoli, che non sono attrezzati per far fronte a nuove esigenze. Il tema delle caditoie è sempr piuttosto aspro perchè non è ben chiaro dove inizia e finisce la competenza dei diversi enti, per questo, come detto, si sta iniziando a parlarne a livello regionale, proprio in considerazione delle nuove e future esigenze, mettendo al tavolo tutti gli enti coinvolti nella gestione delle acque, dai Comuni, ai gestori ed anche ai consorzi di irrigazione".
Di recente le "case dell'acqua" sono state oggetto di polemica su più fronti, dall'incuria (vedi fonte Persico), al fatto che l'erogazione tramite QR Code impedisce ai cicloturisti di fuori provincia di prelevare acqua nelle fonti posizionate lungo le ciclovie.
"Sulla Fonte Persico siamo consapevoli che il cantiere è andato per le lunghe e che spesso ha dato l'impressione di essere abbandonato. Si tratta dell'impianto più datato, per questo stiamo rifacendo le tubazioni e la fontanella sarà di nuovo attiva, preseumibilmente da settembre, dopodichè la ricederemo ad AEM. Per quanto riguarda invece le 'Case dell'acqua' lungo le ciclabili, vogli precisare che non sono nate con l'intento di fare promozione del turismo locale, bensì sono impianti a disposizione dei cittadini utenti del Servizio Idrico Integrato, residenti in provincia. Il progetto di installarne una in ogni Comune è nato circa 9 anni fa, con accesso libero e senza limitazioni; poi però la mancanza di senso civico e di rispetto da parte di alcuni 'utenti' ha costretto molti sindaci a chiedere a Padania Acque di intervenire e quindi si è arrivati all'erogazione tramite QR Code. I ciclisti che usufruiscono delle principali ciclovie, ma anche a tutti quelli che scelgono anche altre strade su cui pedalare, dovrebbero trovare nei comuni le fontanelle pubbliche, che erogano acqua sicura e potabile. Quelle però sono di gestione dei singoli Comuni e non nostra. Le 'Case dell'acqua non sono fontanelle pubbliche, ma un servizio per gli utenti di Padania Acque".
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