Partecipate in liquidazione, nel cremasco comuni in fibrillazione. Consorzio.it, richiesta una perizia
Partecipate ancora alla ribalta. Se la vicenda Lgh-A2A tiene banco nelle province di Cremona, Lodi, Brescia e Pavia, il dibattito su Scrp, partecipata in liquidazione dei comuni cremaschi che indirettamente è collegato alla citata operazione sovra provinciale, va forte a Crema e dintorni.
Ieri due riunioni distinte, ma in pratica contemporanee, si sono interessate della questione. Una convocata online da Consorzio.it alle 17,30 e l’altra alle 17, dai soci recedenti da Scrp, in una sala del comune a Casale Cremasco Vidolasco, presente l’avvocato Raffaella Bordogna.
La riunione di Consorzio.it aveva come unico punto all’ordine del giorno, un’informativa «per l’operazione di aumento titolo oneroso di capitale sociale della società Scrp, società cremasca reti e patrimonio Spa, in liquidazione da liberarsi in natura con conferimento di ramo d’azienda». Un’operazione che già era stata oggetto di un precedente ordine del giorno del 20 ottobre che richiedeva un parere preventivo, quindi una votazione. Questa scelta aveva sortito una lettera di diffida da parte dell’avvocato Bordogna. Diffida che aveva ottenuto il risultato di mandare quasi deserta la riunione e di costringere, anche per esplicita richiesta di Giuseppe Piacentini, sindaco di Fiesco (leggi l'articolo), a declassare la riunione di ieri da deliberativa a informativa. Nonostante questo depotenziamento l’assemblea di ieri non ha visto un’affluenza da tutto esaurito. Anzi è stata un mezzo flop.
«C’erano presenti - sottolinea Piergiacomo Bonaventi, sindaco di Pandino - solo diciotto sindaci, sei in più della volta scorsa, ma nemmeno la metà della cinquantina che sono soci di Consorzio.it e questo è un dato che dovrebbe far pensare».
Bonaventi, che in questa circostanza dimostra di avere idee chiare, coraggio di esprimere il proprio pensiero e la giusta prudenza per evitare salti nel buio, racconta «E’ stato un incontro informativo dove alcuni dei partecipanti hanno posto delle domande precise sul significato e sulle possibili conseguenze dell’operazione all’ordine del giorno. Ha risposto soprattutto l’avvocato dello studio legale che segue per Scrp anche il contenzioso con i soci recedenti. Ha detto di non preoccuparsi sulla diffida presentata dall’avvocato Bordogna, ma questo non è bastato a tranquillizzarmi. Se non sbaglio lo stesso studio era sicuro di vincere l’arbitrato e poi l’ha perso. Ma questa è una mia riflessione che conta poco. Più importante è un altro elemento emerso»
E qui il sindaco di Pandino misura le parole. «E’ stato riferito che prima di deliberare serve una perizia che un tecnico sta redigendo. Dopo la presentazione di detta perizia abbiamo tempo sei mesi per deliberare. Ci è stato assicurato che noi sindaci possiamo stare tranquilli perché la perizia la firma il perito, però un margine di rischio l’abbiamo. Ma a questo punto qualcosa non torna. Il 20 ottobre all’ordine del giorno era prevista la votazione. Ora se le cose stanno come è stato raccontato, la perizia evidentemente non c’era. Come potevamo votare? Io credo che la questione sia complessa, molto di più di quanto ci vogliono fare credere. Comunque, per ora, non rimane da attendere la perizia che solo durante questa informativa abbiamo appreso della sua necessità. Di sicuro la vicenda è stata gestita in maniera non esemplare. E mi sia concessa un’altra osservazione. Se manca la perizia, se dopo la sua presentazione abbiamo a disposizione sei mesi per votare perché nella convocazione informativa era già stata allegata una bozza di delibera. Che senso aveva? Senza contare che nel testo c’è scritto che la decisione era presa all’unanimità. Forse qualcuno pensa che siamo burattini?».
La riunione di Casale ha visto protagonista l’avvocato Bordogna che, dopo avere ascoltato la relazione di Gabriele Gallina, sindaco di Soncino e portavoce dei recedenti ha ribadito la correttezza della diffida e ha spiegato in maniera chiara la differenza tra cessione e conferimento. Ha poi precisato che da Scrp non ha ricevuto alcuna risposta alla diffida e nessuna comunicazione su un accantonamento destinato a pagare le quote del recesso in caso di conferma dell’esito dell’arbitrato. E ha aggiunto altri particolari tecnici e le eventuali azioni da intraprendere per rispondere alle iniziative di Consorzio.it e del commissario liquidatore di Scrp.
«Noi siamo – commenta Attilio Polla, sindaco di Romanengo e recedente - molto tranquilli. Ci dispiace per i colleghi, che forse solo ora capiscono i motivi della nostra posizione. Andiamo avanti per la strada che abbiamo intrapreso con coerenza e linearità. Siamo disponibili al dialogo, ma per dialogare è necessario essere in due. Non mi sembra che Scrp e Consozio.it possano affermare la stessa cosa. L’ultima vicenda dell’assemblea deliberativa passata a informativa non giova a diminuire le tensioni e all’unità del territorio. Al di là di tutte le disquisizioni, dei se e dei ma, per ora, piaccia o meno, abbiamo ragione noi. Domani si vedrà. La proposta di delibera allegata ad un’assemblea informativa, la presunta unanimità e tanti altri piccoli particolari che non è il momento di citare mi fanno ricordare una filastrocca pubblicata su un volume presentato a fine estate dal mio comune. E con lo zigo zago, salta fora al mago. Ma Scrp e Consorzio.it non mi pare abbiamo lo zigo zago e quindi il mago non credo salti fuori».
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