14 giugno 2024

Per i 160 anni di Croce Rossa una staffetta ciclistica non competitiva di 1000 chilometri

In occasione del 160° anno dalla sua fondazione, la Croce Rossa Italiana organizza una staffetta ciclistica non competitiva che toccherà i primi Comitati CRI per abbracciare simbolicamente tutti i volontari e le volontarie CRI d’Italia e per celebrare il loro impegno umanitario. Ogni tappa del percorso sarà idealmente dedicata a uno dei sette Principi Fondamentali del Movimento Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa: Umanità, Imparzialità, Neutralità, Indipendenza, Volontariato, Unità e Universalità. L’iniziativa partirà da Milano il 15 giugno, data di fondazione della Croce Rossa Italiana, per approdare a Solferino il 22 giugno, data in cui si terrà la tradizionale fiaccolata celebrativa della Croce Rossa che ogni anno coinvolge volontari e volontarie da tutto il mondo. I partecipanti attraverseranno 3 regioni (Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto) per unire 21 Comitati storici della Croce Rossa Italiana. Oltre a Milano e Solferino: Bergamo, Brescia, Busto Arsizio, Castiglione delle Stiviere, Como, Crema, Cremona, Ferrara, Gallarate, Mantova, Monza, Lecco, Lodi, Padova, Pavia, Reggio Emilia, Sondrio, Varese, Verona. L’iniziativa si pregia del patrocinio della Federazione Ciclistica Italiana e impegnerà volontari CRI e appassionati delle due ruote dei comitati CRI coinvolti che si uniranno in un percorso di 1.000 chilometri per portare una simbolica bandiera della Croce Rossa da Milano, città dove Cesare Castiglioni ha dato vita alla Croce Rossa Italiana, a Solferino, sui luoghi della celebre battaglia che ispirò in Henry Dunant l’idea della Croce Rossa. La scelta del ciclismo, sport di fatica per eccellenza, vuole essere un tributo concreto alla perseveranza e alla dedizione che hanno caratterizzato la storia della Croce Rossa e lo spirito altruista dei volontari e delle volontarie. “Questa staffetta rappresenta non solo un viaggio attraverso la nostra storia, ma anche un viaggio nei valori e nei principi che costituiscono il cuore della Croce Rossa. Un’occasione per ricordare e celebrare l’impegno instancabile dei nostri Volontari e Volontarie”, così Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana.

Il percorso si svilupperà lungo due tracciati differenti, per la durata di sette tappe, con un’ultima tappa comune nella tratta finale, da Brescia a Solferino che coinvolgerà i partecipanti della carovana e i volontari della Croce Rossa Italiana in un simbolico abbraccio di solidarietà. A chiudere la giornata il corso organizzato dal gruppo “CRI in bici” Per ulteriori informazioni e per seguire da vicino l’emozionante viaggio di solidarietà, visitate il sito e i canali social della Croce Rossa Italiana. L’evento è reso possibile grazie al sostegno prezioso di cyclingtime.it come media partner ufficiale e grazie alla disponibilità delle aziende: Alka Sport, Briko, De Rosa, Named Sport.

La staffetta a Cremona

Quello di Cremona è stato il terzo comitato fondato in Italia, dopo Milano e Bergamo. La staffetta toccherà anche la nostra città. L’arrivo dei volontari da Milano è previsto in piazza del Comune sabato tra le 18:30 e le 19:30 e sette volontari/volontarie di Cremona partiranno da piazza del Comune domenica mattina alle 9.00 per dirigersi verso Mantova. 

 

LA STORIA DEL COMITATO DI CREMONA

Henry Dunant, nel suo Souvenir, dedica un’interessante pagina a Cremona:

“Tutte le città della Lombardia si ritennero in onere di rivendicare i loro diritti nella ripartizione dei feriti. A Bergamo, a Cremona, i soccorsi erano molto ben organizzati, e le società speciali furono coadiuvate da comitati ausiliari di dame che curarono alla perfezione i loro numerosi contingenti di malati; e in uno degli ospedali di Cremona un medico italiano avendo detto: «Noi riserviamo le cose buone ai nostri amici dell’esercito alleato, ma ai nemici diamo giusto il necessario e se muoiono, tanto peggio!» Aggiungendo per scusarsi di queste parole barbare, che, secondo le relazioni di alcuni soldati italiani tornati da Verona e da Mantova, gli Austriaci lasciavano morire senza cure i feriti dell’esercito franco-sardo, una nobildonna di Cremona, udite queste parole, lei che si era consacrata con tutto il suo cuore agli ospedali, si premurò di testimoniare la sua disapprovazione, dichiarando di circondare esattamente delle stesse cure gli Austriaci e gli alleati, e che ella non faceva differenza tra amici e nemici, «perché, aggiungeva, Nostro Signore Gesù Cristo non ha affatto stabilito simili distinzioni tra gli uomini quando si tratta di far loro del bene”

Nella nascita del Comitato di Cremona sono presenti tutti gli elementi che hanno caratterizzato l’origine della Croce Rossa in Lombardia. La più determinante per la nascita del Comitato è probabilmente quella rappresentata dalla scienza medica, dato che medici furono i fondatori del Comitato, in particolare il primo presidente, il dottor Luigi Ciniselli, e il suo braccio destro e successore, il dottor Angelo Monteverdi. La figura di Luigi Ciniselli è anzi particolarmente interessante e ricca di singolari analogie con quella del fondatore del Comitato di Milano, il dottor Luigi Castiglioni, tanto che si potrebbe perfino sostenere che il Comitato cremonese sia stato, nel suo contesto, una ‘replica’ particolarmente fedele e somigliante all’originale milanese.

Alle soglie del 1864, in marzo il Comitato milanese diramò una circolare agli altri Comitati per esortarli a seguire il suo esempio; il 15 giugno nacque ufficialmente la nuova Associazione, di cui Milano si proclamava Comitato Centrale; il 30 luglio il Comitato cremonese dell’Associazione Medica deliberò la formazione del «nucleo del nuovo Comitato, con 15 dei suoi soci, e con altre 15 persone da scegliersi [sic] da una Commissione, alla quale veniva in pari tempo dato l’incarico di formulare un progetto di regolamento […]»; il 4 dicembre, infine, il «Comitato Cremonese di soccorso ai soldati feriti ed ammalati in guerra» venne ufficialmente costituito. Una tale rapida tempistica permette dunque di asserire che il Comitato di Cremona fu esattamente il terzo a nascere in Italia, dopo Milano e Bergamo.


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