Perfino tende strappate in Palazzo Comunale. La casa dei cremonesi oggi dà una brutta immagine di sé a turisti e cittadini

E' l'immagine della città, siamo nel cuore della storia di Cremona. In passato i cremonesi sentiurono la necessità di creare uno spazio in cui i rappresentanti si riunissero per discutere dell'Amministrazione locale. Il palazzo risale addirittura al 1206, come attesta una lapide marmorea in facciata allo scopo di ospitare le assemblee cittadine. E' carico di storia e di bellezza tipica del broletto lombardo eppure è uno dei palazzi più trascurati nonostante si affacci su piazza del Comune e venga ripetutamente fotografato dai turisti e da chi arriva in città. Guardate come sono ridotte le tende che si affacciano su via dei Gonfalonieri dal secondo piano. Sporche, strappate, appese storte, scolorite. Se questa è la casa dei cremonesi, non crediamo che gli abitanti della città siano così fieri di come questa casa viene tenuta (ma anche come si tiene tutta la città, da palazzo Ala Ponzone ai Giardini pubblici, dalle strade alle piazze). Una sciatteria che balza all'occhio del visitatore che, arrivando in piazza del Comune, non può non notare le impalcature che reggono ormai da anni il porticato in pietra ( e che resteranno così ancora per parecchio, leggi qui) e pensare che qui, nel Seicento, era il luogo di commercio degli stampatori e dei librai locali. E poi il cotto che si sbriciola sia su via dei Gonfalonieri che su via Baldesio o i gradini sconnessi degli accessi al quadriportico e al cortile che prende oggi il nome di Federico II.