Piccoli e grandi gesti della Colletta Alimentare. 37 tonnellate di cibo raccolte. Risposta a chi dice che la pandemia ci ha resi peggiori
Cremona, 27 novembre 2021. Ore 10 circa. L'anziana signora entra nel supermercato a passi piccoli e lenti, avvolta nel cappottino grigio buono. Due giovanissimi volontari del Banco Alimentare, pieni di entusiasmo, la accolgono chiedendole se conosce la Giornata nazionale della Colletta alimentare, le spiegano che può donare un po' di spesa in favore di tante famiglie povere, italiane e straniere, che faticano ad arrivare a fine mese e le consegnano due sacchetti gialli con il logo del Banco. Lei sorride triste e sussurra quasi in imbarazzo: "Anche io faccio fatica a comprare le poche cose che servono a me". China il capo, ed entra. I ragazzi non insistono. Dopo mezz'ora, si sentono chiamare dalla cassa numero 7. "La signora ha bisogno di voi". Due sporte gialle piene e pesanti, che l'anziana non riesce a sollevare. "Sono per i bambini, sono omogenizzati. Io mangio poco, i bambini devono crescere". I volontari sono stupiti, si profondono in ringraziamenti. Lei accenna a un sorriso, questa volta disteso, e si avvia verso l'uscita. Per sé ha preso poco e niente, ha donato tanto a bambini sconosciuti che mai sapranno di lei. E lei non sa che con questo gesto ha contribuito alle quasi 37 tonnellate di cibo raccolte nei supermercati del cremonese in questa straordinaria edizione 2021 della Colletta, uno dei gesti di carità più conosciuti in Italia.
Come lei ieri hanno donato tutti: famiglie, anziani, stranieri di ogni nazionalità ("quando ho avuto bisogno, ho ricevuto anche io il pacco alimentare. E adesso voglio restituire un po' del bene ricevuto", ha raccontato un senegalese 45enne a uno dei volontari), giovani entrati a comprare un paio di birre e usciti con un carrello pieno di scatolette di tonno, legumi e pasta.
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