Pnrr, Aipo:”Entro marzo ’26 conclusa la rinaturazione di 37 km dell’area del Po”. Le zone cremonesi del grande fiume interessate (Motta Baluffi, Stagno Lombardo, San Daniele, Torricella del Pizzo)
Prosegue secondo la tabella di marcia stabilita l’attuazione dell’investimento PNRR “Rinaturazione dell’area del Po”, di cui AIPo (Agenzia Interregionale per il fiume Po) è ente esecutore. È questo il principale messaggio emerso dall’incontro “Rinaturazione dell’area del Po – Stato di attuazione dell’investimento finanziato dal PNRR – Next Generation EU” organizzato ieri da AIPo a Mantova, presso la Casa del Mantegna. Si tratta del secondo evento pubblico sul territorio dopo quello tenutosi a Parma il 2 ottobre scorso.
Dopo i saluti iniziali del Presidente della Provincia di Mantova, Carlo Bottani e dell’Assessore all’Ambiente e alla pianificazione territoriale del Comune di Mantova, Andrea Murari, sono intervenuti Gianluca Comazzi (Assessore Regione Lombardia al Territorio e Sistemi verdi e componente il Comitato di Indirizzo AIPo), Alessandro Bratti (Segretario generale dell’Autorità di Bacino distrettuale del fiume Po), Gianluca Zanichelli (Direttore AIPo) e Mirella Vergnani (RUP e Dirigente AIPo alla transizione ecologica e mobilità dolce).
LO STATO DELL’INVESTIMENTO
L’investimento “Rinaturazione dell’Area del Po”, finanziato con fondi PNRR-Next Generation EU (misura M2C4.3 – Investimento 3.3) è finalizzato al recupero del corridoio ecologico rappresentato dall’alveo del fiume Po e dalle sue fasce riparie tramite la valorizzazione degli habitat naturali e della biodiversità, la riqualificazione di parte del bacino e la riattivazione di lanche e rami, favorendo così un miglioramento dell’ecosistema fluviale assieme a interventi di riduzione del rischio idrogeologico.
Il piano di intervento vede protagonisti il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica – MASE, l’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po, le Regioni Piemonte, Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e AIPo che ne è anche soggetto attuatore.
Con gli interventi sotto citati – già conclusi, in corso e in procinto di essere avviati – verrà raggiunto il target fissato dall’investimento PNRR, consistente nella “riduzione dell’artificialità dell’alveo” del fiume Po per 37 km entro marzo 2026 e negli interventi di “riforestazione” e contrasto alle piante alloctone che hanno già raggiunto l’obiettivo di 337 ettari di estensione.
Per quanto riguarda i primi cinque interventi dello “stralcio prioritario” (importo totale 72.100.000), con riferimento alla linea M (interventi sulla morfologia fluviale) due di essi sono di fatto conclusi (scheda n.6: Camino, Morano sul Po, Pontestura e Coniolo – AL e scheda n. 8: Bassignana – AL); due sono al 90% dei lavori (scheda n.27: Roccabianca – PR, Motta Baluffi e Torricella del Pizzo – CR e scheda n. 32: Sorbolo-Mezzani – PR e Viadana – MN); mentre la scheda n.33 (Viadana – MN e Brescello, Boretto – RE) sarà completata entro l’estate dopo l’obbligata sospensione dovuta al ritrovamento nel mese di dicembre di un ordigno bellico.
In merito alla linea R (rinaturazione e contrasto alla vegetazione alloctona), è stata conclusa la scheda 6, mentre per le altre schede i lavori si concluderanno per la fine di marzo 2025.
Riguardo ai sette interventi del secondo stralcio dei lavori priorità 2A (importo totale, 82.500.000), si stanno completando i progetti esecutivi che porteranno ad appaltare gli interventi di linea M (morfologia fluviale) di linea R (rinaturazione e contrasto alle piante alloctone) in primavera così che i lavori possano iniziare nell’estate 2025.
Le schede fluviali interessate da questi interventi sono: la n. 22 (Stagno Lombardo – CR, Villanova d’Arda – PC, Polesine Zibello – PR); la n. 23 (Stagno Lombardo – CR, Polesine Zibello – PR); la n. 25 (Pieve d’Olmi – CR, Polesine Zibello – PR); la n. 26 (San Daniele Po e Motta Baluffi – CR, Polesine Zibello e Roccabianca – PR); la n. 34 (Boretto e Gualtieri – RE); la n. 35 (Gualtieri – RE e Dosolo – MN); la n. 37 (Suzzara e Viadana – MN).
Da evidenziare che nel piano di interventi relativi alla linea R sono compresi anche cinque anni di cura colturale successivi all’intervento.
Per quanto riguarda i quattro progetti di protezione arginale, finalizzati alla sicurezza idraulica (linea PT), per un importo stimato di 50.600.000 euro, sono in corso di progettazione esecutiva, per essere mandati in gara nel corso della primavera 2025. Tali interventi sono previsti in Emilia-Romagna e Veneto, nelle schede n. 16 (Caorso – PC), n. 49 (Corbola e Papozze – RO), n. 52 (Porto Tolle e Porto Viro – RO), n. 55 (Santa Giustina-Mesola – FE).
Sugli altri interventi indicati nel Piano d’azione, prosegue l’attività di studio e progettazione.
LE DICHIARAZIONI
“Per Mantova e il suo territorio l’acqua è un fattore fondamentale sia sul piano ambientale che su quello economico e produttivo, con riferimento particolare all’agricoltura, alla navigazione commerciale e da diporto, al turismo” hanno sottolineato Bottani e Murari.
“E’ fondamentale un corretto equilibrio tra il progetto di rinaturazione e le legittime esigenze del territorio, a partire dall’agricoltura e dalla filiera del legno – ha spiegato l’assessore regionale della Lombardia Gianluca Comazzi – abbiamo chiesto e ottenuto alcune importanti modifiche del progetto rispetto alla sua impostazione iniziale”.
“Il progetto Rinaturazione Po ha in sè molteplici valori sia riguardanti le esternalità ambientali positive in linea con la Nature Restoration Law comunitaria sia sotto il profilo di una più proficua gestione dei sedimenti in alveo” – ha spiegato il segretario generale di AdbPo Alessandro Bratti.
“La più importante delle quattro linee progettuali PNRR che AIPo sta attuando è proprio quello della Rinaturazione dell’area Po – ha detto il direttore di AIPo Gianluca Zanichelli – oltre a questo gli altri progetti riguardano il piano invasi, la sicurezza idraulica, e le ciclovie. Con gli interventi ormai conclusi e quelli che stanno per essere avviati, siamo convinti di poter raggiungere il target assegnato dal PNRR, cioè la rinaturazione di 37 km di asta fluviale del Po entro il 31 marzo 2026”.
L’ingegner Mirella Vergnani, dirigente AIPo, ha presentato le varie schede di intervento, frutto di un approfondito lavoro di analisi tecnica e scientifica, e ha evidenziato come nelle conferenze di servizi del primo e secondo stralcio si siano trovate le giuste mediazioni virtuose tra obiettivi di rinaturazione e salvaguardia delle produzioni agricole.
Ulteriori dettagli sui singoli interventi al sito: https://www.aipo-pnrr.it/ambito/rinaturazione-dellarea-del-po
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commenti
Daniro
14 febbraio 2025 11:29
Peccato che analoga iniziativa non sia stata fatta anche per la Provincia di Cremona che pure ha diversi interventi previsti, da San Daniele a Spinadesco, passando per Cremona. In particolare sarebbe interessante conoscere il destino della scheda n.20 - Cremona-Castelvetro PC dove si prevedono interventi sia in linea M che R per circa 10 ml di € con abbassamento del pennello, ripristino del vecchio alveo fluviale (ma in parte usato come discarica negli anni '60), rimodulazione della Lanca del Bosconello. Sarebbe interessante sapere il parere del Comune di Cremona visto che questo intervento interessa un'area strategica e totalmente pubblica oggetto di interventi di recupero fin dagli anni '80 e proseguiti fino all'intervento delle "10 Grandi Foreste di Pianura" anno 2000, area oggi in gran parte boschiva con la presenza di una zona umida, ben fruita ed utilizzata anche per azioni di Educazione Ambientale. Tra l'altro una importante area di rifugio per varie speci animali e vegetali dove la natura sta ricreando altra natura e che quindi andrebbe ben gestita in questo senso senza atri inutili, dannosi e costosi sconvolgimentu. Il progetto di "rinaturazione" del PNRR di Aipo prevede infatti, in un lasso temporale di vari mesi, un ampio ricorso a scavi, movimentazioni di terra e nuovo posizionamento di massicciate e i cui materiali di risulta (circa 90 mila metri cubi) verrebbero stoccati "provvisoriamente" tra l'Argine Maestro- ciclabile Vento e le Colonie Padane, in una delle aree più frequentate del Lungo Po. Mezzi di cantiere andranno avanti e indietro per mesi passando per l'area boschiva e il lungo Po e per ottenere cosa? Una "rinaturazione" in una delle aree già rinaturate della golena fluviale? L'unico intervento utile sarebbe quello del controllo delle specie vegetali alloctone in particolare per il sicius che soffoca pioppi e salici. Peccato che un intervento "una tantum" sia poco risolutivo in quanto per essere efficace, lo dicono gli esperti, andrebbe fatto un piano di eradicazione per almeno quattro anni. Il Comune di Cremona per favore batta un colpo e cerchi con Aipo di arrivare a soluzioni più utili e sostenibili compresa l'ipotesi di attivare solamente interventi che vadano a migliorare l'esistente.