Politeama, 2 stupendi stucchi di Vincenzo Guindani appena staccati. Che fine hanno fatto le 70 opere vincolate dalla Soprintendenza?
Ha suscitato parecchio interesse l'articolo (leggi qui) nel quale abbiamo ricordato il mistero dei bellissimi stucchi del Politeama Verdi staccati, collocati in un deposito e messi sotto tutela dal Soprintendente Boschi trent'anni fa. Il responsabile della Soprintendenza inviò ai progettisti dell'intervento sul Politeama (che ne ha snaturato la straordinaria armonia artistica e architettonici), alla ditta che stava facendo l'intervento e alla proprietà l'intimazione alla buona conservazione degli stucchi, alla catalogazione ed eventualmente al ripristino di quelle opere d'arte.
Poichè le nuove generazioni dei cremonesi non hanno mai visto quegli stucchi di cui non si sa più nulla, siano riusciti a rintracciare due immagini di Giuseppe Muchetti, che effettuò un sopralluogo dove gli stucchi venivano conservati e ha potuto fotografarli. Eccoli. Si tratta di due magnifiche opere del cremonese Vincenzo Guindani (ma nel deposito erano una settantina compreso l'orologio storico) da cui si riesce a cogliere la straordinaria bellezza delle decorazioni del bel teatro. Per diversi anni vennero conservate nella cascinetta vicino all'ingresso dell'autostrada a San Felice che faceva da deposito per la ditta che è intervenuta anche sul Politeama. Adesso, secondo diverse fonti, gli stucchi non si troverebbero neanche più là. Il mistero dunque rimane.
Lanciamo un appello, chi sa si faccia avanti. Per il vecchio Politeama rinato un anno dopo (1898) dopo il fuoco distruttore (1897), poi devastato e abbandonato nel silenzio generale. Potrebbe arrivare il tempo della rinascita. Tanto di quel magnifico teatro liberty è andato distrutto (secondo, terzo ordine di palchi, il loggione, buona parte del palcoscenico, i camerini e anche il foyer), qualcosa è rimasto. Altro (la spazialità della platea, la cupola, la posizione) c'è ancora. Da qui ed eventualmente con gli stucchi ritrovati si potrebbe ripartire. (m.s.)
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commenti
Michele de Crecchio
25 luglio 2021 12:24
L'assurda devastazione dello storico teatro Politeama Verdi, certamente il più grave tra i relativamente pochi delitti edilizi compiuti negli ultimi decenni a Cremona, fu approvata a stretta maggioranza dal consiglio comunale di allora, agevolata da una singolare legge regionale (la famigerata "legge Verga") che fu la prima di una lunga serie di provvedimenti legislativi che hanno messo nelle mani delle amministrazioni comunali meno attente devastanti facoltà di alterazione degli ambienti storici o a loro contigui. Proprio in questi giorni si stanno a Cremona per sperimentare, tra il totale disinteresse delle forze politiche locali, nuove facoltà di incrementare le volumetrie preesistenti anche in ambiti già caratterizzati da densità edilizie preoccupanti sotto il profilo igienico-sanitario (come la pandemia Covid ci dovrebbe aver recentemente ricordato di temere!).