Presentato il rapporto “Il mercato del lavoro in provincia di Cremona”. Città e provincia resilienti, ma serve sempre più attenzione alle risorse umane
Presentato oggi il rapporto “Il mercato del lavoro in provincia di Cremona” (curato da PTS con la collaborazione del Settore Lavoro e Formazione della Provincia di Cremona e dell’Ufficio Studi, Statistica e Osservatori della Camera di Commercio di Cremona. Il Rapporto è disponibile sul portale istituzionale della Provincia di Cremona (https://www.provincia.cremona.it), nella sezione dedicata all’Osservatorio Provinciale del Mercato del Lavoro), con una lettura dello stato e delle dinamiche del mercato del lavoro provinciale nel 2022 e nel primo trimestre 2023, durante l’incontro tenutosi presso la Sede Territoriale di Regione Lombardia a Cremona.
Presenti il Vice Presidente della Provincia e delegato al lavoro, Giovanni Gagliardi, la dirigente del settore Formazione e Lavoro della Provincia, Barbara Faroni, il Direttore della sede territoriale di Regione Lombardia, Gianni Petterlini, oltre ai relatori di PTS: Luca Schionato Vice President - Business Unit Labour Data ed Andrea Gianni, Project Manager - Business Unit Labour Data ed Andrea Rebucini ricercatore; in sala rappresentanti delle istituzioni locali, del sistema economico e produttivo, della rete territoriale dei servizi per il lavoro e la formazione e dei servizi sociali.
I saluti introduttivi sono spettati al dirigente Gianni Petterlini, che ha evidenziato le novità da qui al 2027 del PRSS della Regione Lombardia, piano regionale di sviluppo, con la quarta “s” che sta per sostenibile, sulla base dell’Agenda 20230, piano PRSS che si articola in 7 pilastri, dove il 4° pilastro riguarda la Lombardia terra di impresa e di lavoro, con l’articolazione dell’eco sistema imprese, attrattività e sistema per il lavoro, con i vari target da raggiungere ed obiettivi strategici delineati supportati da investimenti.
“Regione Lombardia valorizza molto il ruolo degli Osservatori del mercato del lavoro, rispetto ai quali intende avviare un’opera di coordinamento nei prossimi mesi – ha così specificato il Vice Presidente della Provincia, Giovanni Gagliardi, nel ringraziare i relatori e tutti coloro che hanno collaborato per la redazione del report - Saluto e ringrazio, quindi, i dottori Luca Schionato, Andrea Gianni e Andrea Rebucini di PTS, che hanno lavorato in questi mesi insieme agli uffici del Settore Lavoro e Formazione della Provincia e della Camera di Commercio di Cremona, che colgo l’occasione per ringraziare dell’intenso e competente lavoro svolto. Grazie alla loro collaborazione, ci auguriamo di poter offrire al territorio, un salto di qualità nell’analisi degli aspetti più significativi che caratterizzano il mercato del lavoro provinciale. Siamo dunque all’incontro che la Provincia ogni anno organizza per fare il punto sul mercato del lavoro in provincia di Cremona, rispetto ad una analisi dettagliata sul mercato del lavoro locale nel 2022 e quella sui rapporti fra il mondo della scuola e della formazione in generale ed il sistema economico locale nel 2022”.
E’ intervenuto poi Luca Schionato, che ha evidenziato l’importanza crescente del mercato del lavoro e dell’incontro tra domanda e offerta in relazione anche alle misure ad hoc, finanziate dal PNRR, con le risorse finalizzate al potenziamento dei CPI in tutte le loro funzioni.
Schionato ha presentato l’analisi complessiva delle dinamiche del lavoro, con l’ausilio di dati ed elaborazioni, con lo sguardo relativo sia all’ultimo anno breve sia alle dinamiche di lungo periodo relative agli ultimi 10 anni: “Dopo il 2020 l’interrogativo è sempre quello: abbiamo recuperato i livello pre-covid? Il sistema Cremona ed il suo territorio hanno tenuto, ma servono ulteriori passi per superare anche le criticità proprie del trend demografico, che in Italia si sta registrando, con la riduzione della popolazione, la contrazione della platea degli studenti, l’aumento tassi di occupazione. La parola chiave, quindi, è partecipazione degli studenti alla formazione secondaria e terziaria e contestualmente l’aumento della partecipazione in termini di tasso di occupazione; la vera sfida dei prossimi anni si racchiude in questi termini, a cui deve seguire una nuova fase dello sviluppo di nuove politiche per il lavoro”. Sono intervenuti, poi, i relatori Andrea Gianni e Andrea Rebucini, che sono entrati nel dettaglio degli indicatori statistici e dei relativi trend. I ricercatori di PTS hanno dato risposte a numerose domande.
I cremonesi dove si spostano per lavoro? Per lo più verso Milano, Brescia e Bergamo. E da noi chi viene? Per lo più il saldo positivo è da Lodi. Cremona e il suo territorio come si posiziona rispetto agli indici dell’occupazione? Meglio del trend nazionale ed a metà classifica delle province lombarde.I
E nei primi mesi del 2023 cosa è successo?
Il settore industriale in leggera crescita (+0,7% rispetto al trimestre precedente e +0,4% tendenziale), mentre l’artigianato registra una lieve flessione congiunturale molto prossima allo zero (-0,1%). Resta molto limitato il ricorso alla Cassa Integrazione Guadagni delle imprese industriali intervistate con solo il 3,6% che ha dichiarato di avervi fatto ricorso. Percentuale più alta per l’artigianato (7,0%), ma la quota sul monte ore trimestrale è molto contenuta (0,7%). Lo scarso ricorso alla CIG è confermato anche dai dati Inps che vedono una riduzione a 135mila ore autorizzate nel primo trimestre 2023 per l’industria, con una riduzione del 50% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Per quanto concerne il terziario, è il commercio a mostrare l'andamento più positivo, confermando i buoni livelli di crescita che lo hanno caratterizzato a partire dal 2016: +1,2 rispetto al 1° trimestre 2022. Il settore, tuttavia, non ha ancora raggiunto i livelli su cui si attestava nel 2010. In leggera espansione anche il settore dei servizi, il cui indice raggiunge, in coincidenza di questo trimestre, un valore di 108,1 punti (era 107,6 nel 1° trimestre 2022).
Dai dati complessivi sulla difficoltà di reperimento, colpisce innanzitutto come siano le imprese industriali a segnalare le maggiori criticità nel trovare personale qualificato, con percentuali superiori alla media, ma anche nel settore dei servizi oltre il 40% delle figure ricercate risulta difficile da trovare.
In ogni caso nel 2022 l'occupazione registra un saldo positivo, sia in termini di numero di occupati che è aumentato di 2.300 unità, sia in termini di tasso di occupazione che è passato dal 64,2% del 2021 al 65,3% questo si deve esclusivamente alla componente maschile laddove, per il segmento femminile, si osserva invece una diminuzione Da sottolineare anche l’aumento dovuto al settore industriale, che ha registrato una crescita di 2.800 unità, e a quello degli altri servizi 3.800 compensando ampiamente la diminuzione di occupati nei settori agricolo, delle costruzioni e commerciale. Inoltre, sempre nel report, si riporta come si sia ampiamente ridimensionato il ricorso alla Cassa Integrazione, che nel 2021 nonostante una forte riduzione, superava ancora la soglia di 6 milioni di ore autorizzate nel corso del 2022 le ore di CIG sono scese intorno a quota 1,2 milioni, in linea con il triennio pre pandemia. La traduzione” delle ore autorizzate in termini di lavoratori a tempo pieno equivale a circa 750 unità, un insieme che rappresenta lo 0,6% dei lavoratori alle dipendenze.
Gli avviamenti al lavoro registrati dai Centri per l'Impiego in provincia di Cremona, che nel 2021 ammontavano ad oltre 45.700 unità, salgono nell'ultimo anno a quasi 49.200 con un incremento del 7,5%. Prosegue quindi il trend positivo e di ripresa iniziato nel 2021 dopo le nefaste conseguenze della pandemia che avevano riguardato il mercato del lavoro soprattutto nel 2020 quando il numero di avviamenti contava solo 38.700 unità. Ad accompagnare l’effetto positivo di questo risultato (circa 3.400 attivazioni in più) c’è, però, il trend altrettanto al rialzo delle cessazioni (conclusioni e risoluzioni dei rapporti di lavoro) che ammontavano a 43.500 unità nel 2021 e salgono nel corso del 2022 a circa 48.200 facendo registrare un incremento in termini percentuali pari al 10,7%.
In decisa crescita, quindi, risulta la popolazione occupata residente in provincia di Cremona registrando, nel 2022 un valore di 145.600 unità, con un balzo di 2.300 (+1,6%) rispetto all’anno precedente, quando si contavano 143.300 occupati Questo recupero si deve alla componente maschile che registra una crescita di quasi 3.000 unità in valori assoluti e del 3,4% in valori percentuali per il segmento femminile si osserva invece una diminuzione di 500 unità, di poco inferiore all’ 1%. Rispetto alle province che caratterizzano l’asse del Po, anche in questo caso Cremona ha mostrato una crescita nel numero di occupati nella fascia 15-64 anni sopra la media, inferiore solo a Mantova 4,7%, Pavia 3,3% e Parma 2,7%. È un buon segnale per il sistema cremonese, considerando che altre province dell’asse hanno invece registrato una stagnazione o una decrescita occupazionale. Segue un andamento crescente anche il tasso di occupazione si attesta al 65,3% nel 2022, mentre quello calcolato per il 2021 risultava pari al 64,2%.
Dinamiche eterogenee si osservano, invece, all’interno dei macro settori di attività economica L’occupazione nel settore industriale registra un trend decisamente positivo, 2.800 unità in più nel 2022 che corrisponde ad un incremento del 6 7 il dato più elevato tra tutti i macro settori Il settore ha un peso pari al 31 sul numero complessivo degli occupati.
In leggero calo invece risultano gli occupati nel settore delle costruzioni 300 unità nel 2022 4,4%, la cui incidenza rimane di poco superiore al 5% del totale.
Cresce anche il numero di occupati nel settore dei servizi (privati e pubblici) che si attesta nel 2022 intorno alle 89.400 unità (erano 88.100 nel 2021).
Dopo il dibattito con i portatori di interessi e le parti sociali ed economiche, ha concluso il Vice Presidente Gagliardi: “La loro presentazione ci ha confermato i segni di ripresa del mercato del lavoro di un territorio provinciale che ha risentito molto delle crisi economiche e sociali che si sono verificate negli ultimi quindici anni. Il nostro è un territorio relativamente poco esteso rispetto ad altri che ricevono più attenzione a livello nazionale e regionale, ma ha il vantaggio che ci conosciamo tutti e proprio le relazioni sono la nostra forza e ci consentono di mantenere quella necessaria collaborazione fra pubblico e privato che ha già portato e auspichiamo che porterà molti buoni frutti”.
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