Presidio davanti alla Provincia contro la nuova discarica tra Pizzighettone, Grumello e Acquanegra: la voce dei tre sindaci nelle stanze del Palazzo
Questa mattina si è tenuto un presidio davanti alla sede della Provincia di Cremona, dove decine di cittadini, rappresentanti dei comitati locali e amministratori dei comuni di Pizzighettone, Grumello Cremonese e Acquanegra si sono riuniti per manifestare contro il progetto di una nuova discarica di rifiuti non pericolosi nell’area compresa tra i tre comuni.
«Ci siamo uniti in tanti comitati per la tutela del territorio – ha dichiarato Paola Tacchini, consigliera comunale – oggi siamo qui a causa dell’ennesima discarica. Temiamo che i materiali, per quanto considerati non pericolosi, non garantiscano la certezza di non inquinare. Stanno cementificando la Pianura Padana: il numero di discariche è eccessivo e sproporzionato».
I cittadini chiedono che vengano rispettati i principi di precauzione e prevenzione, sottolineando come «in Italia esistano esempi virtuosi di riqualificazione, come quello di Collecchio, che dimostrano che è possibile scegliere strade più sostenibili anche per Cremona».
Un’altra voce dal presidio ha ricordato i rischi legati alla conformazione geologica del territorio: «Temiamo che l’argilla possa in futuro sgretolarsi e liberare particolati che potrebbero intaccare le falde acquifere nel tempo».
Contestualmente al presidio, i sindaci dei tre Comuni interessati si sono riuniti in Provincia insieme ai tecnici e ai funzionari dell’ente per discutere lo stato del procedimento.
Nel corso dell’incontro è intervenuto anche il sindaco di Pizzighettone, Luca Moggi, che ha ribadito la necessità di un confronto chiaro e rispettoso tra istituzioni pubbliche e soggetti privati.
«Parto da una questione di metodo – ha affermato Moggi – richiamando l’osservazione già manifestata dagli amministratori di Grumello Cremonese ed Uniti e condivisa dal sindaco di Acquanegra Cremonese: avevamo chiesto che la conferenza dei servizi si svolgesse in presenza, ma ancora una volta si è scelto diversamente, dimostrando una mancanza di ascolto nei confronti delle realtà locali coinvolte».
Il primo cittadino ha poi espresso in modo netto la posizione del Comune:
«Il mandato che ci hanno dato i cittadini, insieme alle mozioni dei consigli comunali e al comitato spontaneo, mi porta a esprimere nuovamente il dissenso di Pizzighettone. Non si può ignorare il parere contrario delle amministrazioni locali e dei numerosi cittadini che hanno firmato la petizione».
Moggi ha insistito sul fatto che “il dialogo tra pubblico e privato deve essere più trasparente”, con controlli affidati a soggetti terzi e indipendenti:
«Qualora si procedesse con l’insediamento della discarica, vogliamo che sia garantito un monitoraggio puntuale dei conferimenti da parte di un soggetto terzo scelto di concerto con ATS e ARPA, in modo da offrire le necessarie garanzie ambientali e sanitarie».
Il sindaco ha inoltre sollevato le criticità legate alla viabilità sulla ex S.S. 234 “Codognese”, che già oggi registra circa 10.000 passaggi giornalieri, di cui oltre il 20% di mezzi pesanti:
«Una situazione insostenibile – ha osservato – aggravata da un accesso diretto recentemente autorizzato dalla Provincia senza informare i Comuni interessati. Un precedente grave, che speriamo venga corretto in autotutela per motivi di sicurezza stradale e di interesse pubblico».
Moggi ha infine posto un quesito di natura economica:
«Se per la bonifica dell’attuale sito sono stati ipotizzati costi superiori ai 10 milioni di euro, quale fideiussione potrà essere richiesta al proponente? Chiediamo che la cifra sia messa a verbale, per tutelare anche sotto il profilo economico il nostro territorio».
Foto di Francesco Sessa Ventura
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