Prosegue il lancio di sacchetti di immondizia nel canale lungo la via Mantova
Sacchetti pieni di spazzatura gettati nel verde, e nell’acqua, con buona pace delle tante politiche che vengono fatte per il rispetto dell’ambiente e la salvaguardia del Creato. Gli incivili, ovunque, sono sempre tanti, troppi. L’ennesima segnalazione di rifiuti gettati alla rinfusa, in campagna, arriva dalla via Mantova. Superato il territorio di Cicognolo e proseguendo verso Pessina Cremonese, all’altezza dell’incrocio con la strada provinciale 28 che conduce a Cappella de' Picenardi, ecco questo triste spettacolo, con numerosi sacchetti gettati nel canale che fiancheggia la strada. Ogni commento purtroppo è superfluo di fronte a individui che, evidentemente, sono privi anche delle basi dell’educazione e del vivere civile, incapaci di capire quante e quali conseguenze possono comportare i loro atteggiamenti. Quella contro gli abbandonatori di rifiuti continua a sembrare, purtroppo, una battaglia persa.
Eremita del Po
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commenti
Alessandro
27 dicembre 2024 08:22
Sono le politiche dei sacchetti "cippati" e di tutta sta roba qui, sommate ad ignoranza e maleducazione. Per la raccolta serve più flessibilità.
Giuseppe F.
27 dicembre 2024 09:07
Questi non sono di sicuro extracomunitari.
Pierpa
27 dicembre 2024 11:00
Se uno è residente in un qualsiasi Comune è soggetto al pagamento della TARI. Se poi, anziché farsi ritirare i rifiuti a domicilio preferisce vagare cercando canali da abbellire con la propria inciviltà, paga comunque la TARI. Oltre che incivile un vero genio, come dicevamo ai tempi dell'oratorio ha mangiato pane e volpe.
Heartbreak
27 dicembre 2024 12:18
Basterebbe un po' di pazienza, aprirli e l'incivile di turno verrebbe trovato, ma.....
Stefano
27 dicembre 2024 13:12
Vi sbagliate tutti. È una nuova disciplina sportiva, previsti per le prossime olimpiadi. Il lancio dei sacchetti nei canali. Per ora mancavno i canestri, come quelli di basket, ma presto ce li metteranno. Si tratta solo di avere un po' di pazienza. Coi soldi del pnrrzqo, prima o poi arriveranno anche quelli.
Manuel
27 dicembre 2024 17:43
C’entrano poco i sacchetti “cippati”, anche se ci vorrebbe davvero un po’ più di flessibilità, quant’anche di serietà, severità, considerato come trattenere o differenziare, piace poco ad una bella fetta di popolazione.
Servirebbe ancor più che i sindaci si decidessero ad acquisire dati sulle utenze domestiche: in quel modo scappa quasi nessuno.
A lanciare sono italiani, comunitari ed extracomunitari: uno sport che piace a tutti. Un tempo si lanciava più facilmente dal finestrino, anche perché c’era meno traffico; si lanciava l’oggetto singolo, dalla carta di caramella alla bottiglia ed era più in voga la discarica improvvisata “fai da te” (la organizzavano abusivamente pure i comuni). Un tempo pure il fiume, il canale, il fosso venivano investiti del dovere di attirare ed allontanare i rifiuti.
Lo scarto abbandonato, avendo perso il “tutore”, non assume la cittadinanza apolide, ma gode immediatamente dello “jus soli”: dove cade, acquisisce subitaneamente la patria podestà del proprietario il lembo di suolo. Se il suolo è pubblico, il rifiuto diventa pubblico, se privato, diventa privato.
Anche in questo caso, ricopre posizione importante il sindaco, poiché autorità responsabile la tutela salute pubblica del territorio deputato.
Il sindaco è tenuto a far raccogliere, smaltire correttamente la ciarpa disconosciuta (magari prima che un microcefalo con trattore e trituratore trasformi i rifiuti interi in una impalpabile, indefinita moltitudine di briciole): direttamente se presso suolo pubblico, indirettamente se presso privato: quest’ultimo, ancorché non responsabile, è obbligato, al pari della comunità, al ripristino dei luoghi.