Quando la burocrazia ignora il buon cuore e spreca soldi: il Comune snobba il pensionato di Gerre che voleva sistemare la panchina gratis
Perché lasciar fare a un volenteroso concittadino, peraltro senza spendere niente, quando si può fare in modo sbrigativo e pure pagando con soldi della collettività? Che figuraccia, per l’amministrazione comunale, che nemmeno si è premurata di informare il volenteroso cittadino del cambio di programma. La storia è quella di Giuseppe Storti, pensionato di Gerre de’ Caprioli che, sempre senza nulla chiedere in cambio, si rimbocca le maniche e sistema l’arredo urbano nel suo comune, riparando panchine, pulendo piazze e molto altro.
Di Storti abbiamo parlato più volte, l’ultima delle quali a proposito della panchina in largo Boccaccino a Cremona. Sì, perché dopo aver sistemato diverse panchine e oggetti d’arredo urbano (sempre gratis) a Gerre, l’uomo si è offerto, alcuni mesi fa, di sistemare la struttura di largo Boccaccino a Cremona (qui l'articolo).
“La cosa risale ad alcuni mesi fa - spiega Storti -, quando dopo vari tentativi sono riuscito a contattare un assessore comunale offrendomi di sistemare la panchina che vedo sempre quando il mercoledì e il sabato sono al mercato con il mio banchetto del miele”.
Storti ha subito precisato che avrebbe fatto il lavoro gratuitamente, come sempre. Un po’ per spirito civico, un po’ per amore della città, un po’ nella speranza che il suo operato possa un giorno servire da esempio per altri cittadini volenterosi.
Tempo dopo quel primo contatto, Storti è stato chiamato dagli uffici comunali preposti, che hanno voluto sapere come intendeva procedere. “Ho detto che mi rendevo disponibile a sistemare la panchina perché era in pessime condizioni - ricorda - e tempo dopo mi hanno fatto firmare alcuni protocolli… in realtà ho firmato per due volte una serie di carte su assicurazioni e altro. A quel punto mi hanno detto che mi avrebbero chiamato loro”.
Stamattina l’amara sorpresa: dal suo banchetto al mercato il pensionato di Gerre ha visto che alcuni operai stavano lavorando alla panchina. “Nessuno mi ha detto niente - spiega l’uomo - e sono rimasto sorpreso oltre che amareggiato. Anche perché il lavoro fatto è stato sbrigativo, hanno usato giusto un impregnante… Io avrei levigato, pulito e riverniciato. Lo avrei fatto con i primi caldi, perché questa è la stagione peggiore per fare questi lavori”.
Insomma, l’uomo si è offerto, l’hanno fatto pure aspettare, l’hanno chiamato per firmare scartoffie e poi, senza nemmeno avvertirlo, si è deciso di far fare i lavori ad altri. “Non so cosa sia costato l’intervento - ragiona adesso Storti non senza amarezza - ma quei soldi si potevano usare per altro, visto che io avrei fatto tutto gratis”.
E l’avrebbe fatto certamente meglio. Per una semplice ragione, al di là delle capacità e delle competenze: perché Storti l’avrebbe fatto col cuore.
Nelle foto a scorrimento, la panchina di largo Boccaccino dopo i lavori e Giuseppe Storti a Gerre.
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commenti
Roberto Regonelli
22 dicembre 2021 16:43
Questo, dimostra quanta intelligenza esprimono i componenti della Giunta.
Ma chi si prende la responsabilità? Sicuramente questa la domanda che si sono fatti. E se dopo si fa del male?
Pasquino
22 dicembre 2021 18:27
Non passa giorno che questa amministrazione non dimostri la sua incapacità . C'è solo da aspettare che se ne vadano i peggiori di sempre
Annamaria Menta
23 dicembre 2021 06:42
Va là, che tra passato e presente sono in buonissima compagnia.....non è che chi li ha preceduti abbia fatto molto meglio, in tanti ambiti. E non vedo all'orizzonte nessun miglioramento possibile, visto chi è all'opposizione.