11 luglio 2021

Quando la Cremonese battè l'Inghilterra nel cortile della caserma Manfredini nelle retrovie della Grande Guerra

Pochi sanno che anche la Cremonese ha incontrato la nazionale inglese, battendola per ben due volte. Certo altri tempi, altri campi di calcio, altre storie rispetto a quelle da vivere a Wembley questa sera. Anche l'Inghilterra più che una selezione nazionale, era quel che l'esercito passava. La storica partita di cui parlavamo si è giocata nel 1917 e lo stadio era il cortile della caserma Manfredini, quella che si appresta a diventare la sede del Politecnico di Cremona.

La Cremonese era nata qualche anno prima, il 23 marzo 1903 all'osteria-trattoria “La Varesina” di piazza Sant'Angelo. Erano gli albori del calcio e la stessa Cremonese era una polisportiva: ginnastica, corsa, ciclismo, scherma, nuoto e infine “gioco del pallone” come allora veniva chiamato il calcio.

Al calcio in città si giocava ovunque: in piazza Castello, in piazza d'Armi, al campo inglese vicino al Cavo Cerca, più o meno dove adesso ci sono i distinti, in piazza San Tommaso, l'attuale piazza Lodi. Ma alla Cremonese serviva un campo vero, appositamente costruito per il campionato. Nacque così nei pressi della Cappelletta di San Rocco, all'altezza della attuale scuola media Anna Frank ma tra via Genala e via novati. Per i cremonesi di allora era “ il campo del Ciaveghèt”. Era stranamente nero, senza un filo d'erba. Qui la Cremonese giocò la sua prima partita ufficiale (28 dicembre 1913) contro l'Ausonia Pro Gorla e vinse 6 a 1. Il campo, specialmente in primavera e autunno era sempre inzuppato d'acqua e pieno di fango. Così per ovviare alle pozzanghere, venne ricoperto di polvere di carbone e pirite. Tribune e spalti popolari in legno. La prima partita fu annullata, dopo il ricorso degli avversari per l'irregolarità del fondo. Altre partite, poi la Cremonese conquistò la promozione in Prima Categoria (la serie A attuale) e lì giocò il suo primo campionato nazionale (fu quinta e lo scudetto andò al Genoa).

Nel 1915 lo scoppio della guerra. Tutti gli uomini abili sono chiamati al fronte. Il primo calcialtore della Cremonese a finire sotto le armi fu Giovanni Zini, un atleta strordinario che fu anche ciclista prima di diventare l'acclamato portiere grigiorosso portato in trionfo a Milano dai tifosi arrivati in bicicletta a Milano per le sue strepitose parate nella sfida che diede la promozione alla squadra del Torrazzo. Morirà al fronte perchè lui, barelliere del 65° Fanteria, prese una infezione trasportando feriti. Altri grigiorossi finirono sotto le armi e diversi morirono al fronte come ricorda la lapide ancora presente allo Zini. I campionati furono sospesi. Al Campo di San Rocco si giocano soltanto partite amichevoli anche nei due anni seguenti.

Ma proprio una di queste amichevoli ha fatto storia. I campi di piazza Castello e piazza d'Armi sono occupati dalle truppe, San Rocco è inagibile. Le autorità militari decidono che si può giocare nel cortile della caserma Manfredini: una partita importante Cremonese-Inghilterra. I nostri alleati schierano molti giocatori professionisti, tra cui un mito del calcio inglese: il portiere della nazionale Bolton. Nelle file dei nostri arrivano anche due svizzeri ( Aeby e Schider), due cremonesi già nell'Internazionale di Milano (Tornetti e Talamazzini) e altririnforzi milanesi: Gama, Olivares e Francesconi. Cremona vincerà entrambe le partite: 6 a 3 la prima, 4 a 1 la rivincita. Gli inglesi schierano: Bolton, Hyndmann Brandley, Thone, Watson, Manghan, Cox, Greenwood, Holgate, Burrows e Bell. La Cremonese della prima partita: Dal Corso, Olivares, Francesconi, Cominacini, Tornetti, Talamazzini, Passeri, Schider, Aeby, Lanzi e Gama. Due mesi dopo la rivincita e la Cremonese si rinforza con altri arrivi da Milano: Cameroni, Dotti, Pavesi, Malaspina e Sfondrini.

Fonti: ricerche d'archivio, “Unione Sportiva Cremonese! Oltre un secolo di storia” ,di Alexandro Everet e Carlo Fontanelli, “Cremonese 1903-1993”.


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commenti


Clara Rossini

15 luglio 2021 09:19

Ringrazio per le preziose informazioni . Fanno bene al cuore ed è col cuore che i nostri calciatori giocarono quelle partite che tante soddisfazioni diedero , soprattutto contro gli inglesi . Negli anni 50 e oltre Piazza Castello ospitò tanti calciatori in erba , come i miei fratelli e tanti ragazzi dell’Incis e di San Bassano