Quando Sir Conan Doyle (autore di Sherlock Holmes) dedicò un poema alla "Sorpresa di Cremona"
“Buongiorno, Sir Arthur Conan Doyle, grazie per il tempo che ci dedica”.
“Buongiorno a voi, quando si parla di Cremona il tempo lo trovo sempre, o almeno ci provo”.
“Sono passati circa 125 anni da quando lei, sul Cornhill Magazine, pubblicò per la prima volta il poema Cremona dedicato alla famosa battaglia che si svolse in città il primo febbraio del 1702”.
“Cremona è un poema che racconta una storia, una storia che si lega ad una città, ai suoi abitanti e al coraggio di uomini che fecero di tutto per difenderla, quegli uomini erano dei soldati irlandesi i quali combatterono fino all'ultimo per respingere le truppe asburgiche al comando del Principe Eugene. Tra quelle righe si descrive una battaglia che, a prescindere dagli equilibri politici, racconta di uomini pronti a difendere case e persone lontane dal loro paese natale nonostante, all'inizio, la sconfitta sembrava già archiviata”.
“Sembra una metafora della vita”.
“In un certo senso lo è. Quando il comandante militare della città, il Maresciallo francese Villeroy, venne catturato e la Cittadella di Cremona era perduta la questione sembrava chiusa; fu solo la determinazione e il coraggio degli irlandesi nel riportare la battaglia nel centro città, tra il Duomo e i vicoli circostanti, a trasformare una sconfitta sicura ad una vittoria carica di speranza. La battaglia fu un massacro dove centinaia di uomini caddero combattendo all'arma bianca nelle piccole strade cittadine, a quel punto gli asburgici si ritirarono e, come può accadere nella vita di ognuno di noi, a volte le sorti avverse vengono ribaltate dalla determinazione degli uomini”.
“Lei ha inserito il poema Cremona con altre 27 opere nel suo libro Songs of Action, raccolta di scritti che evidenzia il coraggio di persone davanti a scelte difficili da compiere”.
“Provi a pensare a chiunque tra i 600 soldati irlandesi di stanza vicino al fiume Po, lontanissimi dal verde delle loro colline dove hanno famiglia e affetti; già all'alba le truppe di Eugene riescono, con l'appoggio di qualche cittadino cremonese, ad entrare in città con un blitz, catturano il comandante, entrano in pieno centro e giudicano finita la battaglia. La città è conquistata secondo ogni logica militare, ma la logica militare può scontrarsi con la volontà di non accettare una sconfitta maturata in maniera così rocambolesca, con un comandante che si è fatto catturare in pochi minuti. Non me la sentirei di biasimare nessuno di quei 600 uomini se, avvolti dall'aria fresca di Cremona, avessero accettato passivamente l'esito già segnato, ma O'Mahoney, Dillon e Burke, tanto per citarne alcuni, guideranno nella mischia tutti i loro commilitoni ribaltando un risultato scontato. Basti pensare che, pur di combattere, molti di loro si presenteranno in battaglia svestiti perché, all'inizio delle ostilità, stavano ancora dormendo”.
“Quindi Cremona e i suoi cittadini rappresentano molto più di una, diciamo così, semplice battaglia?”.
“A Dublino si trovano strade dedicate alla città di Cremona, lo stesso patrono della città del Torrazzo, Sant'Omobono, è considerato da secoli il Santo protettore dei sarti, tanto che vi era un suo dipinto nella sede della corporazione dei sarti in città. Anche qui in Scozia il nome Cremona viene dato a case o addirittura piccole aree, è un tributo alla città e alla sua storia, sia di quel giorno di battaglia come delle eccellenze che nei secoli la città di Cremona ha saputo produrre, come la liuteria”.
“Eppure Sherlock Holmes, il suo più famoso personaggio, pur possedendo uno Stradivari e suonandolo con continuità non era un gran violinista”.
“Diciamo che la sua tecnica era migliorabile, stante a ciò che riporta il dottor Watson, ma per Sherlock avere uno Stradivari o un violino fatto da liutai cremonesi era un punto fermo, una sorta di necessario cambiamento delle sue sorti come musicista. Pensandoci bene è un po' come la tenacia degli irlandesi nel difendere Cremona, Sherlock Holmes è convinto e tenace nel vedere in uno Stradivari la possibilità di ribaltare il suo mediocre profilo come violinista grazie all'enorme talento che avevano Antonio Stradivari e altri liutai cremonesi nel costruire violini”.
“Non è così semplice come passaggio...”.
“Certo, ma la storia di Cremona dovrebbe insegnare che certe eccellenze rappresentano uno strumento di enorme valore aggiunto non solo per la città ma, spesso, anche per il percorso culturale di coloro che sono alla scoperta di piccole perle di arte o nate dal lavoro dell'uomo. Ricordare e spiegare è valorizzare e far capire che, con 2200 anni di storia cittadina, anche una piccola città può nascondere piccoli tesori da ammirare”.
“Vero anche questo. Abbiamo ancora tempo per due chiacchere?”.
“Purtroppo no, sto lavorando ad un nuovo libro di Sherlock Holmes che si intitolerà Il ritorno di Sherlock Holmes e il mio editore mi fa pressione perché venga pronto alla svelta, so bene che nel 2022 lo troverete anche in televisione ma nel 1898 mi tocca mettermi alla scrivania e scriverlo, ci vorrà tempo. Le lascio un mio schizzo con il titolo del poema dove, pur non essendo abile nel disegno, ho cercato di ricreare il profilo di alcuni punti della città di Cremona”.
“Grazie Sir Conan Doyle, per il suo tempo e per la suo tributo alla città di Cremona, pur da una sanguinosa battaglia è nata una nuova storia da raccontare”.
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Il primo giorno di febbraio del 1702 la città di Cremona venne investita da una battaglia, combattuta dentro le mura con inaudita ferocia, tra le truppe franco-spagnole, al comando del Maresciallo de Villeroy e quelle asburgiche al seguito del Principe Eugene. Gli assalitori entrarono con relativa facilità in città, catturarono il Maresciallo de Villeroy nella convinzione di aver conquistato il controllo dell'abitato. Ad opporsi agli asburgici furono i battaglioni irlandesi alleati dei franco-spagnoli, i soldati irlandesi si lanciarono nella mischia con una determinazione eccezionale che obbligò il Principe Eugene ad abbandonare quella Cremona dove centinaia di soldati di entrambe le fazioni erano caduti in combattimenti di tutti i tipi. La letteratura sulla battaglia è enorme tra trattati storici, romanzi ed opere in varie lingue, molte delle quali mai tradotte in italiano, nonostante l'importanza storica uno scontro che fu determinante durante la guerra di successione spagnola spesso considerata come “la prima vera guerra mondiale”. Tra le decine di opere dedicate a quella sanguinosa giornata la “punta di diamante” è probabilmente il poema Cremona, per la cui traduzione ringraziamo sentitamente la Professoressa Clara Spotti, scritto da Sir Arthur Conan Doyle, “semplicemente” colui che ha creato le storie di Sherlock Holmes, in occasione dell'anniversario della disfida del 1898. La battaglia, praticamente ignorata in città viene descritta, per le incredibili modalità con cui si sviluppò, in innumerevoli testi storici e bellici come l'incredibile ribaltamento di sorti già decise avvenuto grazie ai soldati irlandesi.
Leggi qui il Poema "Cremona" di Sir Arthur Conan Doyle
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commenti
Jim Graziano Maglia
11 dicembre 2022 19:15
Uno splendido dialogo/intervista immaginaria(o forse no?)..Complimenti all'autore(direttore Silla?)
Un vero e proprio testo da radiodramma,di qualche tempofa,ma sempre attuale ,vista la pochezza culturale quotidiana..E poi il testo ...The surprise of Cremona che acquistai a Londra nel 1974 si una bancarella e non mi sembrava vero...
Purtroppo non l'ho più rivisto una volta prestato...e non ricordo neppure a chi...Accidentaccio. Ecco la varie sorprese...grazie a Cremonasera....Emozioni a non finire...Grazie.
Jim Graziano Maglia
11 dicembre 2022 19:35
Chiedo scusa a Marco Bragazzi...
Marco Bragazzi
11 dicembre 2022 22:13
Buonasera sig. Maglia
nessun problema, anzi mi fa piacere che il poema le sia piaciuto. Molto interessante trarne una versione narrativa radiofonica, una bella idea.
Buona serata