Quei gioielli ispirati al rosone della nostra Cattedrale e le lampade (in Usa, Australia e Germania) della linea Cremona, città di luce
Passeggiando in via Bonomelli la si può trovare sulla destra mentre lo sguardo incrocia i voltoni che ti fanno sbucare in prossimità del Duomo di Cremona. La chiesa di Sant'Eligio, da ormai 400 anni, racchiude i valori e il lavoro di una grande tradizione artigianale cremonese, quella degli orafi. Oggi in città quella tradizione viene mantenuta viva e presente grazie a quei commercianti e artigiani che, dedicandosi alla preziosa arte orafa che da sempre accompagna l'uomo, offrono luce e colori sempre diversi ben visibili nelle vetrine dove lo sguardo può soffermarsi su gioielli o piccole opere d'arte.
Giacomo Porrata era nativo di Como ma, intorno al 1200, lavorò a Cremona dando una nuova luce alla Cattedrale destinata a diventare il simbolo della città. Per fare questo l'artigiano si dedicò a quello stupendo rosone, posto nel centro della facciata del Duomo di Cremona, il quale, a seconda del tipo di bagliore proveniente dall'esterno, proietta all'interno della struttura bellissimi giochi di luce.
Il nostro viaggio parte proprio da quel rosone il quale, con uno straordinario sviluppo armonico e simmetrico al quale il cremonese Guido Grandi riuscì dare una formulazione matematica, si è trasformato in un gioiello.
Una azienda italiana ha dato origine ad una serie di gioielli sviluppando collane, bracciali, orecchini e gemelli per camicia, che si ispirano ai rosoni centrali delle più famose chiese di diverse città italiane. Ovviamente non poteva mancare la cattedrale di santa Maria Assunta a Cremona la quale, al centro della facciata, mette in bella mostra da secoli il pregevole lavoro fatto da Giacomo Porrata, così come valorizza quel lavoro tra marmo e vetro con toni di luce eccezionali all'interno del Duomo.
Ma il rapporto tra la luce, quella che esalta le figure, i contorni e i colori di una città e il design non si ferma in Italia, così come i tributi alla città di Cremona si possono trovare anche in oggetti di utilizzo quotidiano.
Per scoprirli dobbiamo fare un lungo viaggio agli antipodi della città del Torrazzo; la nostra prima tappa è in Australia a Stockton, piccola cittadina distante circa 100 chilometri a nord di Sydney. Qui un produttore di articoli per illuminazione ha introdotto sul mercato un faretto da illuminazione che, testualmente, porta con sé questa descrizione “Prende il nome dalla bellissima città italiana. La nostra lampada a sospensione Cremona celebra un design chic e minimale con il suo paralume in ferro lavorato a mano verniciato a polvere in un bianco brillante e autentico”.
Niente da dire, Giacomo Porrata sarebbe di certo entusiasta di questa visione su come trasformare o gestire la luce all'interno di una abitazione, di certo sarebbe ulteriormente felice di aver contribuito, con il suo lavoro, a rendere bellissima la città italiana. Per gli interessati al prodotto la lampada Cremona, di solito, va ordinata in quanto rifinita da artigiani prima di venire consegnata all'acquirente. Lasciamo le coste australiane e attraversiamo completamente l'oceano Pacifico perché, sempre sulle coste ma quella californiane, andiamo alla scoperta di una nuova forma di luce prodotta da una azienda statunitense.
Qui la lampada fa parte di una serie chiamata Cremona e sviluppata da una azienda con sede ad Ontario, a metà strada tra San Bernardino e Los Angeles. In questo caso il nome Cremona viene attribuito ad una lampada che può essere composta da tre o cinque faretti protetti da una griglia, i faretti dovrebbero ricordare delle candele per cui la griglia parrebbe quasi una sorta di tributo ai secoli in cui la luce elettrica non esisteva ancora. In questo caso non è chiaro la scelta fatta dal produttore, anche se il nome Cremona sembra frutto di una assegnazione di natura commerciale in quanto votato a ricordare la storia di una città ultra millenaria.
Gli esempi di tributi non si fermano nei paesi di lingua anglosassone perché in Germania una delle maggiori aziende di produzione legate al mondo dell'illuminazione ha sviluppato una serie di applique “da esterno ma anche da interno” che prendono il nome di Cremona. Sono 16 in totale le possibilità di fare luce dentro o fuori casa ricordandosi del Torrazzo o del rosone del Duomo, forse il numero più corposo tra i prodotti che l'azienda tedesca ha deciso di intitolare a varie città italiane.
Cremona e la sua storia millenaria ha sempre qualcosa da raccontare o da far scoprire, così come la bellezza di una città e i valori in essa contenuti non smettono di affascinare aziende e persone in tutto il mondo.
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