Quel 10 dicembre di vent'anni fa, quando rischiò di andare in fumo il Palazzo Comunale. Ma il monumento necessita di un grande restauro
!0 dicembre 2002, incendio in Palazzo Comunale. Ha rischiato di andare distrutto dalle fiamme il Palazzo comunale di Cremona, uno dei simboli della bellezza di Cremona. Probabilmente a causa di una ciabatta elettrica mal funzionante, le fiamme si sono sprigionate dall'ufficio di Marco Manfredini, segretario dell'allora vicesindaco Luciano Caon. L'incendio ha distrutto tre stanze al secondo piano: quella del segretario, del vicesindaco e quella attoigua che funge da archivio. Molti documenti, quasi tutti di origine sindacale, sono andati distrutti, così gli arredi. Fortunatamente si sono anneriti ma non distrutti, così gli arredi. Fortunatamente si sono anneriti ma non distrutti alcuni quadri ottocenteschi sulle pareti dell'ufficio del vicesindaco. Si è calcolato che i danni ammontavano a circa 350mila euro. Fortunatamente l'intervento immediato dei vigili del fuoco ha evitato che le fiamme salissero fino alle grandi travi in legno del palazzo.
L'anniversario è l'occasione per riportare l'attenzione sul magnifico palazzo purtroppo ammalorato e bisogno di un progetto speciale per evitare i seri problemi che sistematicamente emergono. L'intervento più volte annunciato sulle ghiere degli arconi della piazza è in attesa da anni. Eppure l'analisi strutturale dell'ingegner Mazzoleni che seguì i cedimenti di tre anni fa indicò l'urgenza dell'intervento sulla criticità degli arconi. Ne seguì una messa in sicurezza ma nessun intervento di restauro (questioni di bilancio, si sostiene a Palazzo). Ma i problemi, periodicamente, emergono sull'antico simbolo (1206) del Comune. Alcune settimane fa scese acqua in alcune stanze del terzo piano dalle tegole malmesse del tetto. E poi i danni per l'umidità di risalita, la caduta quasi quotidiana di frammenti di cotto sia su via dei Gonfalonieri che su via Baldesio, i guai ad alcuni pavimenti (ad esempio i rigonfiamenti nella sala della Consulta) e tanto altro . Forse è il tempo di un progetto generale che salvaguardi lo straordinario monumento.
La foto è di Giuseppe Muchetti
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