21 maggio 2024

Radioterapia, c'è un secondo acceleratore lineare per trattare i tumori con la massima efficacia

Da qualche settimana nella Radioterapia dell'ospedale di Cremona è in funzione un secondo acceleratore lineare True Beam. Si tratta di uno strumento che lavora in modo complementare con l'acceleratore lineare gemello attivo dal 2022, garantendo la continuità terapeutica dei pazienti in cura e una migliore organizzazione del servizio. 

Come spiega Sandro Tonoli (direttore Radioterapia e Medicina Nucleare ASST di Cremona), «il punto di forza dell'acceleratore True Beam risiede nell'accuratezza dell'individuazione del bersaglio clinico con metodi guidati dalle immagini (IGRT) e dalla superficie (SGRT), nonché nelle distribuzioni più adeguate dei dosaggi. La combinazione di questi tre fattori ottimizza l'efficacia terapeutica riducendo il rischio di tossicità acuta e tardiva, e in molti casi ha permesso la riduzione dei tempi di effettuazione dei trattamenti».  

ADATTO PER TUTTI I DISTRETTI DEL CORPO

L'acceleratore lineare è utilizzato per la cura di pazienti con tumori che per estensione, per controindicazioni o comorbidità non possono essere trattati con la chirurgia, oppure pazienti con neoplasie in cui la radioterapia si pone come alternativa alla chirurgia, (come nel carcinoma prostatico). È inoltre utilizzato nel setting pre-operatorio (carcinomi del retto localmente avanzati) o post-operatorio (tipico esempio i trattamenti postchirurgici nei tumori mammari oppure nei tumori cerebrali).

In molti casi, la radioterapia è associata alla chemioterapia; trova inoltre un largo impiego nell'ambito di trattamenti palliativi per metastasi ossee, cerebrali e linfonodali, spesso con tecniche stereotassiche, che consentono di somministrare con estrema precisione dosi di radiazioni molto elevate a bersagli tumorali di piccole dimensioni, distruggendoli.

LE CELLULE TUMORALI, UN BERSAGLIO DA COLPIRE CON PRECISIONE

Grazie all'accelerazione di un fascio di elettroni, questa apparecchiatura produce fasci di radiazione ionizzanti ad alta energia che provocano un danno alle cellule tumorali, riducendone la possibilità di duplicarsi. La nuova tecnologia permette di operare su bersagli sia statici (ad esempio lesioni metastatiche ossee) sia mobili (come nel caso di noduli polmonari neoplastici), sincronizzando l'irradiazione con i naturali movimenti respiratori del paziente. La rapidità e l'efficacia del trattamento consentono di ridurre i tempi di esposizione, e spesso il numero di sedute.

Per assicurare la corretta esecuzione delle terapie, l'acceleratore è dotato di un lettino robotizzato, di un sistema ottico di controllo della superficie del corpo del paziente e di una TAC integrata, per controllare e correggere l'effettiva posizione del corpo e del bersaglio tumorale prima di ogni trattamento, quindi di operare con una precisione millimetrica.

UN TEAM DI SPECIALISTI FORMATI E COMPETENTI

Presso la Radioterapia e Medicina Nucleare ASST di Cremona vengono trattati oltre cinquanta pazienti al giorno, suddivisi in egual misura sui due acceleratori. Complessivamente si accolgono più di novecento pazienti ogni anno, per un totale di circa 12000 sedute radioterapiche.

Tutto questo è possibile grazie ad un team multidisciplinare costituito da sette medici radioterapisti oncologi, dieci tecnici di radiologia medica, otto infermieri, un operatore socio assistenziale, due operatori tecnici per il trasporto dei pazienti e un coordinatore. A questi si aggiungono tre specialisti in Fisica medica (coordinati dalla dottoressa Felicita Luraschi), il cui contributo è indispensabile per l'elaborazione dei piani di trattamento e nella gestione dell'alta tecnologia.


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commenti


Marco

21 maggio 2024 10:55

Sono veramente felice di questa novità.
Un'altra tappa importante per combattere i tumori, 60 anni fa chi lo contraeva non aveva scampo.
Grazie a tutti coloro che giornalmente lo combattono con tenacia e volontà e sono vicino a chi soffre.