6 luglio 2025

Restaurata l'antica "Porta delle Erbe" in larice della Cattedrale (su largo Boccaccino) e all'interno rispunta la data (1740) della sua costruzione

Prosegue in Cattedrale il restauro delle grandi porte d'accesso. In questi giorni si è pulita e restaurata la porta verso Largo Boccaccino che verrà poi dipinta come accaduto per il portale principale, per le porte laterali sulla piazza e per quella d'accesso al Battistero. Anche la porta su Largo Boccaccino è in larice e la pulitura ha permesso di rilevare all'interno la data incisa (1740) della creazione della porta. Questo accesso, come già quello principale e quello del Battistero, ha un protiro di scuola campionese sorretto da leoni stilofori di Giambonino da Campione (1282). Anticamente questa porta d'accesso era chiamata "Porta delle Erbe" perchè fin dal 1610 l'attuale Largo Boccaccino era chiamato "contrada degli ortolani" in quanto vi si teneva il mercato delle verdure e addirittura a metà del Settecento (più o meno alla stessa età del portone come evidenziato dal restauro) "strada (e poi contrada) delle erbe". E secondo il Cavalcabò anche la via Janello Torriani, proprio di fronte all'ingresso settentrionale della Cattedrale, si chiamò "vicolo delle erbe". 

Dopo il recupero dello scorso anno con il restauro e la verniciatura del grande portale seicentesco del protiro della Cattedrale di Cremona e dei due portoncini laterali erano già stati ultimati con la bella tinta marrone approvata dalla Sovrintenzenza dopo le prove operate sul portale principale. 

Le grandi opere lignee dei portali d'ingresso necessitavano da tempo di un intervento uniforme che ne normalizzasse la tinta e la superficie che iniziava a mostrare i segni del tempo. Un lavoro non semplice, quello condotto dalla ditta Spinelli, specializzata proprio in restauro ligneo. Le antiche porte di larice hanno ritrovato lo splendore delle venature a vista, essendo state rimosse le stratificazioni di vernici che imitavano il bronzo ossidato. I lavori, sono stati affidati al restauratore Mauro Spinelli, di Bagnolo Cremasco, specializzato in interventi sui beni lignei storici. L’operazione di restauro, autorizzata dalla Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio di Cremona, Mantova e Lodi, e che segue quella del 2013, proseguirà anche all'ingresso meridionale su piazza Sant’Antonio Maria Zaccaria.

«Si tratta di un’opera di manutenzione straordinaria, ma programmata dal Consiglio della Cattedrale, che ha accolto le istanze che arrivano dalla direzione dell’Ufficio Beni culturali – aveva spiegato don Gianluca Gaiardi, incaricato diocesano per i Beni culturali ecclesiastici e l’edilizia di culto –. In passato erano stati effettuati solo sporadici interventi, quindi si è presentata l’esigenza di sistemare definitivamente i portoni».


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commenti


Michele de Crecchio

6 luglio 2025 10:53

...Ottimo lavoro, mi pare, e congratulazioni a coloro che lo hanno eseguito!
Quanto alla denominazione di tale porta, rammento che il compianto architetto Cristofoletti sosteneva doversi chiamare "porta Zavattara". Forse sono valide entrambe le ipotesi, in quanto la contrada delle Erbe (oggi largo Boccaccino) e la contrada Zavattara (oggi via Baldesio) si congiungevano proprio nei pressi di tale porta e il confine tra le due strade non era forse, in passato, così evidente come oggi appare. Gli "zavattari" erano gli artigiani/commercianti che si occupavano della realizzazione e della vendita delle "zavatte", cioè delle "ciabatte".