Ripulita la Maginot. Lungo il fiume amianto, frigoriferi, bombole di gas e gomme d'auto. Quando il Po cesserà di essere una discarica?
Oltre 40 volontari di varie associazioni della provincia di Piacenza e di Cremona si sono riunite per ripulire la zona della Maginot in comune di Monticelli d'Ongina. La zona lungo il fiume è da sempre vittima di maleducazione e scarichi abusivi di merce, ed è così che i volontari si sono trovati di fronte ad uno spettacolo indecoroso: frigoriferi, materassi, bombole del gas, gomme d'auto, plastiche e perfino lastre di amianto.
Oltre 4 i camion caricati e non ne basteranno altrettanti per terminare il lavoro. "Iniziativa encomiabile - dichiara uno dei volontari - ma forse andrebbe fatta una volta al mese vista la quantità di oggetti che stiamo raccogliendo".
Tra i gruppi intervenuti anche i volontari cremonesi de "Il Nibbio" che con quattro uomini ha dato il proprio aiuto all'operazione. Domani i membri del gruppo di Cremona si sposteranno sull'isola Mezzadra che confina con Isola Serafini e si occuperanno di ripulire anche la parte lombarda.
Lungo il Po, alla Maginot, sporcizia ed abbandono ovunque in quella zona che da sempre è ritenuta una delle più belle ed attraenti del fiume e uno dei punti più pescosi, quindi luogo sulla sponda piacentina ma da sempre frequentatissimo anche dai pescatori cremonesi. Ma perchè la Maginot si chiama così come il sistema difensivo francese al confine della Germania che prese il nome proprio dal ministro della guerra Andrè Maginot, ex combattente a Verdun come sergente che volle la linea costituita da una serie di fortificazioni che però i panzer tedeschi aggirarono piuttosto agevolmente allo scoppio della seconda guerra mondiale?
L'origine sarebbe dovuta proprio al comandante tedesco di Cremona che volle realizzare in quell'ansa del fiume un grande deposito di carburante e armi. Si scavarono buche, si prepararono grandi recipienti e un gruppo di soldati al comando di un sergente. Da allora qualcuno cominciò a fare i paragoni con le linee francesi e subito si associò a quell'area il nome del sistema difensivo francese, nome che poi è rimasto fino ad oggi.
In zona, proprio vicino all'area che è stata ripulita dai volontari, da alcuni anni sono sorte delle baracche allo stesso modo di lungo Po Europa e di Brancere, molte dei quali di proprietà di cremonesi che sentono loro questo spazio in terra piacentina.
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