Aveva quasi perso ogni speranza. “Poche settimane fa sono andata sulla lapide che lo ricorda al Civico cimitero deponendo un mazzo di fiorellini e dicendogli: nessuno mi sta aiutando, fammi la grazia di ritrovare la tua tomba”. E' stata ascoltata. Rita Maria Scolari, 66 anni, insegnante in pensione di spagnolo del Manin, dopo aver scoperto che il bisnonno, Andrea Arduini, famoso corista di Beniamino Gigli, è sepolto in un vecchio cimitero di New York costruito nel 1848, è riuscita a risalire, al termine di infinite ricerche e solo con la forza della sua tenacia, alla tomba, quella vera, con il suo corpo, del grande artista cremonese.
Arduini cantava per il Ponchielli e in seguito venne chiamato da Gigli che gli era molto affezionato perché, prima di collaborare con lui, faceva il falegname, come il grande tenore di Recanati, era stato garzone lavorando il legno per le barche. Il suo corista morì la notte di Natale del 1921 dopo un concerto al Metropolitan dove si era esibito nonostante la febbre altissima, stroncato in meno di tre giorni da un violento attacco di polmonite. Si parlava spesso di lui in famiglia, tutti avrebbero desiderato avere un luogo dove pregare, però non c'è mai stato niente da fare.
"Quando alla vigilia del Natale impastavano i marubini, sua figlia, mia nonna e le sue sorelle erano tristi perché dicevano che si dovevano preparare a festeggiare la notte più triste dell'anno". E' anche ricordando quei momenti che la professoressa non si è data per vinta e ha deciso di riprendere le indagini.
La prima svolta a dicembre. La pronipote del cantante era finalmente venuta a sapere, con l'aiuto di alcuni esperti che avevano potuto avere accesso a un registro privato, che il suo congiunto era stato seppellito nel bellissimo cimitero Calvary di New York. Un passo fondamentale, ma ne restava da compiere un altro, non meno importante: stabilire l'esatta ubicazione della tomba. Un compito per niente facile, anche perché si tratta di un camposanto immenso.
“Una metropoli dei morti”, lo definisce l'insegnante. “Ho scritto più volte alla direzione del Calvary, ma inutilmente. Lo stesso ho fatto con i teatri sul palco dei quali è salito mio bisnonno: il Metropolitan, il Colòn di Buenos Aires e anche il Ponchielli. Ma nessuno mi ha mai davvero prestato attenzione". Sino a lunedì scorso quando, alle 17.14, dall'altra parte dell'oceano è arrivata una mail.
“Non volevo neanche aprirla perché pensavo si trattasse di uno dei soliti messaggi circolanti in rete mandati da chi, sapendo delle tue ricerche, si offre di collaborare. Ovviamente, non gratis”. Ma si è fatta forza e l'ha letta. Diceva: “Vi informiamo che, cercando nei nostri archivi, abbiamo trovato che Andrea Arduini fu sepolto nella tomba sopra descritta il 28 dicembre 1921. Questa tomba si trova nel primo dei cimiteri Calvary. Speriamo che queste informazioni si rivelino utili e siamo lieti di esservi stati di aiuto”. Firmato Donna Wiley, dirigente del Calvary. Allegate quattro fotografie, scattate con il telefonino, della piccola lapide di marmo, circondata dall'erba e con incise queste parole: 'A. Arduini. Dec. 24. 1921'.
Presa dall'emozione, la pronipote ha subito risposto: “Gentile signora Donna Wiley, grazie mille dal profondo del mio cuore e a nome di tre generazioni di nonni, zii e cugini che per tanti anni hanno pianto la perdita del mio caro bisnonno lamentando continuamente il non sapere dove era sepolto. Una delle sue figlie era venuta a New York negli anni '60 per cercare la sua tomba ma senza successo. Lei, oggi, ci rende tanto commossi e felici dopo 102 anni di attesa. Riceva un grande grande grande abbraccio”.
“Dalle mie interpretazioni della piantina, i resti sono nella tomba 19 del comparto 41 della sezione 54”, spiega l'ex insegnante. “Non ci contavo più, avevo perso la fiducia - continua -. Sono contentissima e anche orgogliosa di me stessa. E' stato un regalo stupendo, inaspettato”. Un regalo e una felicità subito condivise con la madre, Luisa, nipote di Arduini. “E' anziana, ha 92 anni e tante cose si perdono nella sua memoria. Ma su questa vicenda è stata incredibilmente sveglia. Ha commentato: è una notizia meravigliosa, come hai fatto?”. E non è finita qui. “Il traguardo principale è stato raggiunto, ma a questo punto spero di portare mio bisnonno qui, perché riposi per sempre nella sua città.”. E' vero, il più, a costo di una grande dose di ostinazione pazienza e coraggio, accompagnati da non poche delusioni, è stato fatto. Ma, visti gli sforzi precedenti e i risultati ottenuti sinora (ha scoperto pure l'edificio di New York dove, nella trasferte americane, abitavano il bisnonno e i suoi colleghi, compresi altri cremonesi), è difficile pensare che la discendente appassionata di uno dei coristi prediletti da Beniamino Gigli non riesca anche nella nuova impresa.
Ecco dov'è sepolto Arduini a New York. La foto autografata di Beniamino Gigli, con gli abiti di scena, ad Andrea Arduini e il monumento al cimitero
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