È uno Stradivari o no? L'arte peritale, supportata dalle indagini scientifiche, può dare delle risposte che possono restituire alla storia della liuteria frammenti di verità. Per ricordare i tanti successi ottenuti durante la sua lunga carriera di liutaio-estimatore, si vuol rendere omaggio a John Topham, scomparso pochi giorni fa, che ha dato un contributo significativo alla disciplina soprattutto nella datazione dei violini cremonesi di alto profilo.
Topham si è formato inizialmente come liutaio alla Fachschule für Geigenbau di Mittenwald, in Germania, nel 1971. È rientrato nel Regno Unito dove ha iniziato la sua carriera nel laboratorio londinese di Edward Withers Ltd, costruendo e restaurato violini.
Nel 1995, Topham si è accostato alla dendrocronologia, la branca della scienza che si occupa della datazione di determinati legni attraverso l'analisi degli anelli di accrescimento degli alberi. In particolare, ha lavorato sulla datazione dello Stradivari "Messiah" del 1716, esposto qualche anno fa anche al Museo del Violino in occasione del 300° della sua costruzione, attraverso un'analisi di 33 violini cremonesi comparabili.
Tra i lavori più significativi di Topham, vergati col collega Derek McCormick, si ricorda la pubblicazione di due articoli sul Journal of Archaeological Science, un importante punto di riferimento per chi si occupa di questa materia.
Nel corso della sua carriera Topham ha svolto analisi di datazione per numerose case d'asta tra le quali Sotheby's e Bonhams a Londra, Christie's a New York e Skinners a Boston.
Ha inoltre lavorato per diversi musei europei tra i quali il Musée de la Musique (Parigi) e l'Ashmolean Museum (Oxford) oltre che per il settore privato e commerciale tra cui J. & A. Beare Ltd (Londra), Bein & Fushi (Chicago) e Schmitt (Lione).
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