Scomparso Oriano Ruggeri, il macellaio storico di via Aselli. Dopo una breve pausa dall'attività, aveva tenacemente riaperto la sua bottega al pubblico
Celebrato ieri nella chiesa di SS.Sepolcro il funerale di Giuseppe Ruggeri, per tutti Oriano, il celebre macellaio ottantottenne di via Aselli di cui vi avevamo raccontato la tenacia e la passione per il lavoro che lo aveva portato, dopo alcuni mesi di pensione, a rialzare la saracinesca della macelleria e tornare al lavoro.
Dopo aver cominciato come garzone del cugino Nerviano, Ruggeri si è messo in proprio a 19 anni rilevando il locale di fronte alla chiesa di san Sepolcro. “Erano tempi duri, alle 5.30 andavo ad acquistare la carne nelle grandi celle frigorifere dall'altra parte di Cremona e la portavo qui sui carretti, a piedi” aveva raccontato a CremonaSera nel 2021. In negozio erano in quattro. “Io, mia sorella Carla e due dipendenti. Allora i clienti compravano non a etti ma a chili. C'erano 67 macellerie, una all'angolo e un'altra a pochi metri. Dopo il boom dei supermercati siamo rimasti in 6-7”. In seguito lo ha affiancato la moglie, Giancarla, 76 anni, che fino allo scorso ottobre quando hanno definitivamente cessato l'attività, stava alla cassa. Oriano aveva abbassato già le saracinesche nel 2017, il 19 luglio, ma poco dopo era rientrato dalla pensione perché si annoiava. Il suo 'pentimento' aveva fatto scalpore. “Pensavo che quel momento fosse un bel traguardo, ma mi sono accorto che non faceva per me. C'era qualcosa che non andava. Non ce la facevo proprio a guardare l'orologio e aspettare che passasse il tempo. "Mi sembrava di essere in prigione, quella non era la mia vita” aveva dichiarato. Così ha ripreso ad uscire dal suo appartamento sopra il negozio e muoversi con abilità tra cotechini e salsicce. Con una differenza rispetto al passato: “Tengo aperto solo il mattino, meglio non esagerare”.
Poi, il Covid. “Per fortuna in famiglia non ci sono stati problemi. Non ho mai avuto paura perché siamo sempre stati attenti ad adottare tutte le misure di sicurezza: mascherina, igienizzante, una persona alla volta. La situazione è cambiata: si lavora il venerdì e il sabato, ma la settimana è triste. Sono stato tentato di lasciare, ma ho cambiato idea. Le gambe ogni tanto cedono. Dipende tutto dalla salute, è quella che conta: se tiene, vado avanti. Sono anche i clienti più affezionati a chiedermelo: non molli, fin che può” aveva raccontato. Affisse alle pareti una vecchia fotografia in bianco e nero della macelleria piena di gente in attesa e una targa, datata novembre 2017, del Gruppo macellai Confcommercio: 'A Oriano Ruggeri per la sua passione per l'arte nobile della macelleria che si sublima in elisir di giovinezza'. Un altro pezzo della vecchia Cremona se n'è andato, uno degli ultimi baluardi delle botteghe di vicinato
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