6 dicembre 2024

Sconcerto, incredulità, perfino rabbia nei cremonesi che hanno conosciuto suor Anna Donelli, accusata di favori alla cosca Tripodi. "Criminale? Una donna di fede che si è sempre spesa per gli ultimi"

Sconcerto, incredulità, perfino rabbia nell'apprendere la notizia che suor Anna Donelli, cremonese, è finita agli arresti domiciliari. Queste le reazioni dei tanti cremonesi che l'hanno conosciuta: da chi l'ha avuta come assistente in vacanza in montagna, a chi l'ha conosciuta prima della vocazione nel Gruppo Studenti di don Carlo Cernuschi con la sorella gemella e che poi l'ha incontrata tante volte anche da suora impegnata verso gli altri. "Siamo tutti conoscenza delle vicende di cronaca dei giorni passati, e di quella suora cremonese che dall'oggi al domani è passata dall'essere la vincitrice del Panettone d'Oro, premio dato solo a chi si distingue per la grande virtù civica, ad essere additata come una pericolosa criminale. - dice un cremonese che l'ha conosciuta e che è rimasto 'gelato' dalla notizia -  È strano come si possa passare da un estremo all'altro in così poco tempo, per questo forse è giusto fare chiarezza sull'argomento. Non si parla di questioni giudiziarie, ovviamento, queste righe vogliono solamente raccontare ai lettori di Cremona Sera chi era suor Anna prima della sua comparsa sui giornali e sulla televisione. 16 anni di volontariato nel carcere di San Vittore, storica volontaria del carcere di Brescia, amante della libertà e credente convinta e praticante. Suor Anna è una di quelle persone che lasciano il segno. Non passa inosservata: il suo carisma, il suo modo di fare, così contagioso ed esuberante, riesce a coinvolgere chi le sta accanto. Una donna forte, una donna di ferro sempre pronta a rimboccarsi le maniche per mettere le mani anche dove nessun altro vorrebbe farlo". 

Non ci sarebbero prove concrete, ma «solo chiacchiere che possono aver indotto all’errore», a sostegno delle accuse a carico di suor Anna Donelli la religiosa finita nell’inchiesta della procura di Brescia su un gruppo criminale legato alla ‘ndrangheta e ora agli arresti domiciliari.

Lo afferma il suo avvocato, Robert Ranieli, secondo cui "chi la conosce bene non può credere a nessuna intenzionalità". Anche suor Anna Donelli ribadisce la sua assoluta buona fede. «Da sempre cerco di favorire le relazioni umane, confido che gli inquirenti vogliano sentire presto quello che ho da dire», fa sapere. Increduli anche gli altri volontari del carcere, che non credono possa essere possibile che la religiosa abbia approfittato – come dice l’accusa - del suo ruolo di assistenza ai detenuti per trasmettere, da fuori a dentro il carcere e viceversa, i messaggi tra i membri della cosca calabrese dei Tripodi.

"Suor Anna è sempre stata pronta ad aiutare chi, per un motivo o per un altro, si fosse ritrovato in diffcoltà, e lo faceva contro il proprio interesse, mettendo sempre gli altri davanti a se stessa. Gentile e premurosa, riesce a spingersi con i suo gesti dove gli altri si fermano. E a volte, nella piena consapevolezza della necessità del bene, si spingeva oltre i limiti convenzionali. - racconta una cremonese che la conosce bene -  Quello di suor Anna non è un becero ricordo dettato solo dalla sua conoscenza, ma è un segno indelebile lasciato dentro a chi ha avuto la fortuna di conoscerla. Una cosa è certa: lei non è il tipo di donna che si ferma davanti a un problema. I fatti dei giorni scorsi sono duri da superare, ma sicuramente la suora cremonese passerà oltre, tornando a portare speranza a chi ne ha più bisogno come ha sempre fatto. Tutto passa, le cose si sistemano, e a tutto si può rimediare". 


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti


elia sciacca

6 dicembre 2024 19:25

la conoscevo da anni, non mi pronuncio ma aspettiamo gli esiti dell'inchiesta

Tommaso

6 dicembre 2024 23:31

Si, buonanotte….

Chemist

7 dicembre 2024 07:36

Mi ricorda, absit iniuria verbis, il caso Tortora...