Seccata l'Oasi Ca' Rossa di Pieve d'Olmi: le drammatiche immagini della grande siccità che mette a rischio la biodiversità delle nostre zone umide
L’Oasi Ca' Rossa di Pieve d’Olmi è diventata il simbolo della crisi idrica che sta attanagliando la pianura cremonese, ma potrebbe essere qualsiasi lanca, stagno o bodrio della bassa. Le fotografie drammatiche della siccità che ha seccato la lanca sono state pubblicate da Davide Perisco sulla propria pagina Facebook. “Garantisco che in meno di tre mesi l'acqua si è ulteriormente dimezzata - osserva Persico - E’ un disastro. Si guarda giustamente all'economia della bassa Pianura, ma la perdita di biodiversità cui stiamo assistendo è di caratura epocale. Non possiamo parlare di estinzione ma, certamente, alcune specie peculiari finiranno sul filo del rasoio. Non mi è mai capitato di vedere un disastro del genere. La siccità che incombe sulla Pianura Padana da oltre un anno è un fenomeno meteorologico incentivato dal cambiamento climatico globale?”. Davide Persico cita poi un lavoro di Davide Faranda, Salvatore Pascale e Burak Bulu: “In questo lavoro di Ferranda et al. (2023) si affronta proprio questo tema identificando modelli atmosferici nel periodo 1836-2021 molto simili a quelli verificatisi nel 2022. Confrontando gli analoghi della circolazione atmosferica quando il riscaldamento globale era assente o meno eclatante (1836-1915) con quelli avvenuti di recente (1942-2021), e escludendo la variabilità interannuale e interdecadale come possibili driver, si identifica il contributo del Cambiamento Climatico Antropogenico (ACC). La siccità del 2022 è stata associata a una persistente anomalia anticiclonica sull'Europa occidentale. Gli analoghi della circolazione atmosferica tra il 1941-2021 presentano anomalie di altezza geopotenziale di 500 hPa maggiori sia in estensione che in grandezza, e temperature più elevate in superficie, rispetto a quelle del 1836-1915. Entrambi i fattori hanno esacerbato la siccità, aumentando l'area colpita e favorendo l'essiccazione del suolo per evapotraspirazione. Mentre il verificarsi della circolazione atmosferica associata alla siccità del 2022 non è diventato più frequente negli ultimi decenni, non si può escludere l'influenza dell'oscillazione multidecennale atlantica”. Ma, aldilà degli aspetti più tecnici della questione, sono proprio queste immagine, nella loro drammaticità, a definire le dimensioni esatte di questa crisi epocale.
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