Sfratto alle case popolari diventa scontro politico, il sindaco attacca l'Aler e la Regione. Novità a Cremona, Forza Italia e Lega replicano: Virgilio dimentica i 399 alloggi comunali vuoti
Lo sfratto Aler di una famiglia, la protesta del sindaco. Immediata la replica di Novità a Cremona, Lega e Forza Italia: Virgilio dimenica i 399 alloggi comunali vuoti.
Così ha postato su facebook il sindaco di Cremona Andrea Virgilio. "Qualche giorno fa a Cremona abbiamo assistito a uno sfratto da un alloggio ALER ai danni di un nucleo familiare.
Non si tratta di un semplice “atto amministrativo”: lo sfratto è sempre una ferita sociale, che coinvolge famiglie e persone e che chiama ora in causa i servizi sociale del Comune.
Sappiamo bene quanto, nell’Edilizia Residenziale Pubblica, sia delicato distinguere tra morosità incolpevole e situazioni in cui vi è una responsabilità diretta dell’inquilino.
E sappiamo altrettanto bene che oggi la fragilità sociale ha mille volti e mille sfumature, che non possono essere trattate con timbri, PEC e moduli standard.
Per questo la mia assessora al Welfare, Marina Della Giovanna, ha subito sottolineato la necessità di un confronto con ALER: certe cose non possono essere comunicate e gestite solo in modo burocratico, soprattutto quando parliamo di episodi che coinvolgono minori e persone fragili, anche perché uno sfratto da un contesto ERP preclude l’attivazione di alcuni canali emergenziali da parte dei Comuni.
Nei prossimi giorni chiederemo un incontro ai vertici di ALER, perché situazioni di questo tipo richiedono un rapporto diverso, più costruttivo e più responsabile.
C’è poi un altro aspetto, politico, che va detto con chiarezza.
Il centrodestra cremonese, quando c’è da puntare il dito contro il Comune per strumentalizzare qualsiasi criticità sociale, è sempre in prima fila.
Oggi, di fronte a uno sfratto che riguarda un ente regionale, abbassa lo sguardo.
È una doppia morale piuttosto evidente: rumorosi quando conviene, introvabili quando la responsabilità tocca la propria classe di governo. L’indignazione a orologeria resta una pessima abitudine.
In assenza di un Piano Casa nazionale serio e di investimenti adeguati per recuperare e mettere a disposizione il patrimonio di alloggi popolari, ai Comuni viene chiesto di gestire le conseguenze delle scelte altrui.
Noi amministrazioni locali chiediamo non solo più risorse per intervenire sugli alloggi sfitti, ma anche maggiore collaborazione e corresponsabilità: perché se ognuno pensa solo al proprio pezzo, a rimetterci sono sempre gli ultimi. E questo, per quanto mi riguarda, non è accettabile".
E' durissima la replica delle opposizioni alle dichiarazioni del sindaco di Cremona Andrea Virgilio in merito alla presunta doppia morale del centro destra inerente gli sfratti Aler.
"Le recenti dichiarazioni del sindaco Virgilio sugli sfratti ALER impongono una riflessione seria", spiegano in una Nota Alessandro Portesani (Novità a Cremona), Andrea Carassai (Fi) e Jane Alquati (Lega)." L'emergenza abitativa non si affronta scegliendo un bersaglio politico ogni settimana, ma guardando con onestà alle responsabilità di ciascuno. E oggi il dato più rilevante è uno: il Comune di Cremona ha 399 alloggi non assegnati, di cui 325 inagibili. Un patrimonio enorme lasciato inutilizzato mentre tante famiglie, in città, cercano una casa".
"È troppo facile puntare il dito contro ALER o contro la Regione- aggiungono - dimenticando che la condizione delle case popolari comunali — di diretta competenza del sindaco — è critica da anni e continua a peggiorare. Prima di alimentare polemiche, ci aspettiamo che l'amministrazione spieghi perché centinaia di appartamenti restano chiusi e perché gli interventi di riqualificazione procedano così lentamente".
"Colpisce inoltre che, quando ALER assegnava alloggi alle donne vittime di violenza — scelta riconosciuta da tutti come un segnale importante — non siano state sollevate le stesse contestazioni che emergono oggi. Evidentemente, le valutazioni cambiano a seconda della convenienza politica e del momento".
"Sparare continuamente a zero contro il Governo e contro la Regione non fa bene alla nostra città. Cremona ha bisogno di collaborazione istituzionale, non di conflitti quotidiani. Il sindaco dovrebbe lavorare per costruire rapporti solidi con tutti i livelli di governo, perché i problemi della città non si risolvono isolandosi o cercando sempre un avversario da colpire".
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