Sicurezza. Il Sindacato Autonomo di Polizia: servono più poliziotti, non surrogati. Con 10 agenti in più Cremona avrebbe un secondo equipaggio operativo 24 ore su 24
Il Sindacato Autonomo di Polizia (SAP) ha scritto al senatore Renato Ancorotti della dialettica politica sviluppatasi a Cremona sul tema della sicurezza. Pur apprezzando il dibattito in corso, il SAP ribadisce che l'unico modo per aumentare la sicurezza in càttà sarebbe quello di aumentare il numero di poliziotti così da assicurare in la presenza di un secondo equipaggio per tutte le 24 ore. "Gli strumenti alternativi, per quanto possano concorrere al miglioramento della sicurezza, presentano limiti evidenti: l’esercito non è la polizia, né può sostituirla in termini di competenza, prontezza operativa e coordinamento; le attività formative ed educative sono certamente fondamentali, ma producono effetti solo nel medio-lungo termine" afferma il SAP.
Ecco la lettera inviata ad Ancorotti:
"Pregiatissimo Senatore Renato Ancorotti, mi presento: sono Emilio Guida, segretario regionale del SAP (Sindacato Autonomo di Polizia) - Lombardia, e Le scrivo in merito al recente dibattito sulla questione della sicurezza nella provincia di Cremona. Stiamo seguendo con interesse la dialettica politica sviluppatasi sul tema, che ci trova concordi nella sua declinazione più alta: la sicurezza non ha colori politici, ma costituisce un diritto inderogabile dei cittadini. Tuttavia, desideriamo portare all’attenzione Sua e dell’opinione pubblica un aspetto che riteniamo centrale per garantire uno standard adeguato di sicurezza sul territorio. Abbiamo ascoltato proposte di vario genere: dagli interventi di carattere educativo rivolti a giovani e immigrati, alla richiesta di impiego dell’esercito nell’ambito dell’operazione "Strade Sicure", con particolare riferimento alla vigilanza di aree sensibili come la stazione ferroviaria di Cremona. Sebbene apprezziamo lo spirito propositivo di tali idee, riteniamo doveroso sottolineare che la vera soluzione, in tema di prevenzione e sicurezza pubblica, risiede nella presenza strutturale e continuativa di più pattuglie di polizia sul territorio. Gli strumenti alternativi, per quanto possano concorrere al miglioramento della sicurezza, presentano limiti evidenti: l’esercito non è la polizia, né può sostituirla in termini di competenza, prontezza operativa e coordinamento; le attività formative ed educative sono certamente fondamentali, ma producono effetti solo nel medio-lungo termine. Va inoltre chiarito che un’eventuale pattuglia dell’esercito dovrebbe operare congiuntamente al personale della Polizia di Stato, sotto il coordinamento delle centrali operative. Ciò comporterebbe un ulteriore aggravio sull’organico già ridotto, impegnato nei molteplici servizi istituzionali, inclusa la gestione dell’ordine pubblico. Per queste ragioni, riteniamo che l’unica risposta realmente efficace sia l’ampliamento dell’organico della Questura di Cremona, con l’aggiunta di almeno 10 unità (al netto dei trasferimenti e dei pensionamenti) e un adeguato numero di ufficiali di polizia giudiziaria. Questo consentirebbe di ripristinare stabilmente un secondo equipaggio operativo h24, attualmente assente da anni. Un secondo equipaggio che in passato ha garantito una presenza costante sul territorio, con effetti positivi evidenti in termini di prevenzione e tempestività degli interventi. In conclusione, la nostra posizione si fonda sul principio della competenza e della specializzazione – elementi alla base dello sviluppo civile – ma anche su quello della ragionevolezza. In presenza di una carenza di personale specificamente formato per la sicurezza, appare prioritario potenziare il numero degli agenti di polizia, piuttosto che ricorrere ad altre soluzioni, per quanto ben intenzionate, che dovrebbero avere solo un ruolo accessorio. Permetta un esempio semplice ma efficace: in un ospedale in cui manchi un ortopedico, non avrebbe senso inviare ulteriori infermieri o una nuova automedica. Analogamente, per affrontare le criticità della sicurezza, servono più poliziotti, non surrogati. Chiediamo dunque che ragionevolezza e competenza guidino le scelte politiche, affinché il territorio cremonese possa ricevere risposte adeguate e i poliziotti che rappresentiamo possano svolgere il proprio delicato compito nelle migliori condizioni possibili"
Emilio Guida Vice Segretario regionale SAP – Lombardia
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commenti
Ezio Corradi
18 maggio 2025 16:36
Su un problema di grande rilevanza quale la sicurezza delle persone, credo sia logico e corretto affidare questo compito agli istituti competenti e già operativamente presenti sul territorio quali la polizia di stato, l'arma dei carabinieri, la guardia di finanza. Al di là della buona volontà, è francamente difficile immaginare un efficace ruolo per l' esercito negli scenari urbani. Vedere fra i binari delle stazioni, o sui treni, o fuori nei piazzali delle stazioni, non pare proprio una visione tranquillizzsnte per qualsiasi cittadino. Fa sicuramente una immagine migliore il sapere ed il leggere le buone notizie sulle capacità dell' esercito di risolvere i numerosi casi di disinnesco degli ordigni lascito delle due ultime guerre mondiali. Dunque, a ciascuno il suo mestiere e la propria competenza d' Istituto. Alla politica spetta invece il compito di far crescere la cultura del rispetto delle regole che favoriscono la convivenza civile, a partire dall'attuazione della Costituzione, oltre
al necessario lavoro culturale perché favorisca sempre la crescita della coscienza e l' attenzione civica dei cittadini.
Manuel
18 maggio 2025 18:26
CHAPEAU!
Il re è nudo per l’ennesima volta.
Cosa bisogna raccontare, alla gente, per far capire che le criticità stanno nel sistema/Stato? Quindi, principalmente a Roma?
Non ho nulla contro l’esercito in città a dare una mano anzi, in situazioni di emergenza sociale ed appunto organizzativa, meglio tenercelo stretto, fintanto lo lasciano.
Le sollecitazioni, conclusioni di Guida, non fanno una piega.
Probabilmente pure in altre province la situazione si presenta analoga... e non si sono ancora espressi i Carabinieri, che militari sono, ma formati anche per la sicurezza e presumibilmente lamenteranno gli stessi disagi.
Il paese arranca su vari fronti, non sono sempre anni di vacche grasse, ma dirottare somme sempre più consistenti per la difesa, a ‘sto punto sembra proprio un azzardo. Meglio che il governo ritorni ad interessarsi di sociale.
Se l’orso russo dovesse invadere il resto del continente, (cosa che io dubito fortemente), gli italiani saranno pronti a fare la loro parte, sia in termini economici che militari... per extrema ratio potremo riproporre la campagna “Oro alla Patria”.