Sindaco Galimberti: “lezione” alla Smea. Internazionalizzazione, apertura al mondo economico, attenzione alla sostenibilità: caratteristiche dell’Alta scuola di management ed economia agroalimentare
Non si è trattato di una visita istituzionale, ma di un vero e proprio seminario, una lezione, un dialogo. Parliamo del sindaco Gianluca Galimberti alla Smea, l’Alta scuola di management ed economia agroalimentare dell’Università Cattolica di Cremona. Un incontro significativo, visto che proprio la Smea, nell’ormai lontano 1984, ha rappresentato il primo nucleo dell’Università Cattolica nella nostra città.
«La politica deve dare risposte al territorio, e le risposte devono essere di sistema» – ha esordito Galimberti parlando agli studenti del Master in agrifood business. E da qualche tempo, a Cremona questa formula “di sistema” evocata dal Sindaco trova concretezza, basti pensare al buon clima di collaborazione che su diversi progetti esiste tra università, istituzioni, imprese e società civile.
Agli studenti del Master Smea il sindaco ha dapprima mostrato i numeri in crescita del sistema cremonese della formazione: nell’anno scolastico e accademico appena iniziato, i numeri parlano di più 250 studenti delle scuole primarie e secondarie e più 250 studenti nelle università presenti su Cremona. Tra queste, l’Università Cattolica sta avendo un ruolo di primo piano, anche grazie al nuovo campus di Santa Monica.
«Per articolare le politiche per un territorio in azioni concrete – ha proseguito Galimberti – sono tre le parole chiave: conoscenza, lavoro e giovani».
La conoscenza è ormai da tempo la principale leva per realizzare sviluppo. Ma questa conoscenza, che si traduce in ricerca scientifica operata per lo più nelle università, va diffusa, va disseminata. Dunque – ha spiegato il Sindaco di Cremona – è centrale il rapporto tra atenei e il tessuto economico e produttivo di un territorio. E questo è pienamente accaduto proprio in questi anni, attraverso Cremona Food-Lab – un progetto partito grazie a Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, con la partnership di Comune, Provincia e Camera di Commercio di Cremona – con cui l’Università Cattolica ha avviato una proficua e intensa collaborazione con molte aziende alimentari del nostro territorio. Una esperienza necessariamente conclusa con la fine del progetto ma che Unicatt sta riprendendo con Agorà. Sottolineando – come ha fatto Galimberti – che Cremona possiede, tra le altre, due filiere di grande rilievo quale quella lattiero-casearia e della trasformazione della carne, e un polo importante del dolciario.
Ma c’è un altro aspetto interessante che ha evidenziato il Sindaco agli studenti della Smea. L’apertura all’internazionalizzazione. Una presenza e uno scambio di competenze ed esperienze tra persone di luoghi diversi è da moltissimi studiosi riconosciuta come fattore di sviluppo territoriale. Da questo punto di vista, il Campus di Cremona dell’Università Cattolica è quanto mai aperto e orientato a un approccio internazionale. A Santa Monica sono presenti soprattutto lauree magistrali erogate in inglese. Proprio a partire da Agricultural and food economics della Smea, per passare a Food Processing: innovation and tradition alle quali, con il prossimo anno accademico, si aggiungerà Livestock and agrogreen innovation. Corsi che portano e porteranno studenti qualificati, ricercatori e docenti di notevole livello nella nostra città. Facendo di Cremona una realtà davvero universitaria, orientata all’innovazione e alla transizione ecologica: un indubbio fattore di sviluppo.
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