4 febbraio 2025

Smog, Cremona entro 5 anni sarà fuorilegge se non riduce del 40% le emissioni di PM10. Anche se i dati sono in lieve miglioramento, la nostra città resta tra le peggiori in Italia

Non c'è tregua per lo smog: nella nostra città (benchè i datisegnino una tendenza al miglioramento) resta altissimo il numero di giornate nelle quali le centraline hanno registrato il superamento della soglia massima di concentrazione di PM10.

Un male diffuso, tanto che il 2024 è stato un anno nero per quanto riguarda le emissioni inquinanti in tutto il Paese e purtroppo, va da sè, la Pianura Padana, per la sua specifica conformazione geografica, ha registrato i dati peggiori. La triste classifica stilata da Legambiente vede per il secondo anno consecutivo Frosinone in testa, seguita da Milano, Verona, Vicenza e Padova; la situazione però resta critica anche in altre città del nord, da Venezia a Torino, da Brescia a Monza e Cremona, dove per 52 giornate sono stati registrati valori di PM10 superiori alla norma.

Un dato preoccupante per la salute, che da tempo non vede un miglioramento ed è ormai una criticità a livello strutturale e non solo episodico; sappiamo bene che la nostra provincia viene sempre annoverata nelle classifiche delle città più inquinate in Italia ed in Europa e ancora una volta questo dato conferma il pessimo stato di salute dell'aria di casa nostra. Ma le brutte notizie purtroppo non finiscono qui perchè se non si riesce ad invertire questo trend, diminuendo del 39% le emissioni di polveri sottili, anche Cremona dal 2030 sarà considerata 'fuorilegge' secondo i parametri UE, che entreranno in vigore dal 1° gennaio 2030 per stabilire i nuovi standard per la qualità dell’aria. Se così fosse, secondo i dati oggi riscontrati, Cremona sarebbe in buona compagnia, dal momento che il 70% delle città italiane risulterebbero fuori dai nuovi parametri UE: se i valori attuali non miglioreranno significativamente saranno infatti 71 città su 98 ad essere -a tutti gli effetti- fuorilegge per lo smog.

Le azioni da mettere in campo partono dalla mobilità sostenibile, potenziando il trasporto pubblico e aumentando progressivamente il numero di mezzi elettrici, diminuendo al contempo la circolazione delle quto più inquinanti nei centri urbani, prediligendo le aree pedonali e ciclopedonali. C'è poi il nodo del riscaldamento, che incide di non poco sulle emissioni inquinanti: anche in questo caso, la dismissione delle vecchie caldaie a gasolio e metano in favore di pompe di calore alimentate da fonti rinnovabili. Resta poi il settore degli allevamenti intensivi e dell'allevamento che in Pianura Padana, responsabili delle emissioni di metano e ammoniaca.

Nel frattempo la nostra città resta stretta nella morsa della mal'aria che la attanaglia da anni e per la quale servono evidentemente interventi importanti e decisivi. Pena le sanzioni europee e, soprattutto, l'aumento di malattie respiratorie e il peggioramento della salute pubblica.

Michela Garatti


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commenti


Nicolini

4 febbraio 2025 12:24

Da anni continuo a battermi contro l'inerzia del Comune e degli enti preposti che continuano ad affermare miglioramenti inesistenti
Arriverà l'intervento dell'Europa !

Daniro

4 febbraio 2025 12:45

Siamo la Regione con più tutto, popolazione, allevamenti, pil, economia, traffico, merci, industria, agricoltura, reddito e siamo anche tra le più inquinate del mondo. Che ci sia un parallelo tra queste realtà è indubbio ma indubbio è anche la cecità della classe dirigente dalla Regione, delle Provincie e dei Comuni. Non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.