30 luglio 2025

Adda Antico, nuove tracce a San Lorenzo Aroldo. E quel terreno con sabbia e sassi dove le piante non crescono

Continuano le ricerche e i sopralluoghi sul terreno alla ricerca delle tracce di un antico corso dell'Adda di cui restano toponimi, testimonianze, note scritte (del Parazzi) ricerche, rinvenimenti (barche durante la costruzione del Municipio di Solarolo Raineroi nell'800) e ipotesi che trovano sempre più conferme.

La prima puntata dell'archeo trekking aveva delineato un primo percorso meritevole di valorizzazione da compiere sia in bici che a piedi immersi nelle campagne (chiedi mappa a stefomansi@,gmail.com). Oggetto del lungo percorso a piedi intorno a una delle aree dove sono più visibili i segni del passaggio dell'antico fiume cremonese, ormai scomparso, sono state le particolari evidenze idrauliche dell'intera area posta a sud di Caruberto lungo una carrareccia che staccandosi dal paese di San Lorenzo Aroldo (frazione di Solarolo Rainero) poco oltre cascina Cornale si addentra in uno dei più bei scorci della bassa cremonese dove sono numerosi i canali, anche di una certa consistenza e corrente, i bodri e una macchia semiboschiva che nasconde avvallamenti molto sospetti nel terreno.

Siamo a poche centinaia di metri dalla provinciale Gussola-Solarolo area interessata da lunghi rettilinei e canali che ripercorrono la centuriazione triumvirale romana. In questi stessi luoghi chi scrive ha rinvenuto ben due massi di grandi dimensioni che potrebbero afferire a partizioni agrarie romane una a poco a nord di cascina Ochetta, trafugata nel 2023 nonostante la pronta segnalazione al sindaco di Gussola per gli adempimenti previsti dal decreto sui beni culturali (42.2004) e un'altra documentata in un luogo in linea con quel significativo ritrovamento, a ridosso di un lungo canale verso Martignana.

La sussistenza di acque anche di superficie denota la presenza di risorgive o di una falda molto superficiale che, vista la distanza col Po, non può essere quella dell'antico Eridanus, ma di un altro corso d'acqua. Anche la posizione dei due gradi bodri (dal greco bothros = βόθρος) posti a fianco dell'ex Agriturismo 'la Capannina' oggi trasformato in una casa coi laghetti in vendita (necessaria una tutela paesaggistica urgente che li preservi), lasciano supporre la presenza di un corso d'acqua diverso dal Po. Ad avvalorare tale ipotesi arrivano, da un passato remoto che trova i suoi ultimi testimoni nei fratelli Scaini Giuseppe e Zina, che da sempre abitano e frequentano la cascina Arginello, toponimo anch'esso di notevole importanza, i racconti di storia orale.

Giuseppe oggi ultrasettantenne ricorda: 'Lì in quel campo dietro la casa (verso Borgolieto località Loca che si pronuncia con la o chiusa quasi a u, nda) negli anni Sessanta scavando è venuta fuori della sabbia e dei sassi che abbiamo ricoperto subito. Anche in quei campi lì dietro, mi racconta mentre mostra un campo di circa due pertiche piantato a vigna, esiste come un avvallamento dove sotto le piante crescono peggio che sopra. La terra è diversa. Anche lì", e ci indica un grande appezzamento di terra in direzione sud est, quando siamo scesi con attrezzi meccanici per dissodare in profondità il terreno ci siamo dovuti fermare. Emergeva del terreno duro, grigio (limo antico fossilizzato o indurito?)  e le macchine stavano per spezzarsi. Nemmeno con le pietre di solito, si spezzano, segno che quel terreno era particolarmente duro." (2)

Leggi l'articolo precedente:

https://cremonasera.it/cronaca/alla-ricerca-di-quel-ramo-dell-adda-che-sfociava-in-po-nel-casalasco-le-tracce-in-quei-residui-di-lanche-fluviali-tra-san-martino-del-lago-e-castelponzone

Stefo Mansi


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