30 agosto 2024

Sofonisba Anguissola: unica firma femminile tra gli artisti rinascimentali alla Pinacoteca di Brera. Le sue opere nelle collezioni private e nei musei di tutto il mondo. Ma non nella sua città natale

Una sola tela tra tutte le opere rinascimentali in mostra nelle prime sale della Pinacoteca di Brera è firmata da una donna: si tratta dell'Autoritratto di Sofonisba Anguissola.

Pittrice cremonese di fama internazionale già ai suoi tempi, citata da Giorgio Vasari nelle sue Vite, lodata da Michelangelo Buonarroti e che può vantare di aver ispirato, con un suo schizzo, persino Caravaggio. In Italia, numerosi aristocratici del tempo la vollero a corte affinchè realizzasse i loro ritratti: dai Gonzaga agli Estensi ed i Farnese. Ma anche all'estero ben presto si diffuse la fama del talento della giovane artista cremonese, tanto che nel 1559 venne invitata a Madrid, alla corte del re di Spagna Filippo II per dare lezioni di pittura all’Infanta Elisabetta II.

Insomma, una donna vissuta a cavallo tra il 1500 e il 1600 ma di una modernità estrema, oltre che di grandissimo e indiscutibile talento. La pittura per lei non fu solo un passatempo o un adempimento, come si voleva per le donne dell'epoca: per lei fu una professione vera e propria, tanto che per un certo periodo con il suo lavoro si fece carico del sostentamento del fratello, alla morte del padre. 

Nacque a Cremona nel 1535 da una famiglia aristocratica, figlia di Amilcare e Bianca Ponzoni; il padre capì e coltivò il talento artistico delle figlie, in particolare di Sofonisba, ma anche delle sorelle Elena, Lucia, Europa e Anna Maria, che furono pittrici apprezzate tanto che proprio 30 anni fa Cremona ospitò a Santa Maria della Pietà una mostra di respiro internazionale (curata da Flavio Caroli) dedicata proprio a "Sofonisba Anguissola e le sue sorelle" che richiamò oltre 80mila visitatori. Fu una delle più importanti mostre per la nostra città, oltre ad essere rimasta una delle ultime di altissimo livello.

Come si diceva sopra, la 'nostra' Sofonisba Anguissola è l'unica firma femminile presente alla Pinacoteca di Brera nelle sale dedicate al rinascimento, accanto ad artisti del calibro di Tiziano, Lorenzo Lotto, Giovan Battista Moroni; il celeberrimo Autoritratto esposto è una tela non particolarmente grande, realizzata nel 1560 - 1561, periodo in cui la pittrice iniziava a lavorare al servizio della corte spagnola. Questo dipinto mette in grande risalto i dettagli del volto, dell'acconciatura e dall'abito, tipici della scuola fiamminga che la giovane pittrice aveva studiato attentamente; lo sfondo scuro e il gioco di luci e ombre sul volto, ritratto di tre quarti invece anticipa quello che sarà lo studio della luce che troverà il suo culmine nell'opera di Caravaggio. E proprio il Merisi trasse spunto da una bozza dell'Anguissola per uno dei suoi più celebri dipinti: Sofonisba aveva infatti preparato uno schizzo a carboncino e matita, 'Il Fanciullo morso da un gambero', che ritraeva il fratello in una smorfia di dolore dopo essere stato pizzicato dall'animale: Caravaggio ne trasse ispirazione riprendendo ed esasperandone le movenze nel suo 'Ragazzo morso da un ramarro', qualche decennio dopo.

Proprio i ritratti furono i lavori che diedero maggior risalto al talento di Sofonisba Anguissola; la ritrattistica e le nature morte in realtà erano la tipologia di opere più praticate da artiste donne. Ma non fu naturalmente solo questo il motivo per il quale Sofonisba eccelse nella sua carriera artistica: ciò che caratterizzava i suoi ritratti ed autoritratti fu una costante ricerca dell'espressività dei volti, quei moti dell'animo che li caratterizzavano e li rendevano estremamente vivi e vivaci. Un percorso che culminerà con opere di grandissimo pregio il celeberrimo 'Ritratto della famiglia Anguissola' e nel suggestivo 'Autoritratto al cavalletto'.

Oggi le opere di Sofonisba Anguissola sono custodite in collezioni private e nei più importanti musei del mondo, dagli Uffizi di Firenze alla Pinacoteca di Brera, dal Museo del Prado a Madrid all'Ermitage di San Pietroburgo, solo per citarne alcuni.

Solo Cremona non vanta la presenza di alcuna tela di questa talentuosa pittrice, moderna e precorritrice dei tempi, che meriterebbe un posto speciale per la sua opera ampia e di grande respiro, ma anche per il suo ruolo di artista donna in un mondo appannaggio soprattutto del genere maschile. Tanto da essere l'unica firma femminile nelle opere rinascimentali a Brera.

Dell'argomento si è occupata Artribune con un ampio servizio: alla Pinacoteca di Brera c’è una pittrice del Rinascimento e una sola

Michela Garatti


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti