22 marzo 2024

Soresina, vademecum per gli insegnanti: niente interrogazioni o compiti durante il Ramadan. E scoppia la polemica

Polemiche a Soresina sulla scuola e il Ramadan. Qui nessuno ha deciso di chiudere la scuola come a Pioltello ma a far scoppiare la polemica è la circolare emessa da Daniela Romano, dirigente dell'Istituto comprensivo Bertesi (dall'infanzia alle medie), dal titolo "Informazioni sul Ramadan e linee guida per il personale docente'. E' una sorta di guida con la quale si chiede agli insegnanti di supportare gli studenti islamici durante il Ramadan (circa il 40% della popolazione scolastica). Il vademecum fa presente che gli studenti islamici potrebbero essere in carenza di energie in quanto osservano il digiuno quindi potrebbero aver bisogno di riposo supplementare o adeguamento delle attività didattiche. Gli insegnanti vengono poi invitati ad "evitare consumo di cibo e bevande in luoghi pubblici all'interno della scuola durante le ore di digiuno del Ramadan". Viene poi chiesto di non fissare verifiche, scritte e orali, per il 7 aprile, giorno successivo alla veglia notturna prevista dal Ramadan e altro. E scoppia subito il caso a livello nazionale con tutti i media che danno spazio alla questione sorta a Soresina, uno dei centri con il maggior numero di residenti islamici. Silvia Sardone, europarlamentare della Lega, definisce questo insieme di richieste come "un compendio di messaggi di rara 'sottomissione' alle comunità islamiche in una scuola italiana. Dopo la chiusura della scuola di Pioltello per il fine Ramadan, un nuovo segnale preoccupante di islamizzazione negli istituti scolastici". In questo modo, dice ancora Sardone, "non si fa buona integrazione sottomettendosi, creando regole particolari e promuovendo favori solo a chi fa parte di una determinata religione". Andrea Ferrari e Alice Ferrari, consiglieri soresinesi della Lega, hanno definito "inaccettabili sia le premesse sia il contenuto di questa circolare, che di fatto realizza un trattamento di favore, non richiesto e non previsto, nei confronti degli alunni che professano una certa religione". "Ho solo inviato una circolare come ho fatto lo scorso anno - la replica della dirigente scolastica - seguendo una prassi consolidata che non prevede né chiusure né iniziative di alcun genere. Anzi, a titolo personale dico senza problemi che sono del tutto contraria alla chiusura delle sedi scolastiche per la fine del Ramadan e su questo ci tengo ad essere chiara. Il contenuto della nostra circolare è solo quello di fornire un contributo per promuovere un ambiente inclusivo e rispettoso in cui tutti gli individui si sentano accolti e supportati"


© RIPRODUZIONE RISERVATA




commenti


Luciano

22 marzo 2024 20:03

Già che ci sono perché non far portare i libri dei ragazzi islamici ai loro compagni non islamici?
E per rispettare la settimana santa cattolica cosa ha deciso questa dirigente scolastica?

Sandra piccioni

22 marzo 2024 23:48

Che sappia io gli adulti vanno regolarmente al lavoro durante il Ramadan. Digiunano di giorno e mangiano di sera.
Nei paesi islamici durante il ranadam si fermano le fabbriche, ogni attività?
A me non sembra, dunque perché ci prendiamo carico di problemi che non ci competono, che tra l’altro,
nessuno ci ha chiesto?

Gianluca

23 marzo 2024 10:29

E poi perché solo quest’anno tutte queste prese di posizione? Negli anni passati il Ramadan non esisteva?

Manuel

23 marzo 2024 11:27

L’osservazione mi sembra sensata, anche se, conoscendo islamici che lavorano o hanno lavorato durante il Ramadan, posso affermare che pure per gli adulti trattasi di periodo impegnativo.
La comunità islamica non sembra, al momento, chiedere favori o deroghe particolari, quindi si potrebbe continuare come sempre.
Sulla voglia di integrare altre persone e altre culture, in apparenza positiva ed accattivante, lascio a chi abbia profonda conoscenza di tali argomenti l’incombenza di approcciare, sperimentare soluzioni efficaci.
A Sardone e leghisti, in verità poco interessati al messaggio cristiano, consiglio (tanti lo han fatto inutilmente prima di me) di puntare sulla scuola laica, priva di simboli religiosi, più futuribile, meno assoggettabile alle mode e più rappresentativa della società europea moderna (ultimi tre secoli).
Sulle festività, nulla da eccepire, meglio non avventurarsi in rivoluzioni, meglio tenerle, quasi tutte, come sono, poiché anche non celebrandole, rimangono un patrimonio di consuetudini, ritualità che, da questa parte del globo, cadenzano la vita fin da epoche pre e proto cristiane.

Paola

24 marzo 2024 22:05

Io la chiamerei inclusione al contrario. Un mese senza interrogazioni o verifiche significa sovraccarico poi.
Non mi risulta che simile attenzione sia mai stata posta agli studenti cattolici osservanti del periodo di Quaresima che prevede un'alimentazione di digiuno simbolico limitando il consumo di carne, rinunciando a ciò che può essere considerato superfluo come dolci e simili.
Durante il periodo di Ramadan ci si astiene da cibo e bevande dall'alba al tramonto, in primavera grosso modo dalle 6 alle 18.30, ma nelle altre 12 ore ci si può nutrire a sazietà, altro che digiuno!