Ti racconto Cremona attraverso le insegne commerciali, ecco le foto dell'archivio del fotografo milanese Virgilio Carnisio
Virgilio Carnisio è un narratore, un narratore nel senso stretto del termine il quale, attraverso il suo occhio e una macchina fotografica, ha raccontato – e racconta – parte della storia di una città. Un narratore racconta anche i cambiamenti e i perché della società che ci circonda, cambiamenti che possono essere positivi o negativi ma sono momenti che, comunque, hanno saputo coinvolgere quei piccoli mondi fatti di cose e persone. E’ milanese Virgilio e, partendo da quella Milano che dal secondo dopoguerra ha attraversato enormi mutamenti tra gli edifici come tra i suoi abitanti, il fotografo ha seguito e immortalato quei momenti descrivendo con immagini una città che cambiava sia nei volti che tra le strade. Le insegne del mondo del commercio raccontano moltissimo di una città, sanno descrivere, con il loro dinamico silenzio, cosa si faceva tra quelle strade e come ci si confrontava con quelle persone, ovvero i protagonisti di un a città che vive e che ha passato mutamenti più o meno validi con il passare del tempo. Virgilio arriva a Cremona qualche decennio fa, decide di raccontare, sempre con il suo strumento per eccellenza, quel mondo fatto di parole e colori che rappresenta la bellezza di una città, non è la bellezza di una opera d’arte ma è una bellezza propria e personale, fatta dalle persone e rivolta alle persone. La piccola parte delle insegne commerciali immortalate da Virgilio è un libro tutto da sfogliare, dove la trama è quel tessuto commerciale di piccoli occhi di vetrina che ha sempre rappresentato la vitalità di una società e dei suoi protagonisti, i cittadini. Le fotografie non sono un semplice esercizio di rito per ricordi più o meno persi con il passare degli anni, sono espressive e vive, tra colori brillanti o scritte semplici ma significative di ciò che veniva offerto dentro un esercizio commerciale. Alcune insegne, per fortuna, sono ancora presenti a distanza di decenni, hanno raccolto una eredità che, si spera, possano portare avanti ancora nei decenni a venire, altre sono sparite, forse sostituite – come in qualsiasi logica commerciale – da nuove proposte, ma il problema è quando quelle immagine non trovano rinnovamento ma svaniscono senza lasciare traccia. L’esercizio di ricollocare tra le strade cittadine quelle insegne è memoria storica e, a volte, anche un’esercizio pratico, ci sono negozi di alimentari o di altri prodotti, compaiono nomi che, nell’immaginario collettivo soprattutto adolescenziale, venivano legati a luoghi più o meno interessanti o frequentabili. I colori brillanti e gli inserti, a volte completamente estranei alla insegna, si affacciano su muri o inferriate che, a volte, portano i segni del tempo, sembrano quasi fuori luogo ma in realtà sono perfetti nel contesto che il fotografo aveva deciso di proporre. Da corso Garibaldi a via Solferino passando per via dei Gonfalonieri, Virgilio apre l’obbiettivo della sua macchina per un piccolo, ma affascinante, tour tra le sfumature e quella società in continua evoluzione, Cremona non è soltanto quella di luoghi raccontati ma anche quella del commercio da raccontare o di un parcheggio che ricorda parte della storia d’Italia. A distanza di decenni sembra che lo sviluppo di un percorso, per quanto difficile da affrontare, sia cambiato in un maniera radicale passando da quelle insegne che, già dal primo sguardo, sapevano suggerire cosa avresti potuto trovare all’interno di un negozio, fino ad arrivare alla perdita di una memoria collettiva e cittadina che è sempre più dolorosa. I “tempi moderni” sono la narrazione odierna, ben diversa da quella che veniva storicamente proposta tra colori, caratteri e muri da tinteggiare che, però, raccontavano di una bellezza sublime, tanto apprezzata da diventare parte attiva, e il vero racconto, di una città.
Le immagini proposte sono tutte di Virgilio Carnisio, si ringrazia l’autore per la gentile collaborazione.
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commenti
Michele de Crecchio
9 luglio 2025 16:50
In un non troppo lontano passato, il Comune di Cremona si era dotato, in materia di insegne commerciali, di vetrine, di trattamento delle facciate e di altre questioni di arredo urbano, di di specifici regolamenti molto rigorosi, sostenuti da prassi quasi sempre adeguate e da consulenze qualificate. L'impressione di non pochi osservatori (ed anche mia) è che, purtroppo, tale attenzione si sia, negli ultimi tempi fortemente ridotta. Nonostante tale pessima tendenza, il nostro paesaggio urbano conserva ancora significative tracce di tempi migliori, tracce della conservazione delle quali (ovvero della necessità di un loro più qualificato rinnovamento) solo pochi concittadini, compresi quelli che in materia hanno maggiori responsabilità, purtroppo sembrano avere adeguata consapevolezza! Singolare, e mortificante, dunque che sia una pubblicazione (dei contenuti della quale non ho ancora potuto prendere diretta visione) realizzata da non concittadini a sollecitarci certe attenzioni!