Tra pensionamenti e cessazioni, sempre meno edicole in città: da ieri chiusa anche la rivendita di giornali di via Trebbia
Non si arresta l'emorragia che ha colpito l'editoria e che sta causando la lenta ma inesorabile chiusura di moltissime edicole in città. Dopo quella di Piazza San Paolo, che ha abbassato la serranda per il raggiungimento della pensione da parte del titolare (qui l'articolo), chiude anche l'edicola di via Trebbia. La notizia della cessazione dell'attività era in circolazione da tempo, tanto che i primi cartelli "Vendesi" sono comparsi a metà aprile. Da ieri, 28 aprile, la conferma definitiva con l'invito a chi fosse interessato a rilevare l'attività a rivolgersi all'edicola di viale Po.
Tra pensionamenti e crisi dell'editoria con relativo calo delle vendite di giornali e riviste, la chiusura delle edicole - a Cremona così come in tutta Italia - è una triste realtà che non accenna a dare segnali d'inversione di rotta. Anzi, per quanto riguarda Cremona città sono previste altre due chiusure entro la fine di quest'anno.
Prima dell'edicola di piazza San Paolo, nel mese di febbraio ha chiuso l’edicola di piazza Risorgimento, allo slargo subito dopo il porticato dove ha una sua filiale la Banca San Paolo. L'elenco è purtroppo lungo: in poco tempo hanno infatti chiuso i battenti molte edicole in diverse zone del centro città, dal vecchio ospedale ai portici di via Baldesio, poi piazza Sant'Agata, porta Venezia. Un'altra edicola storica è chiusa da inizio anno, quella di Carlo Giossi in via degli Orti Romani, angolo via Dante e quella di via Castelleone. Chiusa da qualche mese anche la rivendita di giornali e riviste all'interno dell'ospedale.
In molti hanno cercato di darsi da fare per tutelare gli incassi abbinando a giornali e riviste la vendita di gadget, libri, bibite e giocattoli ma i numeri sono impietosi: in Italia in pochi anni le edicole sono passate da 40mila a 15mila.
Foto in alto a scorrimento di Gianpaolo Guarneri - Studio B12
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